Il popolo Saharawi resiste e Cuba è al suo fianco

Il presidente della Repubblica Democratica Araba Sahrawi, segretario generale del Frente POLISARIO, Brahim Gali è stato ricevuto martedì pomeriggio dal presidente dei Consigli di Stato e dei ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, La Habana, 5 dicembre 2018

Cuba difende il diritto all’indipendenza e alla sovranità dei Saharawi, riconosciuto anche da più di 80 altri paesi

Fonte:  INTERNATIONALIST 360°
di Nuria Barbosa León
10 marzo 2022
Traduzione e aggiunte: GFJ

Questo marzo, la Repubblica Democratica Araba Saharawi celebra 46 anni dalla sua proclamazione d'indipendenza. Foto: EFE

Cuba ha sempre appoggiato il nostro popolo, i legami storici che condividiamo sono inalterabili e saranno mantenuti finché esisterà il popolo saharawi“, ha sottolineato Omar Bulsan, registrato con il nome di Mohamed Salec, che opera come ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica Democratica Araba a Cuba.

In un’intervista al Granma, ha ricordato che i legami bilaterali sono stati stabiliti prima della guerra di liberazione nazionale del 1973, quando le terre saharawi erano ancora sotto l’occupazione spagnola. La Spagna ha successivamente ceduto il territorio al Marocco e alla Mauritania, e l’indipendenza è stata proclamata il 27 febbraio 1976.

Oggi l’area rimane occupata dal Marocco, insieme agli estesi giacimenti minerari che vi si trovano, tra cui fosfato, petrolio, gas, ferro, uranio e altri. I Saharawi sono confinati in campi, dove subiscono abusi e violazioni dei loro diritti umani, come ha notato il Comandante en Jefe Fidel Castro nel 1980, quando ha espresso sostegno alla causa anticoloniale del popolo Saharawi:

Ricordo il momento in cui abbiamo ricevuto la prima delegazione di medici cubani nel 1976, che valutarono, sul terreno, l’assistenza necessaria nei campi profughi nel sud dell’Algeria, dopo lo scoppio di un’epidemia di morbillo che causò la morte di 400 bambini“, ha detto il diplomatico, evidenziando la formazione di migliaia di giovani professionisti saharawi a Cuba, nel corso degli anni, oltre alla brigata medica cubana che è rimasta fino ad oggi.

I legami diplomatici sono stati instaurati negli anni 80 stabilendo le ambasciate dei rispettivi paesi, ma i primi scambi a livello politico sono stati condotti tra la direzione del Partito comunista di Cuba e i membri del Fronte Polisario, la forza legittima leader del popolo Saharawi.

Le relazioni bilaterali sono state forgiate con l’appoggio reciproco e la solidarietà a livello internazionale“, ha ricordato Bulsan. Il cessate il fuoco stabilito nel 1991 ha costretto il popolo saharawi in uno status quo, un vuoto senza pace né guerra.

Cuba difende in tutti i fori multilaterali il diritto all’indipendenza e alla sovranità dei Saharawi, riconosciuto anche da più di 80 paesi.

Per soggiogare questo popolo, vengono impiegati metodi genocidi, tra cui l’assassinio dei principali leader, i rapimenti e la tortura. Inoltre è sto promosso un referendum sull’indipendenza, organizzato dalle Nazioni Unite, ma è stato rimandato per 29 anni. Inoltre, l’accordo di cessate il fuoco è stato violato il 13 novembre 2020, e così la lotta armata è ripresa.Questa volta non accetteremo nessuna tregua finché gli occupanti non si ritireranno“, ha dichiarato categoricamente l’ambasciatore.

Bulsan ha riferito che è in corso anche una lotta per ottenere la liberazione di 45 prigionieri politici, incarcerati dai tribunali militari marocchini: “Una settimana fa, hanno assassinato una donna commerciante, e visti questi eventi, abbiamo organizzato una grande protesta. Gli oratori di quel raduno sono stati rapiti. Affrontiamo una situazione di aggressione e di brutalità costante“, ha detto, notando che quando il Fronte Polisario ha aperto l’arruolamento per riprendere le armi, i giovani saharawi si sono fatti avanti in massa.

Nella regione liberata, è stato istituito un governo, diretto da due segretari generali e comprendente 26 ministeri. Il paese è membro dell’Unione Africana e mantiene relazioni diplomatiche con decine di nazioni.

Fronte Polisario

In molte di queste, il 27 febbraio si celebra la Giornata Internazionale dell’Indipendenza Saharawi. In questa occasione, Cuba ha anche organizzato attività per rafforzare i legami di fratellanza che i nostri due popoli condividono, e costruire la consapevolezza della lotta saharawi.

Voglio salutare il Partito Comunista e il Ministero degli Affari Esteri cubano per il loro storico appoggio, nonostante il flagello della pandemia COVID-19“, ha dichiarato l’ambasciatore, riferendosi all’evento pubblico realizzato, così come alle mostre nella Casa dell’Africa e nel centro culturale Casa dell’Alba dedicato alle donne, e all’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli.

A nome del suo governo e del suo popolo, Bulsan ha ringraziato il Primo Segretario del Partito e Presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez e Cuba per il suo incrollabile appoggio “alla nostra lotta di liberazione nazionale e la solidarietà dimostrata, principalmente nella battaglia covid e nella formazione dei nostri giovani“. Bulsan ha condannato l’attuale blocco statunitense di Cuba e ha chiesto la sua fine immediata, in conformità con la risoluzione delle Nazioni Unite sostenuta a stragrande maggioranza dall’Assemblea Generale.


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