L’iniziativa di Cuba di sfruttare la Zona speciale di sviluppo di Mariel è stato il tema principale delle recenti consultazioni dell’organismo.
Foto: Una nave passa vicino alla centrale termoelettrica Máximo Gómez nel porto di Mariel, Cuba, 4 agosto 2022. Yamil Lage / AFP
L’Unione Economica Eurasiatica (UEE) ha mostrato interesse per la proposta di Cuba di creare un parco industriale nella Zona Speciale di Sviluppo Mariel, situata nella provincia di Artemisa. Goar Barseguián, direttore del dipartimento per lo sviluppo dell’integrazione della Commissione economica eurasiatica, ha definito l’iniziativa cubana “potenzialmente interessante“.
“L’apertura di questo parco renderebbe il mercato cubano più accessibile per le aziende dei Paesi membri dell’UEE e creerebbe un nuovo trampolino di lancio per l’ingresso nel mercato di altri Paesi dell’America Latina“, ha dichiarato venerdì (settembre, ndt) Barseguián in un comunicato.
“In secondo luogo, è un’opportunità tangibile per lavorare più attivamente sul mercato cubano non solo per le aziende bielorusse e russe, tradizionalmente rappresentate, ma anche per le imprese di altri Paesi dell’UEE, se interessate“, ha aggiunto.
Barseguián ha descritto la proposta cubana, che è stata il tema principale delle consultazioni del 1° settembre, come “un meccanismo esaustivo per approfondire i legami commerciali ed economici tra i Paesi dell’UEE e L’Avana“.
La parte cubana propone di destinare 50 ettari alla costruzione del parco industriale nell’area di Mariel, con l’affitto del terreno per un periodo di 50 anni e la possibilità di estenderlo.
Da parte loro, le aziende UEE potrebbero approfittare dell’iniziativa per fabbricare prodotti, investire, concludere affari e gestire il territorio del parco. Diverse aziende russe e bielorusse risiedono già a Mariel e hanno avuto “un’esperienza positiva“, ha dichiarato l’agenzia.
L’Unione economica eurasiatica è attualmente composta da Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan. Cuba collabora con il blocco da diversi anni e ha lo status di Stato osservatore dal 2020.