Il prezzo che Cuba paga per la sovranità

La libertà e la sovranità hanno un costo elevato e Cuba paga un alto prezzo con grandi sacrifici per non ricadere nelle braccia degli Stati Uniti, cosa che ha ottenuto con la vittoria nel 1959 contro il tiranno Fulgencio Batista, figlioccio prediletto di Washington e della mafia italo-americana, che ha fatto dell’isola il suo più grande casinò per il gioco d’azzardo e la prostituzione, insieme al possesso delle migliori terre, delle industrie e delle banche yankee che dominavano l’economia cubana.

di  Arthur González
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Traduzione e aggiunte: GFJ

Ciò, per essere rimasta sovrana e indipendente – Cuba è il Paese più sanzionato dagli Stati Uniti negli ultimi 63 anni – per aver sfidato l’impero più potente della terra, che non si rassegna ad avere un governo socialista a sole 90 miglia dalle sue coste, che resiste alle sanzioni penali.

L’ultima sanzione è stata annunciata il 2 dicembre 2022 dal Dipartimento di Stato, che ha inserito Cuba, insieme al Nicaragua, nella sua lista nera per presunte violazioni della libertà religiosa, cosa insolita e poco credibile per chi sa che l’isola è l’unico Paese dell’America Latina ad aver ricevuto tre Papi negli ultimi anni.

Tutto ciò fa parte della guerra mediatica di quinta generazione che gli yankee stanno attuando, con lo scopo di fabbricare una matrice di opinione contro Cuba, per cercare di giustificare la criminale guerra economica, commerciale e finanziaria che il popolo cubano sta subendo, con l’obiettivo di incolpare il governo socialista per le sue difficoltà e di seminare disillusione e scoraggiamento tra i suoi cittadini, specialmente i giovani, come espresso nei loro piani segreti.

Ricordiamo che il 23 gennaio 2018 il Dipartimento di Stato ha creato la “Internet Task Force for Subversion in Cuba”, con lo scopo di sovvertire l’ordine interno. Già nel 2011, il senatore Carl Meacham aveva incontrato il personale del Dipartimento di Stato e alti diplomatici stranieri per indagare su come i social media e le nuove tecnologie potessero essere utilizzati per promuovere e rafforzare la “democrazia” in Paesi come Cuba.

Il senatore stilò un memorandum in cui riconosceva le azioni e i piani sovversivi del governo statunitense contro Cuba:
Il Dipartimento di Stato ha formato giornalisti in diversi Paesi per aumentare la loro capacità di diffondere rapidamente informazioni accurate su eventi e questioni importanti. Grandi sforzi sono stati fatti a Cuba, un Paese che attualmente sta censurando attivamente i contenuti della politica statunitense.

Quante altre sanzioni dovrà sopportare il popolo cubano?

Tutte quelle che gli Stati Uniti inventeranno per spezzare l’eroica resistenza dimostrata per 63 anni, con l’obsoleto desiderio di veder cadere il socialismo cubano.

La religione cubana di origine africana Yoruba è una delle tante religioni presenti a Cuba

Non sanno più cosa inventarsi, perché disconoscere la libertà religiosa a Cuba è la migliore prova della loro impotenza, perché oltre alla visita dei tre Papi e all’incontro di Papa Francesco con il capo della Chiesa ortodossa russa, alla sua seconda visita per tenere un incontro amichevole con il patriarca russo, Cuba ha inserito nella sua Costituzione l’uguaglianza di tutte le manifestazioni religiose e il diritto dei cittadini di professare la religione di loro scelta, di cambiare il proprio credo o di non averne alcuno, in quanto lo Stato riconosce, rispetta e garantisce l’indipendenza delle opinioni, cosa che molti Paesi del mondo non prevedono nelle loro leggi.

Sull’isola sono presenti diverse religioni, tra cui il cattolicesimo, le chiese cristiane, protestanti, ortodosse russe e greco-ortodosse, l’ebraismo, l’islam, il buddismo, lo spiritismo e le religioni cubane di origine africana come gli Yoruba, gli Abahuas, i Bantu, i Baha’is e gli Yoga.

Tutte svolgono le loro attività in completa indipendenza e ogni anno Cuba è visitata da migliaia di religiosi che partecipano a eventi nazionali, regionali e mondiali a testimonianza della libertà religiosa.

Diverse istituzioni religiose evangeliche cubane dispongono di centri per la formazione del personale consacrato, tra cui 10 seminari e decine di istituti biblici. La Chiesa cattolica ha seminari per la formazione del clero regolare e centinaia di giovani cubani completano i loro studi in diversi Paesi. Allo stesso modo, cittadini di tutto il mondo studiano a Cuba.

Le entità religiose e confraternali pubblicano e distribuiscono non meno di 60 pubblicazioni. Il Consiglio delle Chiese cubane ha un programma mensile su una delle stazioni radio nazionali e i vescovi della Chiesa cattolica partecipano ai media radiofonici e televisivi durante le principali celebrazioni liturgiche, tra cui la Settimana Santa, la Giornata della Carità e il Natale.

Il Vaticano può testimoniarlo perché ha relazioni diplomatiche con Cuba dal 1935 e sa che nessuna chiesa o ordine religioso è stato chiuso.

Gli Stati Uniti intendono fare ciò che fece Joseph Goebbels, ministro delle comunicazioni di Adolf Hitler:

La verità non si misura dalla sua coincidenza o fedeltà ai fatti che descrive o nomina, ma dal suo effetto emotivo e dal numero di volte che viene ripetuta“.

Seguendo questa linea d’azione, il 1° dicembre 2022 la generale dell’Esercito Laura Richardson, capo del Comando Sud, ha citato Cuba come uno dei Paesi che rappresentano una sfida per la regione, durante la cerimonia per il 25° anniversario dell’iniziativa militare sui diritti umani. Essa ha dichiarato: “Le violazioni non si limitano a questi Paesi dal punto di vista politico, ma attraversano i confini, gli oceani e riguardano tutti noi.”

Un recente rapporto del Global State of Democracy 2022 include Cuba, Venezuela, Nicaragua e Haiti tra i “regimi autoritari” delle Americhe, con un clima generalizzato di regressione in tutto il mondo. Nel caso di Cuba, María Ángeles Morales, analista dell’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale, ha affermato che esiste “un interessante grado di astensionismo elettorale come forma di protesta“.

Cuba sta subendo una guerra mediatica senza esclusione di colpi, e persino coloro che la accusano di porre veti alla libertà di stampa e di informazione hanno appena dimostrato chi sta realmente limitando tale libertà, quando il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha rifiutato di permettere all’isola di collegarsi a un cavo di telecomunicazione sottomarino che avrebbe facilitato il collegamento tra i due Paesi, rifiutando di estendere l’accesso del popolo cubano a Internet, per false ragioni di “sicurezza nazionale“.

Nella loro disperazione, gli yankee sognano di provocare un colpo di stato morbido a Cuba, guidato dai giovani, simile alle Rivoluzioni colorate imposte in Europa, una formula che con i cubani non avanza perché hanno una buona memoria, perché come affermava José Martí:

I popoli americani sono tanto più liberi e prosperi da quanto più si allontanano dagli Stati Uniti“.

 


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Pubblicato in Attualità, Blocco, Cuba, Internazionale

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