La campagna per il Premio Nobel per la pace ai medici cubani mobilita l’America Latina

Le nazioni del continente rafforzano il sostegno per la nomina della brigata Henry Reeve, che lavora in 22 paesi contro il covid

Nara Lacerda
Fonte: Brasil de Fato | São Paulo (SP) |
Traduzione dal portoghese: ASC-TI
Foto: I medici cubani intervengono contro il covid in Italia – Miguel Medina / AFP

Decine di nazioni in America Latina e Caraibi si sono riunite virtualmente per dare il via a un’ondata di solidarietà continentale per il conferimento del Premio Nobel per la pace alla brigata Henry Reeve, di medici cubani. In una conferenza online, 14 nazioni, incluso il Brasile, hanno potenziato il movimento per coordinare la proposta nel continente americano.

La campagna per il premio Nobel per la pace per i medici cubani cresce in tutto il mondo

All’incontro hanno partecipato rappresentanti di Venezuela, Argentina, Porto Rico, Cile, Perù, Colombia, Ecuador, Uruguay, Paraguay, Honduras, Messico, Panama e Cuba. La data scelta per l’incontro, il 14 giugno, coincide con il compleanno di Che Guevara, medico argentino e una delle figure principali della rivoluzione cubana.

La campagna ha già ottenuto il sostegno ufficiale di oltre 20 organizzazioni europee. Tra questi, il Gruppo di supporto per Cuba in Irlanda, il Comitato comunista della Catalogna, l’Associazione nazionale italiana per l’amicizia Italia-Cuba, l’Associazione valenciana per l’amicizia con Cuba José Martí, dalla Spagna,  il Comitato internazionale per la pace, la giustizia e la dignità per i popoli (e l’Associazione Svizzera-Cuba, ndt).

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Formata da professionisti della salute specializzati in catastrofi e gravi epidemie, la brigata Henry Reeve opera da 15 anni. Il gruppo è stato in paesi come Angola, Haiti, Cile, Pakistan, Guatemala, Bolivia, Messico, Cina, Perù. Ci sono più di 20 squadre di brigate che lavorano contro il covid-19 in tutto il mondo. Quasi duemila professionisti formati a Cuba si sforzano a salvare vite.

Lo storico lavoro di assistenza alle vittime dell’Ebola nell’Africa occidentale nel 2014 e 2015 è riconosciuto in tutto il mondo. Nel 2017, la brigata ha ricevuto il Doctor Lee Jong-Wook Award 2017 per la salute pubblica, conferito dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per il loro lavoro.

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Oltre a proporre il riconoscimento per il lavoro, la nomination al Nobel è una forma di riconoscimento per quest’opera umana che viene ignorata dai governi reazionari, specialmente negli Stati Uniti. In Brasile, i medici cubani che prestarono servizio durante la missione Mais Médicos dovettero lasciare il paese a seguito delle dichiarazioni offensive da parte di Jair Bolsonaro.

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Pedro Monzón, Console Generale di Cuba a San Paolo, spiega che l’intervento americano ha influenzato la collaborazione in diversi paesi.

“Ora, con la pandemia, invece di attenuare, rinunciare o eliminare questa campagna contro la cooperazione medica cubana, (gli USA, ndt) lo stanno facendo in un modo ancora più intenso e più aggressivo. Il governo degli Stati Uniti ha contattato i paesi che hanno chiesto aiuto a Cuba, affinché rinunciassero ad assumere o stipulare accordi per la partecipazione di medici cubani contro la pandemia. Questo è un crimine “.

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Affinché la brigata sia nominata per il Nobel, devono essere soddisfatti alcuni requisiti formali. I gruppi di supporto nei diversi continenti lavorano in questa direzione. Una possibilità è che la nomina sia fatta da qualcuno che è già stato premiato. È stato quindi incaricato lo scultore e architetto argentino, Adolfo Péreza Esquivel. Attivista per i diritti umani, ha ricevuto il premio nel 1980, dopo anni di lavoro per la cultura della non violenza e per le vittime delle dittature militari in America latina.

Concepita dall’organizzazione francese Cuba Linda e dal Comitato Francia-Cuba, la campagna Nobel per i medici cubani dovrebbe essere lanciata ufficialmente in tutto il continente americano il 26 luglio e globalmente il 13 agosto, data di nascita di Fidel Castro.


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