“L’impressione è quella di una forza enorme, tranquilla, pacifica, organizzata e cosciente dei suoi obiettivi. Questa forza si chiama popolo venezolano. “
11/12/2017
Fabio Marcelli (Giuristi democratici), in Venezuela come osservatore internazionale: “Il terrorismo, la guerra economica, e la diffamazione mediatica non hanno piegato questo popolo”
Come si è svolto ieri il voto? Ha visto anomalie?
Abbiamo visitato ieri, durante le operazioni di voto, vari seggi a Caracas e dintorni. Tutto si è svolto regolarmente. L’impressione è quella di una forza enorme, tranquilla, pacifica, organizzata e cosciente dei suoi obiettivi. Questa forza si chiama popolo venezolano. I suoi obiettivi sono la pace, la partecipazione democratica, l’uguaglianza e solidarietà sociale e il benessere economico. I suoi strumenti sono il partito PSUV che conquistando 300 sindaci su 335, tra i quali tutti quelli delle città più importanti e riconquistando lo Stato del Zulia, ha dimostrato di essere forza egemone che gode della fiducia e del sostegno della grande maggioranza dei Venezolani. E le istituzioni pubbliche, dalle Forze Armate alla Presidenza, dai Comitati locali al CNE, che si sono messi al servizio del popolo e della sua ansia di pace e democrazia.
Quale messaggio bisogna cogliere dalla terza vittoria dell’anno del chavismo in Venezuela?
Il messaggio è che l’America Latina e il mondo possono contare sul popolo venezolano e che non saranno tollerate intromissioni esterne di alcun genere.
Hanno provato a piegarlo con il terrorismo, la guerra economica, le sanzioni, la diffamazione sistematicamente portata avanti dai media asserviti alla finanza e al grande capitale. Il risultato delle elezioni di ieri dimostra che non ci sono riusciti e non ci riusciranno mai.
Quale il messaggio per l’Europa?
L’esempio del popolo venezolano è oggi di estrema attualità e utilità per tutti i popoli del mondo. Dal popolo honduregno defraudato della sua vittoria e assassinato a quello italiano che annega nella frustrazione e nell’impotenza, sempre meno rappresentato da una classe politica nel suo complesso inadeguata moralmente e culturalmente subalterna al potere economico. Il messaggio quindi è molto chiaro: Potere al popolo! Se non ora quando?
La Redazione