Siate sempre all’erta e se tenete a mente che gli Stati Uniti militarizzano le Rivoluzioni Colorate e le utilizzano per i loro scopi geopolitici, allora sarete molto più preparati a controbattere questo nuovo tipo di armamento.
di Andrew Korybko
saker.it
Preso da http://selvasorg.blogspot.ch/2015/07/la-geografia-delle-rivoluzioni-colorate.html
27.07.2015
Uno degli argomenti più di attualità delle analisi strategiche qui in Russia è stato lo studio di come gli Stati Uniti usino le Rivoluzioni Colorate come nuova forma di influenza e gestione del potere.
tutti voi alcune delle mie ultime scoperte, nella speranza che voi e le vostre nazioni possiate riconoscere la minaccia che esso rappresenta e prepararvi al meglio a difendere voi stessi e i vostri alleati.
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Anche se non si riesce ad ottenere la caduta del governo, la destabilizzazione risultante si espande attraverso la regione e crea un ambiente strategicamente favorevole alla politica estera degli Stati Uniti, come il pretesto per un dispiegamento di truppe nella regione. Ci sono anche scenari dove (queste rivoluzioni) possono essere usate percreare un movimento secessionista all’interno dello stato preso di mira, in questo caso esse vengono tagliate su misura per determinati gruppi etnici, religiosi o regionali in modo da dar loro una sorta di «legittimazione».
La cosa è un poco più complessa, ma questo è il nocciolo della questione. Sottolineerò adesso gli aspetti geopolitici della strategia delle Rivoluzioni Colorate ai danni dei BRICS. Quello che bisogna tenere a mente è che le Rivoluzioni Colorate non sono spontanee, ma sono movimenti di destabilizzazione appositamente costruiti per ottenere concreti obbiettivi geopolitici.
Incominciamo dalla Russia. Ho identificato un qualcosa che ho chiamato l’ “Arco colorato“. Si estende dall’Ungheria fino al Khirghizistan, è una serie ininterrotta di stati nei quali la destabilizzazione politica o il rovesciamento illegale del governo potrebbe compromettere seriamente gli interessi e la sicurezza esterna della Russia. Ungheria, Serbia, Macedonia e Grecia sono prese di mira per la loro possibile cooperazione con la Russia nel campo dei gasdotti, mentre Turchia ed Iran sono nel mirino degli Stati Uniti perchè qui dei nuovi governi potrebbero in teoria diventare anti-russi e spostare le loro sfere di interesse a nord, verso le zone di tradizionale influenza russa.
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Sto anche esplorando la possibilità di una destabilizzazione dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico NdT), specialmente della Birmania, da dove potrebbe estendersi alla provincia (cinese) dello Yunnan. Questo mi consente di parlare dell’altro rischio esterno per la Cina legato alle Rivoluzioni Colorate. Se il Khirghizistan sprofondasse nel caos, tutta la nazione o anche solo la regione a sud, potrebbe diventare una base per i terroristi Uiguri. Un cambio illegale di regime in Mongolia o la creazione di entità di fatto indipendenti in Birmania potrebbe diffondere il malcontento e creare opportunità di sviluppo per la politica estera statunitense e contemporaneamente di contenimento per la Cina.

Diamo ora uno sguardo al Sud Africa. Il modo migliore per destabilizzare la nazione sarebbe un crollo dell’ordine costituito nello Zimbabwe, che potrebbe essere facilmente ottenuto con una Rivoluzione Colorata. Abbiamo già visto come questo paese sia stato in grado di superare una difficile situazione economica, per cui una Rivoluzione Colorata che cercasse di appoggiarsi a questi pretesti, avrebbe scarse possibilità di far scendere la gente nelle strade. Un evento di questo genere è molto più facile che possa essere scatenato dalla morte di Robert Mugabe.
Naturalmente esiste anche la minaccia strategica per il Sud Africa di Rivoluzioni Colorate in Lesotho o nello Swaziland, dal momento che esse potrebbero portare queste due nazioni ad un tale livello di destabilizzazione, violenza e movimento di profughi da forzare Pretoria ad un intervento militare. Parlando dei rischi che il Sud Africa potrebbe correre a causa di Rivoluzioni Colorate, non dobbiamo dimenticare il Mozambico.
Ultimo, ma per questo non meno importante c’è il Brasile. Visto dall’esterno il Mercosur compete nel continente con la Pacific Alliance, una associazione commerciale neo-liberale, in gran parte allineata agli interessi economici americani. Ho scritto l’anno scorso di come l’Alliance voglia far passare il Paraguay dalla sua parte, ma questo potrebbe più probabilmente accadere se questo cambio di schieramento lo facesse prima la Bolivia (NdR La Bolivia e’ entrata ufficialmente nel Mercosur nel Vertici di Brasilia del mese di luglio 2015). Evo Morales è molto popolare, ma gli Stati Uniti stanno già pensando ad una Rivoluzione Colorata indigena contro di lui. Se questo piano di destabilizzazione avesse successo e il governo del dopo-golpe allontanasse la nazione dai suoi progetti di integrazione nel Mercosur per farla invece confluire nella Pacific Alliance, è molto probabile che allora il Paraguay possa seguire a ruota.1) In caso di destabilizzazione o cambio di regime, quale dei vostri vicini danneggerebbe di più gli interessi del vostro paese?
2) Come potrebbero forze esterne allo stato interferire nelle relazioni fra la vostra nazione e i paesi confinanti?
3) In che misura siete esposti voi e i vostri vicini agli scenari delle Rivoluzioni Colorate e alle tecnologie di destabilizzazione politica, a livello nazionale come in regioni chiave?
4) Infine, quali meccanismi regionali si possono sfruttare per garantire stabilità sociale e prevenire attivamente questi scenari? Come reagisce la vostra nazione, e i suoi alleati, una volta che questa catena di eventi si è messa in moto?
Quando ci sono di mezzo le ONG e i membri dell’opposizione sono di provenienza estera, questo è di solito un segnale di allarme, tanto quanto dovrebbero esserlo le dichiarazioni di sostegno ai movimenti di protesta da parte del Dipartimento di Stato Americano o della locale ambasciata americana. Se una protesta sembra fare gli interessi strategici degli americani, nella maggior parte dei casi sarà veramente così e gli Stati Uniti avranno sicuramente avuto un ruolo diretto o indiretto nello sviluppo della situazione, anche se 9 partecipanti su 10 non se ne rendono conto.Siate sempre all’erta e se tenete a mente che gli Stati Uniti militarizzano le Rivoluzioni Colorate e le utilizzano per i loro scopi geopolitici, allora sarete molto più preparati a controbattere questo nuovo tipo di armamento.

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