Nonostante blocco, aggressioni e terrorismo mediatico, Cuba avanza
di Fabián Escalante Font
Fonte: LA PUPILA INSOMNE
Traduzione: GFJ
Il nostro popolo sta avanzando su vari fronti, in mezzo alle aggressioni e ai blocchi generati dal governo degli Stati Uniti e dai suoi alleati europei. Uno dei nemici da battere, la pandemia di Covid-19, sta cominciando a ritirarsi sotto gli effetti della prevenzione e della vaccinazione con gli immunogeni generati dai nostri scienziati. Inoltre, si stanno risolvendo i problemi materiali e sociali delle comunità svantaggiate e si stanno attuando misure volte ad attivare l’economia del paese.
Il rafforzamento del potere popolare alla base della società, come chiede con insistenza il nostro presidente Díaz Canel, comincia a fiorire, perché è lì, nella comunità, nel Consiglio Popolare, dove si devono risolvere i problemi e le difficoltà esistenti, per migliorare le condizioni di vita della popolazione.
Nel frattempo, il nemico, che non cessa nei suoi sforzi sovversivi, nel suo obiettivo di rovesciare la Rivoluzione cubana, intensifica il blocco multilaterale imposto e continua le sue campagne controrivoluzionarie, le più recenti sono gli appelli per uno “sciopero generale” e manifestazioni di protesta contro le violazioni dei diritti umani nella nostra patria. Denunciano: diritti violati, detenuti sequestrati, abusi della polizia, ecc.
Dietro questa offensiva mediatica attraverso le reti sociali, gli emissari, la stampa estera ecc., che minaccia scioperi e manifestazioni in tutto il paese, c’è -evidentemente- un’operazione sovversiva, ben preparata, su uno schema di “guerra psicologica”, per terrorizzare, manipolare i sentimenti, spaventare o almeno preoccupare i nostri cittadini. Sciopero di cosa, manifestazione contro la “repressione” di una polizia disarmata? Per il rilascio di inesistenti prigionieri politici e altre “libertà costituzionali” sequestrate?
Continuano a ripetere le stesse calunnie e menzogne fabbricate dalla controrivoluzione di Miami e dai suoi sponsor, che per più di sei decenni hanno cercato di confondere la comunità cubana negli Stati Uniti e i popoli del mondo con tali falsità.
Gli autori di tali azioni sono stati pubblicamente indicati come diplomati di laboratori sovversivi, borse di studio in istituzioni e università degli Stati Uniti e della Spagna, dove sono stati trattati come monarchi, finanziati e orientati verso i loro lacchè a Cuba, collaboratori alle prime armi o veterani, gli stessi che, per una ricarica telefonica, sono capaci di bruciare un negozio o attaccare una stazione di polizia.
Diffondendo le loro intenzioni provocatorie attraverso le reti sociali a lungo termine, cercano di destabilizzare la tranquillità della cittadinanza, in un momento in cui stiamo uscendo dal picco peggiore della pandemia, quando ricomincia l’anno scolastico, tanto atteso dalle famiglie cubane, l’economia cerca di rivivere, i voli commerciali saranno ripresi e si prevede l’arrivo di turisti e visitatori.
I sovversivi utilizzano il diritto loro concesso dalla Costituzione per manifestare e protestare, ignorando erroneamente il concetto che la Costituzione riconosce, rispetta e garantisce la libertà di pensiero, di coscienza e di espressione delle persone, e afferma che i diritti di riunione e di manifestazione per fini leciti e pacifici devono sempre essere esercitati nel rispetto dell’ordine pubblico e in conformità alle norme stabilite dalla legge. Questa stessa Costituzione afferma che “la difesa della patria socialista è il dovere supremo, e che il tradimento è il crimine più grave” …..,
A Cuba, nei 62 anni trascorsi, non c’è stato un solo caso provato di repressione indiscriminata, sparizioni, torture o “falsi positivi” – come vengono chiamati in Colombia e in altri paesi – gli omicidi di persone innocenti che vengono spacciate per nemici.
Potete essere insoddisfatti o contrari al socialismo, questo è il vostro diritto costituzionale, potete esprimere pubblicamente le vostre opinioni, ma quello che non potete fare è agire e cospirare, con l’appoggio straniero, contro l’ordine legale stabilito, come è anche impedito in tutti i paesi del mondo, qualunque sia la vostra affiliazione politica. Non avete il diritto di infliggere il terrore mediatico, di avvelenare l’opinione pubblica cubana con bugie e informazioni manipolate. Noi non vi concediamo questo diritto.
Sono convinto che la risposta rivoluzionaria a tali azioni controrivoluzionarie sarà tempestiva, corretta, proporzionale e adeguata, come dovrebbe essere e come è sempre stato.