Democrazia, dittatura e colpi di Stato

Finché la sinistra non capirà che la sua principale alleanza è con il popolo, non con gli uomini d’affari o con la destra, quest’ultima continuerà ad annidarsi, a governare da sola come negli Stati Uniti, ad allearsi con i “liberali” quando le conviene come nel caso del Cile, della Germania o della Spagna e quando tutto questo non funziona, il dossier del colpo di Stato sarà sempre aperto, anche se dovrà avere l’approvazione di Washington

di Sergio Rodríguez Gelfenstein
Fonte: LA PUPILA INSOMNE
Traduzione e aggiunte: GFJ
12 gennaio 2023

L'esperta di colpi di stato Viktoria Nuland, che ha donato 5 miliardi di dollari ai nazisti ucraini, arriva in Brasile a fine aprile 2022. (leggi articolo). Foto: L'assistente del Segretario di Stato americano per gli affari europei ed eurasiatici Victoria Nuland distribuisce pane ai manifestanti in Piazza Indipendenza a Kiev, Ucraina, 11 dicembre 2013.

Chi crede nella storiella della democrazia rappresentativa e del “mondo libero” avrà avuto il tempo di ravvedersi dopo i recenti avvenimenti in Perù e Brasile, che hanno mostrato in tutto il loro splendore la falsità di tali concetti. Alla fine, la forza continua a essere imposta come strumento dei potenti per far rispettare i criteri che permettono loro di dominare il mondo.

Per molti anni ci si è chiesti – a mo’ di battuta – perché non ci fossero colpi di Stato negli Stati Uniti. La risposta è sempre stata: “… perché non c’è un’ambasciata americana a Washington“. Questa storiella ora non può più essere raccontata. Nel gennaio 2021 infatti, nel più grande centro imperiale del mondo, c’è stato anche un tentativo di colpo di Stato.

Ora, la storia si è ripetuta in Brasile con somiglianze impressionanti, addirittura quasi coincidenti nel giorno e nella data, forse con l’unica differenza che negli Stati Uniti Trump non aveva ancora consegnato l’amministrazione mentre nel caso più recente Bolsonaro non era più presidente.

Negli ultimi anni, il riemergere di posizioni e organizzazioni dell’ultradestra fascista, che in fin dei conti è la destra pura e dura, ha suscitato grande sgomento. L’ansia di alcuni di prendere le distanze da certe posizioni quando la situazione lo “richiede” ha portato alla nascita del centrodestra, della destra, dell’ultradestra, dell’estrema destra e in Israele persino della “destra ortodossa”. Allo stesso modo, dall’altra parte, sono emerse la sinistra democratica, il centrosinistra, la sinistra radicale, l’ultrasinistra, la socialdemocrazia e altre denominazioni che servono solo a nascondere le loro vere posizioni e a ingannare gli elettori.

In realtà, la linea di demarcazione è tra fare politica a favore del popolo o contro di esso. E per questo, come stabilisce la Costituzione venezuelana, la democrazia deve essere anche partecipativa e il modo migliore per rendere effettiva la partecipazione è dare al popolo le armi per difendersi. Non c’è migliore espressione di democrazia di un popolo fortemente interconnesso con le sue forze armate per garantire la sovranità nazionale.

Al culmine della spudoratezza, gli Stati Uniti hanno aggiunto al loro arsenale teorico un nuovo concetto di inganno: i colpi di Stato sono validi solo quando sono promossi, organizzati e finanziati da Washington. A questo proposito, e in relazione all’attentato fascista in Brasile, il Segretario di Stato Anthony Blinken ha pronunciato questa piccola perla: “Usare la violenza per attaccare le istituzioni democratiche è sempre inaccettabile“. Forse ha dimenticato il Cile 1973, la Bolivia 1979, il Perù 1991, il Venezuela 2002, Haiti 2004, l’Honduras 2009, l’Ecuador 2010, il Paraguay 2012, il Nicaragua 2018, la Bolivia 2019 e il Perù 2022, per citarne alcuni in cui la mano degli Stati Uniti era presente per “attaccare le istituzioni democratiche con la violenza“.

Per non parlare delle “rivoluzioni colorate“, un eufemismo per indicare i colpi di Stato, che nel caso dell’Ucraina nel 2014 hanno dato il via a una guerra di sterminio del popolo russo e delle altre minoranze che vivono in quel Paese. In questo caso, la stessa sottosegretaria di Stato Victoria Nuland si trovava sul posto per organizzare la violenza necessaria a rovesciare il governo.

Gli Stati Uniti si spaventano solo quando i processi sfuggono loro di mano e i settori fascisti assumono il proprio motore per agire al di fuori delle istituzioni del potere, “disordinando” il controllo che esse hanno stabilito per sostenere lo sfruttamento e il dominio. La prova è che il pinochetismo in Cile si chiama ora UDI, i seguaci di Videla e Massera si chiamano PRO in Argentina e i fujimoristi, Fuerza Popular in Perù e i banzeristi Comité Civico de Santa Cruz. Sono gli stessi fascisti sotto mentite spoglie, che pretendono persino di dare lezioni di democrazia sotto la protezione di un sistema che permette loro di farlo perché, alla fine, serve gli interessi della stessa classe.

Infine, va ricordato che sia Hitler che Mussolini, come Trump e Bolsonaro, sono saliti al potere attraverso le elezioni. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che, proprio come Trump ha avuto il suo 6 gennaio e Bolsonaro il suo 8 gennaio, Hitler il 27 febbraio 1933 ordinò l‘incendio del Reichstag (il parlamento tedesco) per incolpare i comunisti, accusando senza prove un giovane operaio olandese di 24 anni, per il quale fu condannato a morte pochi mesi dopo. Questo permise a Hitler di giustificare l’istituzione del Terzo Reich, tutto “legalmente”. Ai giorni nostri non poterono orchestrare questo in Ucraina. Da qui il colpo di Stato del 2014.

I tempi sono cambiati ma gli indumenti sono rimasti gli stessi perché le intenzioni non sono cambiate e, finché la sinistra non capirà che la sua principale alleanza è con il popolo, non con gli uomini d’affari o con la destra, quest’ultima continuerà ad annidarsi, a governare da sola come negli Stati Uniti, ad allearsi con i “liberali” quando le conviene come nel caso del Cile, della Germania o della Spagna e quando tutto questo non funziona, il dossier del colpo di Stato sarà sempre aperto, anche se dovrà avere l’approvazione di Washington.


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