214,9 milioni di persone stanno attualmente affrontando la fame acuta (IPC 3 e oltre), tra cui circa 2 milioni di persone in fase di emergenza (IPC 4)”. I bambini sotto i 10 anni restano particolarmente colpiti, con il 45% dei casi sospetti.
Fonte:
Traduzione e aggiunte: GFJ
18 marzo 2023
Secondo le autorità nazionali, “le famiglie sono sprofondate in un deficit alimentare estremo, nonostante il ricorso a strategie di sopravvivenza“.
Un rapporto della Commissione nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA) di Haiti ha avvertito che circa 4,9 milioni di persone, circa il 40% della popolazione, stanno affrontando l’insicurezza alimentare, hanno riferito sabato i media locali.
L’agenzia governativa ha imputato l’aumento della vulnerabilità alla svalutazione della moneta, ai fallimenti dei raccolti e alla diffusione della violenza causata dalle bande armate che ostacolano le attività economiche in gran parte della nazione caraibica.
Verso la fine del XVIII secolo, la parte dell’ex isola di Hispaniola sotto il dominio coloniale francese, nota come Saint Domingue, era considerata la colonia più ricca. Produceva la metà dello zucchero consumato nel mondo e tre quarti dello zucchero consumato in Europa. Questa ricchezza era sostenuta dal brutale sfruttamento di mezzo milione di schiavi neri portati dall’Africa per lavorare nelle piantagioni di zucchero, caffè e cacao.
Le regioni meridionali, colpite dal terremoto del 2021 di magnitudo 7,2 Richter, sono le più colpite, così come i dipartimenti del Nord, Nord-Est, Artibonite, l’isola di La Gonave e tre comuni della capitale Port-au-Prince.
❗️4,9 millions de 🧑🤝🧑 sont en situation d'#InsécuritéAlimentaire aiguë en #Haiti 🇭🇹 selon la @cnsa_haiti
Facteurs clés:
🟠Expansion de la violence des gangs
🟠Chocs économiques
🟠Faible production agricole
🟠Faible assistance #Alimentaire humanitaireIl faut agir MAINTENANT! pic.twitter.com/OXN6O6ATcB
— World Vision Haiti (@WVHaiti) March 17, 2023
La situazione particolarmente delicata di Cité Soleil, la più grande baraccopoli del Paese, è “leggermente migliorata” grazie all’assistenza statale di emergenza, ha dichiarato il CNSA.
La ribellione dei lavoratori neri dell’ex colonia di Saint Domingue per la loro liberazione combinò la lotta antischiavista e la guerra d’indipendenza in una dinamica di rivoluzione sociale. Il trionfo della loro lotta e la creazione di Haiti nel 1804, il primo Stato indipendente dell’America Latina e la prima repubblica nera del pianeta, furono una minaccia per le potenze coloniali.
Secondo le autorità nazionali, “le famiglie stanno affrontando un’estrema carenza di cibo, nonostante l’uso di strategie di sopravvivenza“, quindi sono state imposte misure eccezionali per aiutare il 50% della popolazione in stato di vulnerabilità.
Communiqué de presse
Mars 2023Haïti : 4,9 millions de personnes sont en insécurité alimentaire et nécessitent une aide humanitaire d’urgence.
⬇️https://t.co/1jjd3TAjSc pic.twitter.com/9jYftahg9u— Coordination Nationale de la Sécurité Alimentaire (@cnsa_haiti) March 17, 2023
Il premier haitiano, Ariel Henry, si è impegnato all’inizio dell’anno a potenziare l’agricoltura per alleviare la crisi alimentare, riconoscendo allo Stato la responsabilità dell’approvvigionamento alimentare e del controllo dei prezzi, nonostante l’aumento della violenza e della speculazione causata dalle bande criminali.
L’imperialismo statunitense, per garantire la sottomissione di Haiti, invase e occupò il Paese tra il 1915 e il 1934, sostenendo poi le brutali dittature di Francois Duvalier (1957-1971) e di suo figlio Jean Claude Duvalier (1971-1986), che furono un baluardo nella lotta degli Stati Uniti contro la “minaccia comunista” rappresentata nei Caraibi dalla Rivoluzione cubana.
Henry ha sostenuto che Haiti ha la capacità di produrre i prodotti alimentari tradizionalmente consumati dalla popolazione e ritiene controproducente importare prodotti che possono essere raccolti nel territorio nazionale.