GERARDO HERNÁNDEZ NON È PIÙ NEL BUCO

5 agosto 2010

Nel bel mezzo di un’intensa campagna condotta dai suoi avvocati e da migliaia di sostenitori in tutto il mondo, le autorità degli Stati Uniti hanno oggi liberato Gerardo Hernández Nordelo, uno dei cinque eroi, da giorni in isolamento in una cella di punizione.
 

Il Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque cubani negli Stati Uniti ha riportato la notizia, in un comunicato stampa, per dire che i sostenitori hanno inviato migliaia di e-mail al Bureau of Prisons per chiedere la sua liberazione. Leonard Weinglass, uno degli avvocati di Gerardo, lo ha visitato  questo fine settimana con il collega avvocato Peter Schey. Martedì scorso egli ha descritto a Gloria La Riva (del Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque) le condizioni spaventose e crudeli a cui era sottoposto Gerardo.  "Gerardo è di buon umore, ma in realtà è sofferente. In un clima di oltre 100 gradi (Fahrenheit pari a circa 38° Celsius…ndt) , l’aria era così soffocante che Gerardo giaceva sul pavimento inalando l’aria che scorreva sotto la porta", ha detto l’avvocato. Non ha potuto prendere le medicine per la pressione sanguigna come prescrittegli dal medico per il caldo intenso. Non ha potuto usare la doccia perché era acqua bollente. Weinglass ha segnalato che le lenzuola che gli sono state date erano sporche e ha dovuto lavarle nel lavandino. L’avvocato ha detto che la difesa ha inviato una lettera di cinque pagine al carcere con tutte le violazioni commesse mettendolo in isolamento.


MESSAGGIO DI GERARDO

3 agosto 2010

Cari fratelli: sto scrivendo queste parole via telefono; per questo motivo sarò breve e non potrò raccontarvi tutto quello che mi è successo, altrimenti la comunicazione cadrebbe. Ieri mi hanno tirato fuori dal “buco” con la stessa rapidità con cui mi ci hanno condotto. Mi avevano sicuramente messo sotto inchiesta. Un’inchiesta può durare 3 mesi, a volte anche di più, ma io sono stato lì 13 giorni. Come direbbe un famoso giornalista cubano: a voi le conclusioni… 
Voglio esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti voi. Sapete bene che sono stati giorni particolarmente difficili a causa del gran caldo e della mancanza d’aria, ma voi siete stati il mio ossigeno. Non trovo altro modo per riassumere l’enorme importanza dei vostri sforzi solidali. Voglio dire grazie alle compagne e ai compagni di Cuba e del mondo che hanno unito le loro voci per denunciare la mia situazione; alle istituzioni, organizzazioni, persone di buona volontà che, in una maniera o nell’altra, hanno cercato di porre fine a questa ingiustizia. Al nostro Presidente Raúl, che con il suo appoggio ci ha onorato molto. Al Parlamento cubano e al suo Presidente Ricardo Alarcón, che combatte instancabilmente per la causa dei 5. Ai miei 4 fratelli, che mi hanno fatto arrivare un messaggio di incoraggiamento e che hanno sofferto molto e che continuano a vivere con il pericolo costante di subire simili abusi. E ovviamente al nostro caro Comandante in Capo: grazie per tanto onore! (Non so se dovrei dirlo, però solo il privilegio di ascoltare il mio nome pronunciato da Fidel mi fa venire voglia di ringraziare anche quelli che mi hanno messo nel “buco”). Grazie Comandante, per la felicità di ascoltarla e vederla grande come sempre!  Grazie a tutti per aver dimostrato ancora una volta la forza della solidarietà che senza dubbio, un giorno, ci renderà liberi. La lotta continua!  Un abbraccio forte, 

Gerardo Hernández Nordelo, Carcere Federale di Victorville, California.

Pubblicato in I Cinque cubani

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