Oggi, le masse del popolo siriano celebrano il 76° anniversario del giorno dell’indipendenza con più determinazione e volontà di continuare ad affrontare il terrorismo e l’occupazione.
Damasco, 16 apr. (SANA). Il 24 luglio 1920, Yussef Al-Azmeh, l’allora ministro della difesa siriano, fu martirizzato insieme ad altri eroi mentre difendeva il suolo siriano dall’esercito francese in una battaglia che ebbe luogo nella città di Maysaloun, 50 km a ovest di Damasco, al confine attuale con il Libano.
In questa battaglia, al-Azmeh affrontò l’esercito colonialista francese comandato dal generale Ghoro, che aveva un gran numero di uomini e armi pesanti e moderne, con pochi uomini e poche armi… In quella battaglia, al-Azmeh e molti soldati del suo esercito furono martirizzati.
Durante gli anni della prima guerra mondiale, il popolo siriano resistette coraggiosamente all’avidità e all’ingordigia degli invasori che progettavano di dividere l’Oriente arabo in stati secondo il trattato di Sixes Picot.
All’epoca, il Nobile Hussein fu il primo a chiedere l’indipendenza degli arabi dall’Impero Ottomano, e progettò di dichiarare la Rivoluzione dalla Mecca per liberare tutta la terra araba dall’Impero Ottomano… l’esecuzione di diversi rivoluzionari siriani e libanesi da parte del comandante dell’esercito ottomano Yamal Basha (soprannominato il Macellaio), accelerò la dichiarazione di questa Rivoluzione.
Il 5 ottobre 1918, il re di Siria, il principe Faisal, lesse un comunicato in cui annunciava il suo progetto di formare un governo di unità araba che avrebbe superato tutte le differenze e trattato tutti i cittadini arabi allo stesso modo… Questo annuncio provocò l’ira dei colonialisti che annunciarono immediatamente l’attuazione del trattato di Sixes Picot per affrontare il crescente patriottismo del popolo arabo.
Il rifiuto del popolo siriano dei piani coloniali spinse la Francia a inviare un esercito via mare e ad occupare Beirut, e tra il 10 novembre e il 7 dicembre 1918, le forze francesi occuparono la costa siriana mentre le truppe britanniche occupavano diverse città siriane….
Quando la Francia assegnò al generale Ghoro il comando delle truppe francesi, il governo siriano sotto il re Faisal emise un comunicato in cui annunciava il pieno sostegno all’indipendenza di tutta la Siria e il rifiuto di fare del territorio palestinese una patria per gli ebrei… il comunicato esprimeva anche il rifiuto delle interferenze straniere.
Il 14 luglio 1920, il colonnello francese Bayer fu inviato a Damasco con un avvertimento scritto dal generale Ghoro al re Faisal chiedendo a quest’ultimo di riconoscere ufficialmente e incondizionatamente il mandato francese sulla Siria e di sospendere il servizio militare obbligatorio, nonché di mettere al servizio dell’esercito francese la linea ferroviaria strategica tra Aleppo e Riak….
Il popolo siriano respinse l’avvertimento e lo considerò un’offesa alla sua volontà; tuttavia, il 17 luglio 1920 re Faisal accettò di conformarsi alle richieste francesi.
Allora il ministro della Difesa, Yussef Al-Azmeh, rifiutò le richieste francesi e decise di resistere… Il 24 luglio 1920 nella città di Maysaloun, 3.000 uomini siriani si riunirono e giurarono di difendere la patria siriana fino all’ultima goccia del loro sangue…
Nonostante il loro esiguo numero di uomini e le loro vecchie armi, questi eroi si opposero all’esercito francese e resistettero con coraggio e onore, senza tuttavia riuscire a impedire che il grande e ben armato esercito francese entrasse a Damasco…
L’eroe Yussef Al-Azmeh fu martirizzato in battaglia, e l’esercito francese entrò in Siria; e dal primo giorno, il popolo siriano cominciò a resistere, scrivendo con il suo sangue una storia di lotta onorevole e dignitosa.
Il martirio di Yussef Al-Azmeh divenne un faro che guidò la lotta del popolo siriano in tutta la patria fino all’indipendenza… durante questa lotta, uomini di tutta la patria diedero esempi eterni di patriottismo e di lotta che portarono all’indipendenza il 17 aprile 1946.
La battaglia di Maysaloun è rimasta impressa nella memoria, e i colonialisti avranno bisogno di molto tempo per dimenticare il grido di indipendenza del popolo siriano.
Oggi, le masse del popolo siriano celebrano il 76° anniversario del giorno dell’indipendenza con più determinazione e volontà di continuare ad affrontare il terrorismo e l’occupazione.
I siriani hanno confermato che non rinunceranno alla gloriosa storia dei loro antenati, che hanno fondato lo stato nazionale indipendente e hanno respinto ogni forma di aggressione e di colonialismo.
Nel 76° anniversario dell’indipendenza, la Siria continuerà a combattere fino alla liberazione dell’ultimo granello di terra araba occupata e fino alla liberazione di tutta la Siria dal terrorismo.
vedi anche su www.cuba-si.ch/it:
14 aprile 2019 a Magliaso: dibattito organizzato dall'ASC-Ticino contro la disinformazione dei media mainstream che diffondono vere e proprie fake news contro tutti i paesi che difendono la propria sovranità rispetto ai diktat degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Tra i relatori i rappresentanti diplomatici di Cuba, Venezuela e Siria.