Elezioni legislative: La Russia resta in mani solide e antimperialiste. Il Partito Comunista sfiora il 20%. A Navalny non resta che la fake new più ridicola dell’anno

Nelle elezioni legislative tenutesi nella Federazione Russa tra il 17 ed il 19 settembre il Partito Comunista ha ottenuto un netto incremento rispetto alle precedenti elezioni legislative in Russia

di Fausto Sorini

Gennady Zyuganov, Presidente del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF)

Il partito di Putin si riprende la Duma: sfiora il 50% dei voti (meno 4% rispetto alle politiche precedenti), il che  significa, considerando anche i risultati nei collegi uninominali, che esso avrà una maggioranza dei due terzi che gli consente anche modifiche costituzionali.

I comunisti attorno al 20% (+7% sulle precedenti): un ottimo risultato.  Il riequilibrio tra Russia Unita e il PCFR è un fatto positivo e condiziona a sinistra la politica economico-sociale di Putin. La politica estera è condivisa.

Tutti gli altri partiti minori che superano la soglia del 5%, con varie accentuazioni, sostengono il Cremlino.

Fallisce clamorosamente ogni tentativo di affermazione di forze politiche e orientamenti filo atlantici, ivi compresi quelli di Navalny.

La Russia resta in mani solide e antimperialiste.

 

Elezioni Russia. A Navalny (e ai poveri media liberal) non resta che la fake news più ridicola dell’anno

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Con il 90% delle schede scrutinate il partito del presidente Putin, Russia Unita, ottiene il 49,66% dei voti alle elezioni per la Duma. Secondo i primi calcoli preliminari il partito otterrebbe una maggioranza costituzionale nella camera bassa del parlamento (più di 300 seggi).

Ottimo il risultato del Partito Comunista della Federazione Russa, in grande ripresa, che si piazza dietro il partito del presidente con il 19,56% dei consensi. Terzo con il 7,51% Russia Giusta (socialdemocratico), poi c’è New People, quinto con il 5,33%. Per ora, questi cinque partiti hanno superato la soglia di sbarramento del cinque per cento richiesta per ottenere rappresentanti presso la Duma di Stato.

Tra i partiti esclusi il Partito dei pensionati (2,51%), i comunisti di Russia (1,31%) e Yabloko (1,16%). Tutti gli altri partiti hanno ricevuto meno dell’uno per cento dei voti. Alle elezioni hanno partecipato in totale 14 partiti.

“L’elettore ci ha ascoltato, ci ha creduto, ha votato per noi”, ha affermato Zyuganov, commentando dei primi risultati del Partito Comunista.

“Il nostro programma è assolutamente costruttivo, assolutamente reale ed estremamente necessario per il Paese”, ha affermato il leader comunista, ovviamente soddisfatto per il risultato raggiunto dal suo partito.

Una certa narrativa anglosassone cerca di accreditare presso l’opinione pubblica l’idea che il risultato del Partito Comunista sia da attribuire al fantoccio dell’occidente Navalny, il quale avrebbe dato indicazione ai propri sostenitori di utilizzare l’arma del voto intelligente a favore dei comunisti per penalizzare Russia Unita di Putin.

Secondo il politologo Marat Bashirov, intervistato dal quotidiano Komsomol’skaja Pravda, «l’opinione che il ‘voto intelligente’ di Navalny abbia portato voti al Partito Comunista della Federazione Russa non ha senso».

Infatti solo nell’occidente vittima della propria stessa propaganda si può arrivare a credere che uno screditato personaggio come Navalny possa avere la forza e la capacità di mobilitare masse in Russia orientando le proprie scelte elettorali.

Quindi ai poveri media occidentali non è rimasto altro che lanciare la ridicola fake news dell’anno: quella del cosiddetto voto utile ai comunisti deciso dal burattino Navalny per colpire Putin e Russia Unita.

Verosimilmente, invece, il team di Navalny visti i sondaggi che davano in forte ascesa il Partito Comunista, ha cercato con la sponda mediatica occidentale, di appropriarsi di questo risultato che premia i comunisti e la loro opposizione ferma ma patriottica. Dalla riforma delle pensioni alla gestione del Covid il Partito Comunista ha infatti espresso il suo netto dissenso rispetto alle decisioni prese da Putin e Russia Unita.

Per smontare la ridicola fake news sul ‘voto intelligente’ basta un semplice esempio: in Yakutia, estremo oriente russo, i comunisti con il 35% dei voti hanno sopravanzato Russia Unita, mentre il candidato di Russia Giusta sostenuto da Navalny è arrivato terzo.

Come hanno fatto quindi i comunisti a vincere senza il cosiddetto ‘voto intelligente’ di Navalny, come afferma la propaganda occidentale?

 

Pubblicato in Attualità, Internazionale

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