Nonostante la veneranda età che si avvicina al secolo Henri Kissinger non fa che mettere in guardia le elite americane dalla loro guerra contro la Cina e non perde occasione di sottolineare la stupidità multidimensionale di questi sconsiderati attacchi. Non stupisce visto che Kissinger è l’autore di quella strategia di avvicinamento a Pechino che divise a suo tempo il mondo comunista e innescò il declino dell’Unione sovietica, mentre oggi una classe dirigente di infimo livello è stata capace di ottenere il contrario, ovvero la saldatura delle immense risorse russe con quelle demografiche e industriali della Cina divenendo un ostacolo insormontabile per gli Usa. Ma, senza più la guida di vecchi intellettuali di formazione europea gli Usa hanno coltivato tutti i bassi istinti e l’illusione di poter godere indefinitamente  di una superiorità decisiva sui possibili  sfidanti: perciò dalla fine degli anni ’80 in poi hanno sempre fatto affidamento sulla forza per mantenere la loro posizione di dominio assoluto. E se non riuscivano a competere perché la società ultraliberista conteneva in sé il germe della debolezza, allora si servivano dei loro elefantiaci strumenti di intelligence per rubare idee e tecnologie oppure  della loro capacità di pressione e di ricatto  per imporre sanzioni che nella loro concezione avrebbero dovuto impedire lo sviluppo tecnologico altrui.

Questo per esempio è accaduto nel campo del 5g dove la Cina era molto avanti rispetto agli Usa, cercando di impedire ai propri cittadini e agli europei di comprare prodotti cinesi pur senza poter offrire qualcosa di meglio. Con il medesimo “spirito” hanno impedito all’olandese ASML – la più avanzata nella produzione di attrezzature per la produzione di semiconduttori di ultima generazione – di vendere in Cina, oppure hanno tentato e tentano di fermare le importazioni europee di gas russo a prezzi convenienti agendo attraverso le sanzioni e pretendo di vendere il loro gas agli europei a prezzi che nel complesso sono 4 volte superiori. Tuttavia questo spiegamento muscolare non è sufficiente ad ottenere lo scopo che si propone, anzi in un certo senso è controproducente: da una parte perché ha fatto sì che i cinesi si rendessero conto che l’America non è un concorrente, ma un nemico, dall’altra perché ha stimolato l’ex celeste impero ha stanziare enormi somme per azzerare la propria dipendenza da tecnologie altrui.  Ogni volta che gli Usa spingono la Cina a diventare indipendente  le aziende americane perdono il mercato cinese e per giunta si trovano dopo poco ad affrontare la concorrenza cinese. Per di più il fatto che ampie  zone della Cina siano relativamente vergini di alta tecnologia fa sì che esse possano essere usate per sperimentare soluzioni nuove, ottenendo spesso successo o comunque fornendo preziose indicazioni sulle strade da percorrere. Nelle zone centrali, ad esempio,  è stato concepito il treno a levitazione magnetica capace di 600 chilometri ora i cui  magneti superconduttori sono raffreddati ad azoto liquido e non a elio liquido il che comporta una diminuzione dei costi di 50 volte e un abbattimento di 80 volte dei consumi di ebergia . Oppure lo Shandong è stato trasformato in regione pilota per la sperimentazione delle tecnologie all’idrogeno, facendone perciò potenzialmente l’area ad economia più “verde” del pianeta. In un’altra zona Huawei sta sperimentando un nuovo approccio alla guida automatica: invece di fare auto intelligenti, sta creando strade intelligenti capaci di guidare i veicoli e di controllare il traffico.

Inoltre il timore di essere spiati ha indotto Pechino a creare  una rete di crittografia quantistica, dunque non intercettabile  lunga 4600 chilometri. Se questa tecnologia venisse esportata molte aree del mondo diventerebbero buchi neri per le intercettazioni dell’intelligence americana. Quindi immaginatevi il terrore che si è creato l’estate del 2019 quando si è scoperto che Canada, Russia , Italia e Austria erano interessate a questa tecnologia. E che dire del fatto che solo nel disgraziato 2020 oltre 10.000 treni e 927.000 container hanno viaggiato fra Cina ed Europa con un  aumento del 98 per cento del traffico rispetto all’anno precedente? Insomma gli Usa non sono in grado di fare la guerra alla Cina o meglio il modo migliore di farla sarebbe attraverso accordi e non attraverso scontri continui, anche perché così Washington rischia di perdere anche il vantaggio militare. E un caso di scuola potrebbe essere il nuovo caccia cinese di quinta generazione, ovvero il J20 Chengdu, invisibile ai radar più dell’ F35, con una velocità di crociera superiore di 200 chilometri ora a quella massima dell’F35,( che tuttavia può essere sviluppata per pochissimo tempo pena la distruzione del motore)  dunque un’autonomia molto più ampia e una capacità di armamento nettamente superiore. Inizialmente aveva propulsori russi, poi sono arrivati quelli di produzione nazionale e una sofisticata elettronica di bordo che oggi ne fanno il miglior caccia al mondo alcune delle cui innovazioni saranno presto montate sui velivoli russi.

Ora il Pentagono dopo aver confessato di aver sottovalutato le capacità cinesi ha stimolato la stampa occidentale a dire che dopotutto il J20 è stato copiato e indovinate da quali aerei? Bene dall’ F-22, dall’F-35, dall’ F-117, dal Mig 1.44, dal Mig-31, dal Rafale ed dall’ Eurofighter Typhoon. Insomma è stato copiato da tutti il che vuol dire che tutti sono in qualche modo copiati l’uno dall’altro: decisamente l’occidente mantiene una solida superiorità in fatto di idiozia e di ostinazione nel non voler prendere atto della realtà. La Cina fa e l’occidente chiacchiera: quante auliche stronzate sentiamo ogni giorno sull’auto elettrica? Bene la più venduta in assoluto è la Mini Sv, ovviamente cinese, progettata meno di un anno fa e già venduta oltre che in Cina in parecchi altri Paesi asiatici: fa i 100 all’ora, ha un autonomia reale di 120 chilometri, può essere ricaricata dalla rete domestica in 9 ore e costa 4200 dollari. E’ tutto quello che serve e che si può realmente fare con un’auto tutta elettrica, senza i trucchi della pubblicità capace di vendere elettriche a prezzi stratosferici e con autonomie sostanzialmente simili perché alle velocità autostradali l’autonomia è meno di un terzo del dichiarato. Il risultato è che che ci saranno presto in Cina decine di milioni di vetture elettriche mentre da noi avremo solo pistolotti ecologici da quattro soldi e la contemporanea demonizzazione della Cina.

Ecco perché, come Kissinger fa intendere, ostinandosi su questa strada la guerra commerciale è già persa e rischia di essere persa eventualmente anche una militare. E anche la pandemia con cui si cerca di sparigliare le carte si sta sempre più rivelando un vicolo cieco per ciechi, un’ennesima sconfitta.