Guerra economica in Venezuela: ‘strani’ crolli della produzione. Solo coincidenze?

La guerra economica, però, viene ben celata dietro una cortina fumogena creata ad arte dai media mainstream che hanno come unico interesse quello di mostrare il presunto fallimento di un’esperienza che ha rotto con il neoliberismo e mira chiaramente al socialismo

di Fabrizio Verde
Link: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=5694&pg=14809
Notizia del: 15/03/2016

Guerra economica in Venezuela: 'strani' crolli della produzione. Solo coincidenze?

Uno degli aspetti del golpe continuo in atto in Venezuela è costituito dalla guerra economica. L‘obiettivo è palese: far accrescere il malcontento attraverso la sensazione di penuria e scarsità, provocare disagi come le file, favorire la vendita illegale dei prodotti scarseggianti. Una situazione potenzialmente esplosiva per il governo bolivariano.

La guerra economica, però, viene ben celata dietro una cortina fumogena creata ad arte dai media mainstream che come unico interesse quello di mostrare il presunto fallimento di un’esperienza che ha rotto con il neoliberismo e mira chiaramente al socialismo.

Ovviamente un ruolo preminente in questa storia spetta alle grandi aziende, così vediamo che la Polar di Lorenzo Mendoza uno dei colossi del settore alimentare venezuelano e produttrice di prodotti di largo consumo come la farina di mais ‘Pan’, abbassa scientificamente i livelli di produzione in concomitanza con eventi ‘particolari’ per il Venezuela.

Secondo quanto denunciato e mostrato da Mario Silva nel corso della trasmissione ‘La Hojilla’ da lui condotta, in momenti delicati come l’annuncio della malattia di Chávez, l’indicazione di voto data dal Comandante in favore di Maduro per la successione alla presidenza della repubblica, le elezioni che videro la vittoria di Maduro, si è registrato un anomalo calo della produzione rispetto ai livelli standard.

Una conferma dell’utilizzo del volume di produzione da parte delle aziende come arma rivolta contro il governo bolivariano arriva dal Sindacato Nazionale dei Lavoratori della multinazionale Colgate-Palmolive che denuncia come l’assenza di prodotti di prodotti per l’igiene dai punti vendita sia derivante dalla politica aziendale. I lavoratori denunciano che con la stessa quantità di materia prima con cui prima venivano lavorati 140mila prodotti, attualmente la quota è scesa a soli 5mila.

Intanto il governo intensifica l’azione di contrasto a fenomeni come l’accaparramento e il sabotaggio: Gustavo González López, Ministro degli Interni della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha informato che sono stati scoperte e sequestrate ben 312 tonnellate di fagioli neri che un’impresa privata aveva illegalmente occultato nello stato Portuguesa.

Pubblicato in Attualità, Internazionale

ARCHIVI