Buon compleanno, CDR, la Rivoluzione ha bisogno di voi!

Fidel 60 anni fa:
“Ogni uomo e donna nel suo quartiere, un difensore attivo della Rivoluzione“.

 

I CDR, la più grande organizzazione di massa di Cuba, sono nati il 28 settembre 1960 con la missione di “vigilanza” in difesa della rivoluzione in ogni strada dell’isola

I Comitati per la Difesa della Rivoluzione CDR (istituiti da Fidel Castro il 28 settembre 1960, nel pieno del processo rivoluzionario.), hanno celebrato ieri (28 settembre) il loro 61° anniversario con la sfida di rinnovarsi con “creatività ed entusiasmo” in un momento in cui i loro promotori riconoscono l’esistenza di lacune nel loro funzionamento.

“In ogni isolato un comitato. In ogni quartiere una rivoluzione. È il momento dell’unità, della solidarietà, della partecipazione. È il momento della trasformazione. Congratulazioni compatrioti nel #61AniversarioCDR”, ha scritto oggi il presidente cubano Miguel Díaz-Canel sul suo account Twitter.

I CDR, la più grande organizzazione di massa di Cuba, sono nati nel 1960 con la missione di “vigilanza” in difesa della rivoluzione in ogni strada dell’isola. All’epoca, con l’appoggio degli Stati Uniti, le forze controrivoluzionarie nell’isola e all’estero si adoperavano in varie attività di spionaggio, di sabotaggio, di terrorismo e di guerriglia, come l’esplosione della nave “Coubre”, l’insorgenza nell’Escambray e la tentata invasione della Baia dei Porci. Per far sì che le forze rivoluzionarie, ancora in fase di riorganizzazione dello Stato, potessero tenere testa a questi nemici, si era perciò fatto ricorso a comitati formati dai cittadini, che fossero in grado di assicurare un contrasto capillare alle attività sovversive. La maggioranza della popolazione costituì così una vera e propria rete d’informazione e di supporto alle forze di difesa e dell’ordine, al punto da essere considerati per decenni “gli occhi e le orecchie della Rivoluzione”.

Gerardo Hernández Nordelo, attuale coordinatore nazionale dei CDR

Il suo attuale coordinatore nazionale, Gerardo Hernández Nordelo (eroe della Repubblica di Cuba ed ex prigioniero politico negli USA assieme agli altri, Los 5), ha dichiarato alla televisione di stato che “sono passati 61 anni dalla più grande organizzazione di massa del paese e, poiché la Cuba e il mondo di oggi non sono gli stessi di ieri, i CDR devono reinventarsi e, per questo, è necessario sapere di quali comitati ha bisogno la rivoluzione“.

Il leader dell’organizzazione da un anno ha detto che ci sono circa 138.000 CDR in tutto il paese e sono “consapevoli che ci sono posti dove non funzionano come dovrebbero“.

Li ha esortati a “farli funzionare con creatività, entusiasmo e spinta per dar loro vita“, anche se ha riconosciuto che aggiornare l’organizzazione “è un compito che richiederà tempo“.

Il lavoro dei CDR dovrebbe concentrarsi su “essere utile ai loro membri, sostenere soluzioni nella comunità ed estendere la solidarietà tra i vicini“, ha detto Hernández.

Nei primi anni dopo la rivoluzione del 1959, i comitati hanno partecipato alle campagne educative e sanitarie organizzate a Cuba e oggi svolgono altri compiti sociali, come l’organizzazione della protezione civile in caso di catastrofi come gli uragani.

Altre funzioni includono l’organizzazione di vigilanze notturne di quartiere,  turni di lavoro volontario per la pulizia e il decoro del quartiere (in città) o per l’aiuto al lavoro agricolo (in campagna), per quanto in questi due ambiti ci sia ancora molta strada da fare a Cuba. Un’altra importante attività, che si sta diffondendo lentamente, è quella della raccolta differenziata a fini di riciclaggio.

In campo sanitario, si adoperano per fare opera d’informazione e di prevenzione delle malattie infettive, praticando vaccinazioni e raccogliendo donazioni di sangue.

In ambito sociale, si organizzano attività culturali (musei, mostre, concorsi), sportive e di sostegno alle fasce più deboli della popolazione, come i bambini o gli anziani, nonché il sostegno a chi versi in condizioni più disagiate.

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Gli anniversari dei CDR sono tradizionalmente l’occasione per festeggiamenti nei quartieri, ma per il secondo anno consecutivo, a causa della covid-19, non sono stati organizzati eventi su larga scala.

I leader di queste organizzazioni hanno indicato, tuttavia, che ci saranno omaggi agli operatori sanitari e agli studenti che hanno aiutato nel lavoro contro la pandemia.

Pubblicato in Attualità, Cuba

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