Cile, Carlos Aznárez: “Il candidato di sinistra Gabriel Boric è un collaboratore imperiale”

Quando quelli dell’ingannevole piattaforma della socialdemocrazia cilena vogliono venderci Boric come la SINISTRA, noi non compriamo le loro fasulle illusioni. I dirigenti del Partito Socialista Cileno, una volta allineati con il martire presidente Salvador Allende, oggi continuano spudoratamente a definirsi “di sinistra”, ma condannano Cuba, unendosi al coro dei destabilizzatori della Rivoluzione promosso dagli Stati Uniti.

Fonte:
di Carlos Aznárez
Traduzione: GFJ

Ora che tutti i media egemonici di destra, così come quelli progressisti ci hanno detto chi è Gabriel Boric (vincitore per la “sinistra” delle primarie in Cile, sconfiggendo Daniel Jadue), vale la pena prendere in considerazione i dati che completano il profilo della persona che forse sarà il prossimo presidente del Cile.

Tutte le biografie di Boric ritraggono un “politico della sinistra moderata”, “rispettoso dei diritti umani”, factotum dell'”accordo di pace” con Piñera, ecc. Quindi, vale la pena ricordare che Boric è la persona che durante tutta la rivolta popolare che il Cile ha vissuto dall’ottobre 2019 non ha saputo avvicinarsi a nessuna delle grandi manifestazioni e certamente non alla Plaza de la Dignidad perché i giovani lo hanno respinto per aver aderito alla casta politica borghese che ha fornito “una via d’uscita” a Piñera quando quest’ultimo era assediato dalla lotta popolare, e perché è stato uno di quelli che ha votato la fascista “legge anti-barricate” promossa dal governo contro coloro che sono scesi in piazza nel paese per ripudiare la repressione. I giovani lo hanno accusato di essere un “venduto”.

Ma c’è di più nel curriculum del candidato. Una cosa che Boric non ha mai smesso di fare negli ultimi anni è attaccare la Rivoluzione Bolivariana e Cubana, anche  dopo le manifestazioni dell’opposizione a Cuba. Diciamo questo perché, al di là del fatto che pochissime persone hanno votato in queste elezioni primarie, il che dimostra la poca credibilità data alla classe politica. Boric ha ottenuto un grande e inaspettato vantaggio su Daniel Jadue, perciò non è difficile pensare che, come sottolineano alcuni analisti cileni, la sua vittoria sia dovuta più ad una mossa strategica della destra che ha mandato i suoi militanti a votare per Boric invece che per Joaquín Lavín. Perché? Semplicemente per non far vincere il comunista Jadue, militante solidale con Cuba e Venezuela e con la causa palestinese.

In altre parole, quando quelli dell’ingannevole piattaforma della socialdemocrazia cilena vogliono venderci Boric come la SINISTRA, noi non compriamo le loro fasulle illusioni. I dirigenti del Partito Socialista Cileno, una volta allineati con il martire presidente Salvador Allende, oggi continuano spudoratamente a definirsi “di sinistra”, ma condannano Cuba, unendosi al coro dei destabilizzatori della Rivoluzione promosso dagli Stati Uniti. Loro, Boric e altri che si dichiarano “di sinistra”, non sono altro che semplici collaboratori dell’impero. È meglio tenerlo a mente ora per evitare di pentirsene dopo.

Pubblicato in Attualità, Internazionale

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