A Vilma interessavano cose grandi e cose piccole

vilma-espin-mujer-cubana-01 – Radio Miami

Asela parla di Vilma al presente, come se si fossero conosciute stamattina e non nel 1948 in quella recente Università d’Oriente.

Allora erano due studentesse accese dallo spirito di lotta che portò alla ribellione la seconda università dell’Isola.

Erano pochi gli iscritti tra i quali c’erano quelli d’Ingegneria Chimica, la facoltà di Vilma e quella di Pedagogia che frequentava Asela.

Furono esattamente le condizioni in cui sorse la casa di alti studi e la selezione che si fece dei professori, molti di sinistra, che determinò la confluenza lì di un gruppo di giovani molto indignati per la politicheria dell’epoca, ma coscienti sino ad un certo punto di quello che realmente accadeva nel paese.

Come disse Fidel, per Asela l’università fu il luogo in cui divenne rivoluzionaria.

“Noi diventammo molto amiche e pensavamo le stesse cose su molti temi. Pensavamo che le persone si apprezzavano per i loro valori e non per la posizione economica e sociale che avevano. A Vilma non piacevano le banalità, le menzogne, per questo io credo che fu tanto rivoluzionaria perchè riuniva molte qualità”.

Questo ci legò molto. Andavamo al cinema, uscivamo a fere compere… la sua posizione sociale le permetteva di frequentare i clubs più esclusivi, ma lei non andava mai a quelle attività. Studiava ingegneria perchè nel programma c’era una grande parte di matematica: adorava risolvere problemi!”

“Aveva una voce splendida, era solista del coro universitario, ma le piaceva anche lo sport. Era a capo del gruppo di pallacanestro dell’università e divenne une esempio, un modello per i suoi compagni. Era allegra, le piaceva il balletto ma anche il carnevale. Umana e sincera, è stata così sino alla fine”. (Frammento / Traduzione GM – Granma Int.)

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