Nel Giorno della Vittoria contro il Fascismo, trombe naziste?

I paesi europei devono all’URSS il merito di aver eliminato la barbarie del fascismo negli anni ’40. Foto: RT

Il 9 maggio non può essere una data qualsiasi del calendario. Se l’umanità si perde nel labirinto dell’oblio, dove risuonano le trombe dell’apocalisse fascista, questa volta non sopravvivrà all’esperienza.

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Fonte: Granma
Traduzione e aggiunte: GFJ
9 Maggio 2023

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Il 9 maggio 1945, la Germania nazista capitolò incondizionatamente davanti agli alti comandi militari sovietici e alleati, assicurando così la sconfitta delle potenze fasciste dell’asse nel teatro europeo.

Dopo sei anni di conflagrazione mondiale, che coinvolse 61 Stati, abbracciò quasi tutte le regioni del mondo e costò la vita a milioni di persone, sembrava che il serpente fascista non avrebbe mai più rialzato la testa.

I paesi europei devono all’URSS il merito di aver eliminato la barbarie del fascismo negli anni ’40

Dolore, sofferenza e morte furono l’eredità di questa esperienza. Milioni di persone sono morte nei campi di concentramento del Terzo Reich, progettati per uccidere, spezzare l’anima e trasformare il mondo in una grande tenuta dominata dagli ariani dove le cosiddette razze inferiori avrebbero lavorato come schiavi.

I prigionieri di guerra sovietici, i comunisti, i membri dei gruppi di resistenza nazionale, i civili polacchi e sovietici, gli ebrei, i rom, i testimoni di Geova e gli omosessuali furono i primi bersagli della barbarie.

Sembrava che la bestia fosse stata sterminata per sempre. Tuttavia, le uova del serpente sono state covate nel grembo della vendetta e dell’oblio.

Ad Auschwitz-Birkenau, Belzec, Chelmno (Kulmhof), Majdanek, Sobibor, Treblinka, ecc. le camere a gas non si fermavano mai; il fumo dei crematori annunciava il destino fatale delle vittime della disumanizzazione e della follia. I macchinari nazisti, con una presunzione di macabra efficienza, producevano composto dalle ceneri dei defunti e, anche se sembra orribile e inconcepibile, facevano sapone dal grasso, utilizzavano la pelle, i capelli, le ossa, le protesi d’oro e d’argento.

Non è una storia dell’orrore, è il fascismo che fiorì sotto la copertura dell’ambizione, dell’anticomunismo, dell’odio e degli appetiti sempre incontrollabili del capitalismo, nato dall’ignoranza e dalla disumanizzazione di ampi strati di nazioni “istruite”, mobilitate dalla xenofobia, dalla paura e dalla propaganda “sapientemente” amministrata.

Sembrava che la bestia fosse stata sterminata per sempre. Tuttavia, le uova del serpente sono state covate nel grembo della vendetta e dell’oblio.

Il fascismo rinasce dalla matrice generazionale, rialza la testa di fronte alla complicità degli stessi vecchi, quelli che ancora una volta assumono la politica dello struzzo, per connivenza e convenienza.

La mancanza di memoria è così profonda che oggi alcune vittime rendono addirittura omaggio ai loro ex carnefici.

Sfilano i loro vessilli e cantano i loro vecchi inni all’odio, abbattono i monumenti della lotta contro il fascismo, riscrivono la storia trasformando in eroi macellai senz’anima, mentre minacciano il resto dell’umanità, in nome di una “superiorità etnica” di cui si credono rappresentanti.

La mancanza di memoria è così profonda che oggi alcune vittime rendono addirittura omaggio ai loro ex carnefici.

Il 9 maggio non può essere solo un’altra data sul calendario. Se l’umanità si inoltra nel labirinto dell’oblio, dove risuonano le trombe dell’apocalisse fascista, questa volta non sopravvivrà all’esperienza.

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