Si apre oggi all’Avana la 5ª Conferenza internazionale per l’equilibrio del mondo
“Martí ci convoca perché trasmette l’idea del bene comune“. È quanto ha affermato il dottor Eduardo Torres Cuevas, direttore dell’Ufficio del Programma Martiano, per riassumere il motivo speciale del 170° anniversario della nascita dell’eroe nazionale cubano nella convocazione della 5ª Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del Mondo, che da oggi riunisce più di mille delegati di 82 Paesi al Palazzo dei Congressi dell’Avana.
“Patria es Humanidad, è quella porzione di umanità che vediamo più da vicino e in cui siamo nati; e non si può permettere che con l’inganno del sacro si difendano monarchie inutili, o religioni avventurose, o politiche spudorate e fameliche, né che, poiché a questi peccati si dà spesso il nome di patria, l’uomo rifiuti di compiere il suo dovere di umanità, in quella porzione di essa che gli è più vicina. Questa è la luce, e dal sole non si spegne. La patria è questo.” José Martí
Perché è il pensiero dell’Apostolo che è colui che invita al dialogo, tra le voci di tante latitudini diverse, su questioni che vanno dai pericoli che minacciano il mondo alle trasformazioni che sono urgentemente necessarie per salvarlo dalla voracità capitalistica?
“Martí ha visto nascere l’impero statunitense. Ha osservato che si tratta di un nuovo tipo di impero, definito in seguito dal russo Vladimir Ilich Lenin e da altri teorici marxisti“, spiega l’intellettuale cubano.
Dice di aver immaginato un sistema sociale in via di sviluppo che si sarebbe imposto sul resto del mondo. “Cosa abbiamo oggi? Che ciò che Martí ha visto nei suoi primi giorni ha assunto dimensioni impensabili, e il mondo rischia di scomparire“.
Torres Cuevas, uno dei padroni di casa di questa V Conferenza, ha affermato che l’opera di Martí fornisce una lezione: o il mondo si equilibra o il mondo sarà disequilibrato dal potere imperiale.
A questo dialogo urgente e profondamente riflessivo parteciperanno intellettuali provenienti dai cinque continenti, per raggiungere nuovi consensi nell’aspirazione a realizzare giustizia ed equità.