Marx è anche cubano. Il 5 maggio del 1818 nasceva Karl Marx

Illustrazione dedicata a Karl Marx. Foto: illustrazione d’archivio

Risurrezione

"I filosofi non hanno fatto altro che interpretare il mondo in modi diversi, ma si tratta anche di trasformarlo"

Karl Marx è stato sepolto così tante volte che l’atto della sua rianimazione rischia di diventare un fatto quotidiano. Ci sono diversi modi per tornare, uno di questi è come il ricordo di qualcosa che è stato superato dal tempo e, in questo senso, va visto come il capomastro che ha costruito un gradino fondamentale di uno sviluppo che non si è mai arrestato. Così lo descrive Jacques Attali, un tempo molto influente e per nulla comunista, “è stato il primo a cogliere il mondo nel suo insieme, che è al tempo stesso politico, scientifico e filosofico”. In questo senso, egli è, come ha detto lo storico Eric Hosbawm, “il padre fondatore riconosciuto del pensiero moderno sulla società”.

C’è anche un ritorno che implica una maggiore persistenza pratica. Marx cercava un modo razionale diverso di vedere quel mondo nel suo insieme, e per questo ha creato tanti strumenti di analisi per rivalutare non solo l’eredità del pensiero filosofico, economico e umanista fino ai suoi giorni, ma dei giorni a venire. Tanto che il premio Nobel per l’economia, nemmeno lui comunista, Sir John Hicks, ha ammesso che “la maggior parte di coloro che desiderano stabilire un corso generale della storia utilizzerebbe categorie marxiste o una versione modificata di esse, dato che ci sono poche versioni alternative disponibili. Marx si trova in quel Parnaso scarsamente popolato insieme a Newton, Darwin e Einstein, che sono stati così enormi da creare laboratori che sono imperituri nell’azione intellettuale umana.

Marx consigliò Lenin nei giorni che scuotevano il mondo; fu condannato a morte accanto a Sacco e Vanzetti; Scende le scale con Mella; organizza uno sciopero con Villena; viene assassinato sul retro a Manzanillo, per tornarci con il generale de las Cañas; assalta la caserma Moncada e sbarca a Las Coloradas; prende Santa Clara ed entra all'Avana l'8 gennaio.

Ma c’è un terzo ritorno che li integra tutti ed è una resurrezione davvero eroica. Quella che parte dalla sua massima: “I filosofi non hanno fatto altro che interpretare il mondo in modi diversi, ma si tratta anche di trasformarlo”. I marxisti non sono coloro che credono petulantemente di capire il mondo attraverso le loro letture, ma tutti coloro che cercano di capirlo nel processo di trasformazione verso qualcosa di meglio per la maggioranza dell’umanità.

In quella tremenda dimensione, Marx nacque con Prometeo e sulla roccia affrontò l’aquila divoratrice; si trovò accanto a Spartaco nello Stretto di Messina; accompagnò Wat Tyler nella grande ribellione dei diseredati; consigliò Lenin nei giorni che scuotevano il mondo; fu condannato a morte accanto a Sacco e Vanzetti; Scende le scale con Mella; organizza uno sciopero con Villena; viene assassinato sul retro a Manzanillo, per tornarci con il generale de las Cañas; assalta la caserma Moncada e sbarca a Las Coloradas; prende Santa Clara ed entra all’Avana l’8 gennaio.

Marx, ogni giorno, riscopre Marx. Noi, nella nostra determinazione ad andare avanti, siamo solo le sue reincarnazioni, in queste idee, in questo tempo, in quest’isola.

 

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