L’associazione Svizzera-Cuba e ALBA Suiza a Ginevra per ricevere il presidente Maduro (+FOTO)

Ginevra, 12 novembre 1015:
Maduro interviene presso il Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite

Davanti a un auditorium eccezionalmente stracolmo del palazzo delle nazioni unite a Ginevra il presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela NicolàsMaduro ha tenuto giovedì 12 novembre un discorso molto seguito davanti al Consiglio dei diritti dell’uomo.

Punto centrale delle considerazioni del Presidente la nuova costituzione del Venezuela che ha come capitolo centrale e fondamentale proprio la difesa dei diritti dell’uomo. All’articolo 19 stabilisce che

lo Stato garantisce a tutte le persone, in conformità al principio di progressività e senza alcuna discriminazione, il godimento e l’esercizio irrinunciabile, indivisibile e interdipendente dei diritti umani. Il loro rispetto e la loro garanzia sono obbligatori per gli organi del Potere Pubblico, in conformità alla Costituzione, ai trattati sui diritti umani sottoscritti e ratificati dalla Repubblica e alle leggi che vi diano attuazione.

El presidente de Venezuela, Nicolás Maduro, a su llegada al Consejo de Derechos Humanos en Ginebra este jueves 12 de noviembre. (AFP)Foto swissinfo.ch

Una costituzione, ha detto, che pone l’essere umano al centro quale beneficiario dei servizi pubblici dell’educazione, della salute, del diritto all’alimentazione, all’abitazione, all’habitat e anche del diritto alla cultura e alla nazionalità. E questo in una situazione politica e economica difficile: il 2014 caratterizzato dai disordini provocati dall’opposizione che hanno fatto 43 morti e 900 feriti gravi e che “abbiamo affrontato con gli strumenti e le misure previste dalle leggi e il 2015 con una crisi economica grave dovuta al calo del prezzo del petrolio di ben il 64%. Tutto questo ha messo sotto pressione il modello previsto dalla costituzione ma siamo comunque riusciti -ha continuato Maduro- a salvaguardare il diritti dell’uomo con una sensibile riduzione della povertà e della miseria”. E a questo punto il Presidente è stato interrotto da un fragoroso applauso che si è ripetuto quando ha espresso la sua solidarietà e il suo sostegno al  popolo palestinese che deve poter avere il diritto alla sua terra, alla sua indipendenza, ad essere uno stato libero, in poche parole il diritto alla vita.

Con riferimento alle prossime elezioni del 6 dicembre, Maduro ha ricordato che il 17 anni in Venezuela ci sono state 19 elezioni e 5 referendum consultativi di cui uno chiedeva la revoca del presidente Chavez nel 2004 (respinto con il 60% dei voti). Un segnale di democrazia e “sono sicuro, ha detto, che il prossimo 6 dicembre il popolo venezuelano ratificherà la sua vocazione di pace, sovranità, democrazia e libertà”.

Un riferimento anche al problema dei migranti che stanno affluendo in Europa: un fatto dovuto alla guerra di saccheggio, di distruzione, di intervenzionismo illegale che ha distrutto la Libia, l’Afghanistan e la Siria. Il Venezuela si è posto come obiettivo numero uno per i prossimi tre anni di dare il suo contributo concreto per risolvere questo problema.

Un discorso molto concreto e appassionato che abbiamo potuto seguire direttamente sul posto grazie all’invito dell’ambasciata del Venezuela a Berna che ringraziamo per averci dato questa opportunità. Tanto più che i nostri mass media hanno, come d’abitudine, passato sotto silenzio questo avvenimento preferendo, quando si parla di Venezuela, far capo alle menzogne che vengono propagandate dalle fonti informative legate all’opposizione.

di Corrado Barenco, Associazione Svizzera-Cuba, Sezione Ticino
Foto di Pilar Koller e Elena Masera Arigoni, Associazione Svizzera-Cuba

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Pubblicato in Attualità, Internazionale, Svizzera

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