Le chiedo, caro compagno Díaz-Canel, di trasmettere ai cubani, in particolare agli scienziati e ai professionisti della salute che sono impegnati in questa dura lotta per la vita in tutto il mondo, il riconoscimento, l’ammirazione e la gratitudine del popolo brasiliano. Staremo insieme, sempre, fino alla vittoria. Luiz Inácio Lula da Silva
Traduzione: Redazione ASC-TI
24 de marzo de 2020
Foto: Granma
São Bernardo do Campo, SP Brasile
23 marzo 2020
Caro Miguel Díaz-Canel ,
Presidente della Repubblica di Cuba
Scrivo per esprimere l’emozione che ho provato quando ho visto l’immagine di medici cubani arrivare in Italia, per aiutare le vittime della pandemia di coronavirus in quel paese.
Ancora una volta, il governo e il popolo di Cuba offrono al mondo un esempio di solidarietà, superando tutte le barriere, siano esse di natura economica, geografica o politica.
È nei momenti di crisi che vediamo chi è veramente grande. E in simili momenti il popolo di quest’Isola è sempre un gigante davanti al mondo. La solidarietà attiva, militante e rivoluzionaria di Cuba si è già manifestata più volte in varie parti del pianeta, dando una risposta chiara, fiera e sovrana a coloro che cercano di imporre il blocco economico e l’isolamento politico.
Il popolo brasiliano sarà eternamente grato per il ruolo svolto nel nostro programma “Más Médicos” (Più Medici), in una cooperazione che ha salvato innumerevoli vite e ha insegnato molto ai nostri professionisti della salute.
Quella cooperazione fu brutalmente interrotta da un governo meschino con il popolo e accecata da un’ideologia individualista e disumana.
In questi momenti di crisi a causa del coronavirus, purtroppo in mezzo alla sofferenza del nostro popolo, tutti sentiamo la mancanza che dei compagni medici cubani.
Vi chiedo, caro compagno Díaz-Canel , di trasmettere ai cubani, in particolare agli scienziati e ai professionisti della salute che sono in questa dura lotta per la vita in tutto il mondo, il riconoscimento, l’ammirazione e la gratitudine del popolo brasiliano.
Staremo uniti, sempre, fino alla vittoria
Luiz Inácio Lula da Silva