Studenti cubani contro il blocco
Ancora una volta la delegazione cubana torna dalle Nazioni Unite con una vittoria politica e diplomatica. In una recente sessione del più grande organismo multilaterale, il progetto di risoluzione presentato da Cuba contro il blocco statunitense è stato discusso e approvato.
di Ariel Pazos Ortiz
Fonte:
Traduzione e aggiunte: GFJ
Cosa significa per Cuba il risultato delle ultime votazioni a favore di una risoluzione che viene presentata annualmente dal 1992? Qual è la posizione della comunità internazionale di fronte alle misure coercitive unilaterali imposte dagli Stati Uniti contro l’Isola? Edisleydi Curbelo Garcia, funzionaria del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, si esprime su questo tema.
Edisleydi Curbelo Garcia, funzionaria del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba
Come possiamo interpretare la recente vittoria di Cuba all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), presentando nuovamente una risoluzione contro il blocco degli Stati Uniti?
Il giorno della presentazione della risoluzione contro il blocco è il giorno più atteso, secondo me, nella vita di coloro che esercitano la diplomazia rivoluzionaria. Per il popolo di Cuba è un giorno fondamentale. I risultati di questo voto dimostrano l’appoggio della maggioranza della comunità internazionale a Cuba. Dimostrano anche l’isolamento degli Stati Uniti. Non è un segreto per nessuno che la stessa Samantha Power (ex ambasciatrice degli Stati Uniti all’ONU) lo ha riconosciuto nel 2016, in quella storica astensione di quel paese.
Le risoluzioni approvate all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite non sono vincolanti, quindi quale sarebbe l’impatto per Cuba, quando anno dopo anno, passa la sua risoluzione contro il blocco?
Nessuna delle risoluzioni adottate all’interno dell’UNGA è vincolante. Tuttavia, il Segretario Generale chiede a ciascuno degli stati membri delle Nazioni Unite di presentare una nota sull’adempimento di quella risoluzione e poi viene redatto il cosiddetto “Rapporto del Segretario Generale…”. Queste annotazioni degli Stati della comunità internazionale dimostrano, in generale, l’appoggio a Cuba.
Analizziamo le cifre dell’ultima versione. Vi è stata la risposta di 160 Stati, tra cui, naturalmente, i 27 Stati dell’Unione Europea ─ che hanno emesso una nota unica ─. Risulta quindi che 186 Stati e 34 organizzazioni internazionali hanno risposto alla nota del segretario generale. Da questo risultato ci rendiamo conto che, anche se non è vincolante, ha un ampio sostegno dalla maggioranza della comunità internazionale.
Dal 1992 Cuba ha presentato una risoluzione contro il blocco all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e fino ad oggi è sempre stata approvata. Cual è l’impatto politico?
Esatto, dal 1992, ad eccezione dell’anno 2020 ─ in cui non è stato possibile votare a causa delle condizioni imposte da Covid-19 ─ Cuba ha presentato questo progetto di risoluzione. Presentarlo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel cuore del principale spazio multilaterale a livello internazionale, è una conquista di Cuba, perché riesce a posizionare elementi interessanti e importanti che condannano quella politica genocida, che viola il Diritto Internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite.
Credo che si tratti di un messaggio etico e politico agli Stati che subiscono misure coercitive unilaterali come Cuba. Inoltre, è uno spazio che dimostra l’isolamento degli Stati Uniti nella comunità internazionale. È l’unica risoluzione approvata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite contro gli Stati Uniti, e questo è anche un elemento di rilevanza.
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