Progetto ASC – CITA. CUBA 2015. SOLIDARIETA’ PER L’ACQUA

Una giornata di solidarietà reciproca che ha pienamente soddisfatto l’obiettivo del viaggio: Cuba 2015 e lo sviluppo sostenibile. I 32 partecipanti al viaggio consegnano i filtri potabilizzatori nelle mani della comunità agricola di Minas (Camagüey).

Articolo di Corrado Barenco
25 maggio 2015

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Alberto Reyes (CITA) e Federico Jauch (ASC) durante la firma della lettera d’intenti per il proseguimento del progetto “Potabilizzazione dell’acqua con filtri di ceramica”. Camagüey, 6 maggio 2015
Foto di Alex Cavalluzzo

Una rosa consegnata a tutti i partecipanti al viaggio dagli allievi delle scuole elementari di Camagüey che poi hanno interpretato alcune canzoni e letto alcune poesie dedicate all’acqua, alla sua importanza non solo come concetto generale ma anche per i bisogni della gente e delle  comunità locali: questo l’emozionante inizio della visita al CITA (Centro di ricerca sulle tecnologie dell’acqua) effettuata durante l’ultimo viaggio a Cuba organizzato dall’ASC. Con Alberto, il direttore del Centro, che ha salutato tutti personalmente e abbracciato in modo particolare le persone che aveva conosciuto in Ticino in autunno quando, assieme al suo compagno Alien, aveva presentato il progetto bambini citadi potabilizzazione dell’acqua nei centri rurali della provincia di Camagüey.

La visita alla fabbrica dei filtri che permettono l’utilizzazione dell’acqua potabilizzata nelle singole case è stata un’esperienza che ci ha fatto capire come la ricerca scientifica e l’impegno dei lavoratori porta spesso al raggiungimguajiroento di obiettivi con risultati insperati. La scienza che deve definire le proporzioni di argilla e di segatura necessari affinché il filtro sia lo strumento indispensabile per la trasformazione dell’acqua inquinata ottenuta dal sottosuolo in acqua potabile non è solo calcolo matematico ma anche indicazione indispensabile per l’utilizzazione del prodotto ultimato. Attraverso i filtri si possono ottenere da 1,5 a 7 litri di acqua all’ora ma, ci dice Alberto, per un trattamento anti batterico l’ideale sono da 1,5 a 2,5 litri all’ora.

Dopo l’argilla, la segatura, la macchina per la creazione dei filtri, il forno per la cottura dei filtri, il trasferimento al villaggio di Minas, a una quarantina di chilometri da Camagüey, dove ognuno dei partecipanti al viaggio ha consegnato alle singole famiglie di contadini un filtro. Il tutto diretto dalla presidente del CDR (Comitato di Difesa della Rivoluzione) locale che non riusciva a conciliare bene la soddisfazione per la consegna dei filtri al suo ruolo di organizzatrice della piccola manifestazicocodrilloone. Comunque anche in questo caso è stato piuttosto emozionante vedere i volti raggianti dei contadini e delle contadine mentre ripartivano verso le loro case con fra le mani il prezioso vaso (il filtro assomiglia a grande vaso di fiori di terracotta).

E qui Alberto si è superato: memore forse del buon vino bevuto durante la sua visita in Ticino ha offerto a tutti la possibilità di acquistare il vino cubano fatto a Soroa. Tutto questo prima di ripartire per la parte culinaria della giornata preceduta da una visita a un allevamento di coccodrilli della razza americana, una specie in fase di estinzione. Il ristorante in piena campagna aveva preparato un aperitivo di accoglienza con degli enormi piatti di frutta tropicale in attesa che i due maialini allo spiedo cotti all’aperto fossero pronti.

Una giornata di solidarietà reciproca che ha pienamente soddisfatto l’obiettivo del viaggio: Cuba 2015 e lo sviluppo sostenibile.

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