Astensione e uteri inventati contro il femminismo cubano

Ricordiamo che il Codice di Famiglia è stato la costruzione collettiva di migliaia di femministe militanti e attivisti LGTBIQ+; che ha avuto il parere e la consulenza di decine di collettivi e centri di studio; che è stato discusso e modificato da sei milioni di persone in 79.000 assemblee pubbliche dove, tra l’altro, è stato respinto il cosiddetto “utero in affitto

di José Manzaneda
Fonte:
Traduzione e aggiunte: GFJ
8 ottobre 2022

Donne cubane in prima linea

Che livello di partecipazione avrebbe in un altro Paese un referendum su un Codice di Famiglia, come quello recentemente approvato a Cuba? Senza dubbio, molto basso. Nel 2021, in Svizzera, un Paese con una lunga tradizione di consultazione diretta, il matrimonio egualitario è stato approvato con un’affluenza del 52% (1). In Italia, l’ultimo referendum, che prevedeva cinque consultazioni, ha attirato solo il 20% della popolazione (2).

Prima invenzione: alta astensione.

È quindi quasi comico leggere che il 74% di affluenza al referendum cubano riflette un “alto tasso di astensione (3). L’argomento è che nel precedente referendum, quello che ha approvato la Costituzione, l’affluenza è stata dell’84%. Un paragone demagogico, vista la differenza di temi: uno, il futuro politico a lungo termine di una nazione; l’altro, una straordinaria estensione di diritti che però, per molte persone – a Cuba come in qualsiasi altro Paese – non rappresenta una questione centrale nella loro vita. Tanto meno nel contesto delle gravi carenze economiche che l’isola sta vivendo.

Ma i media non si sono limitati a trasformare l’alta affluenza in alta astensione. Una clamorosa vittoria del (66%, il doppio del No) si è trasformata anche in “un voto di punizione elevato per il governo” (4). “Un referendum con un numero storico di ‘No‘”, ha dichiarato la televisione spagnola. “Se si aggiungono le astensioni, i no, i voti nulli e le schede bianche (…) più della metà della popolazione non ha appoggiato” la “legislazione promossa dalle autorità“, ha aggiunto El País. Questo è lo stesso messaggio che il governo statunitense trasmette attraverso la sua rete di media sovvenzionati (5). Come il “Diario de Cuba“, che titolava “Più di quattro milioni di cubani hanno detto no al socialismo” (6).

Ma guardiamo i dati. Nella precedente consultazione popolare che ha discusso il Codice nei quartieri e nelle fabbriche, c’era già un’alta percentuale di persone che, pur sostenendo la Rivoluzione, da posizioni morali conservatrici, hanno espresso la loro opposizione al testo (7). C’è stata quindi un’alta percentuale di No che non ha rifiutato il sistema o il governo. Anche se, naturalmente, al No si sono aggiunti anche il voto controrivoluzionario e una percentuale maggiore di “voto di scarico”, derivante dalla durissima situazione economica. In ogni caso, il Sì, sostenuto dal governo, ha vinto a valanga, con il doppio dei voti rispetto al No (8).

Seconda invenzione: utero in affitto

D’altra parte, media come il quotidiano spagnolo “Público” sono serviti da piattaforma per attaccare il Codice di famiglia, da posizioni presuntamente “progressiste”. “Già si affittano ventri a Cuba“, titolava un articolo di Cristina Fallarás, in cui mentiva impunemente: “il pacchetto di questa legge comprende anche l’approvazione di uteri in affitto“, si legge (9). Falso: la “gestazione solidale“, approvata nel Codice cubano, vieta qualsiasi pagamento o beneficio, tipico del cosiddetto “utero in affitto“, è consentita solo tra parenti e comunità affettiva, e deve passare attraverso un processo di garanzie e autorizzazione giudiziaria (10). Si può essere d’accordo o meno con questa figura, ma non è accettabile mentire.

In un articolo pubblicato sugli stessi media, e con lo stesso tono di superiorità, Marisa Kohan ha descritto la “gestazione solidale” cubana come un “eufemismo” per lo “sfruttamento riproduttivo delle donne” (11), basandosi esclusivamente sulle opinioni di giuristi e sociologi europei. Perché non chiederlo a giuristi, sociologi e femministe cubani? Ma la cosa più comica è stata l’intervista con l’ “esperta” Ana Trejo, la quale ha sostenuto che, a Cuba, “poche donne sono disposte ad affrontare” la gestazione solidale “senza ricevere un compenso“, che consentirebbe loro di “pagare i debiti” o di “poter educare i figli“. Educare i loro figli! Che sublime conoscenza della realtà di Cuba, dove l’istruzione, anche universitaria, è totalmente gratuita.

Non importa che il Codice di Famiglia sia stato la costruzione collettiva di migliaia di femministe militanti e attivisti LGTBIQ+; che abbia avuto il parere e la consulenza di decine di collettivi e centri di studio; che sia stato discusso e modificato da sei milioni di persone in 79.000 assemblee pubbliche dove, tra l’altro, è stato respinto il cosiddetto “utero in affitto” (12).
No, le femministe cubane devono essere in lutto, perché la metropoli arrogante e neocoloniale non ha ancora dato loro la necessaria benedizione. Amen.

Note:

(1)  https://www.dosmanzanas.com/2021/09/suiza-aprueba-en-referendum-el-matrimonio-igualitario.html

(2)  https://www.clarin.com/mundo/rotundo-fracaso-referendums-italia-solo-voto-20-9-quedaron-anulados_0_HoauurVYjN.html

(3)  https://www.swissinfo.ch/spa/cuba-referendo_la-abstenci%C3%B3n-marca-el-referendo-por-el-c%C3%B3digo-de-las-familias-en-cuba/47929420

(4)  https://elpais.com/sociedad/2022-09-26/el-matrimonio-igualitario-es-aprobado-en-cuba-en-un-referendum-con-un-elevado-voto-de-castigo-al-gobierno.html

(5)  http://www.cubadebate.cu/especiales/2021/02/03/usaid-ned-adn-el-negocio-de-la-democracia-en-cuba-esta-en-auge/

(6)  https://diariodecuba.com/cuba/1664378239_42520.html

(7)  https://www.juventudrebelde.cu/cuba/2022-05-14/mas-de-seis-millones-de-cubanos-participaron-en-la-consulta-del-codigo-de-las-familias

(8)  http://www.cubadebate.cu/noticias/2022/10/04/resultados-del-referendo-del-codigo-de-las-familias/

(9)  https://blogs.publico.es/cristina-fallaras/2022/09/29/ya-se-alquilan-vientres-en-cuba/

(10)       https://www.cubainformacion.tv/contra-cuba/20220927/99301/99301-cuba-no-hay-vientre-de-alquiler

(11)       https://www.publico.es/mujer/cuba-cuela-ley-familias-explotacion-sexual-mujeres-eufemismo-gestacion-solidaria.html

(12)       https://www.prensa-latina.cu/2022/09/09/el-largo-camino-de-un-codigo-para-todos-en-cuba


Vedi anche su www.cuba-si.ch/it:

Cuba. Il nuovo CODICE DELLE FAMIGLIE – Legge N° 1289 – in ITALIANO (scarica il PDF)

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Pubblicato in Attualità, Blocco, Cuba, Internazionale

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