La nuova politica estera antimperialista del Perù sotto la presidenza di Pedro Castillo

Dall’elezione del presidente Pedro Castillo, il Perù ha riorientato la propria politica estera verso Paesi come Venezuela, Bolivia, Cuba e Cina. Intanto il nuovo governo coordinato dal primo ministro Mirtha Vásquez ha ottenuto la fiducia in parlamento.

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Foto: i presidenti della Bolivia e del Perú, Luis Arce e Pedro Castillo

Pedro Castillo occupa la presidenza del Perù da poco più di tre mesi, ma il suo governo ha già provveduto a riorientare la politica estera del Paese sudamericano in senso antimperialista. Se, con i precedenti governi, il Perù era rimasto uno degli Stati sudamericani più allineati a Washington, l’elezione del leader di Perú Libre ha infatti imposto un netto cambio di rotta.

Lo scorso 16 ottobre, i governi di Venezuela e Perù hanno potuto annunciare la normalizzazione delle proprie relazioni bilaterali, dopo quattro anni di interruzione, dopo che nel 2017 l’allora presidente peruviano Pedro Pablo Kuczynski aveva ritirato il proprio ambasciatore nella Repubblica Bolivariana. A tal fine, il governo del Venezuela ha nominato Alexander Yánez Deleuze nuovo ambasciatore in Perù, mentre Lima ha nominato Richard Rojas capo della sua missione diplomatica a Caracas. In un comunicato stampa, il ministero degli Esteri peruviano ha confermato il riconoscimento del governo di Nicolás Maduro come unico rappresentante legittimo del Venezuela.

Il Perù sta stringendo relazioni sempre più strette anche con la vicina Bolivia, guidata dal presidente socialista Luis Arce. Sabato 30 ottobre, Castillo e Arce si sono incontrati per un importante vertice bilaterale in occasione del quale sono stati firmati più di cento accordi tra Lima e La Paz. Alcuni di questi accordi riguardano la gestione delle acque del fiume Mauri e del lago Titicaca, il più grande specchio d’acqua dell’America meridionale, che si trovano al confine tra i due Paesi.

Al fine di rinnovare le relazioni con Cuba, il 31 ottobre è stato insediato il nuovo Comitato Esecutivo della Lega Parlamentare dell’Amicizia Cuba-Perù, all’interno della quale è stata eletta come presidente Silvana Robles, deputata di Perú Libre. Robles ha ringraziato il lavoro affidato e ha ratificato il suo impegno a contribuire a rafforzare i legami tra le due nazioni, nonché ha espresso la sua opposizione e condanna al blocco commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba.

Nel corso dell’incontro tra i due capi di Stato, tenutosi nella capitale della Bolivia, Castillo è stato insignito da Arce del Gran Collare del Condor delle Ande, uno dei massimi riconoscimenti boliviani. “Ricevo un riconoscimento così prezioso a nome di tutti i peruviani, delle donne e degli uomini delle campagne, degli insegnanti, dei miei fratelli quechua e aymara. Questo riconoscimento ratifica i nostri impegni“, ha detto Castillo. “La Bolivia ha sempre mostrato un atteggiamento inclusivo tra i nostri Paesi, in particolare con la Repubblica gemella del Perù, con la quale condividiamo non solo territori che appartenevano a un solo popolo prima e durante l’epoca coloniale, ma anche molte somiglianze culturali che ci affratellano”, ha affermato Arce.

Al fine di rinnovare le relazioni con Cuba, il 31 ottobre è stato insediato il nuovo Comitato Esecutivo della Lega Parlamentare dell’Amicizia Cuba-Perù, all’interno della quale è stata eletta come presidente Silvana Robles, deputata di Perú Libre. Robles ha ringraziato il lavoro affidato e ha ratificato il suo impegno a contribuire a rafforzare i legami tra le due nazioni, nonché ha espresso la sua opposizione e condanna al blocco commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba.

Infine, lo scorso 2 novembre il Perù e la Cina hanno celebrato il 50° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Per tale ricorrenza, Castillo ha scambiato un messaggio di congratulazioni ufficiali con il presidente cinese Xi Jinping. Quest’ultimo ha osservato che Cina e Perù, sebbene geograficamente distanti, godono di una lunga storia di scambi amichevoli e di solide basi nei legami bilaterali.

Liang Yu, ambasciatore cinese a Lima, ha ricordato che il 10% della popolazione peruviana ha origini cinesi e che i rapporti diplomatici e commerciali tra i due Paesi si trovano nella loro miglior fase storica. Il rappresentante diplomatico ha citato l’accordo di libero scambio stipulato tra i due Paesi undici anni fa, aggiungendo che la Cina rappresenta il 30% del volume del commercio estero del Perù. Inoltre, la Cina ha investito nel Paese sudamericano in grandi progetti nei settori minerario, degli idrocarburi, dell’elettricità, dei trasporti, delle telecomunicazioni e delle finanza. Infine, Liang ha annunciato l’arrivo di un milione di vaccini Sinopharm sotto forma di donazione.

Il riorientamento della politica estera peruviana non poteva non suscitare la reazione dell’imperialismo statunitense e dei settori locali più conservatori e reazionari, che stanno facendo di tutto per ostacolare il lavoro del nuovo governo. Nonostante questo, il parlamento peruviano ha concesso questo giovedì un voto di fiducia al secondo gabinetto ministeriale del presidente Pedro Castillo, dopo essere stato presentato dal primo ministro Mirtha Vásquez, nominata lo scorso 6 ottobre dopo le dimissioni di Guido Bellido. L’esito della votazione è stato di 68 pareri favorevoli, 56 contrari e un’astensione.

Il dibattito si è svolto dopo il rinvio della seduta iniziata il 25 ottobre, dopo la conferma della morte del parlamentare Fernando Herrera Mamani, appartenente al partito di governo. Inoltre, la questione è stata complicata anche dalle dimissioni del ministro degli Interni, Luis Barranzuela, dopo le rivelazioni secondo le quali il ministro avrebbe organizzato una festa di Halloween nella propria abitazione, contravvenendo alle misure anti-Covid. Il presidente Castillo ha provveduto immediatamente a sostituire Barranzuela con l’avvocato Avelino Guillén, che nel 2009 è stato pubblico ministero nel processo contro il dittatore Alberto Fujimori. L’esperienza di Guillén “ci permetterà di continuare a combattere il crimine e, inoltre, saremo più vicini a soddisfare i desideri profondi del nostro popolo“, ha dichiarato il capo di Stato.

Pubblicato in Attualità, Cuba, Internazionale

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