(QUASI) TUTTI I CRIMINI DEGLI STATI UNITI DAL 1948 AD OGGI (+VIDEO)

Uno spettro si aggira sulla Terra: “una terza guerra mondiale non è inevitabile, ma ampiamente possibile. Si rafforza in vasti settori della classe dirigente Usa l’idea che solo con una superiorità militare schiacciante sul resto del mondo e con il ricorso a guerre locali e operazioni speciali destabilizzanti è possibile conservare il primato mondiale” (F. Sorini)

Nel riassunto del suo ultimo documento strategico – 2018 National Defense Strategy of the United States of America (il cui testo integrale è segretato) – il Pentagono sostiene che «dopo la Seconda guerra mondiale gli Stati uniti e i loro alleati hanno instaurato un ordine internazionale libero e aperto per salvaguardare la libertà e i popoli dall’aggressione e coercizione», ma che «tale ordine viene ora minato dall’interno da Russia e Cina, le quali violano i principi e le regole dei rapporti internazionali».

Completo ribaltamento della realtà storica.

A cura di GFJ
Varie fonti

È un fatto, non un’analisi né un’opinione: «L’ordine internazionale libero e aperto» che gli Stati Uniti promuovono dal 1945 è costato la vita a 20-30 milioni di persone nel mondo. Nessun presidente, chiunque egli sia, è riuscito a rallentare il ritmo di questa macchina per uccidere

Il 4 luglio 1776 gli Stati Uniti d’ America proclamarono l’indipendenza come nazione dai coloni europei. Una nazione conquistata dagli europei divenne autonoma e si apprestò a diventare la prima potenza mondiale.

Nacque nel segno della libertà, peccato che ne abbia sottratto, nei secoli, alle altre nazioni del mondo.

In 245 anni di esistenza, gli Stati Uniti sono stati in guerra 225 anni, sono la nazione che possiede più testate nucleari al mondo, sono stati capaci di costruire un vero e proprio muro per impedire ai non statunitensi (i messicani) di entrare illegalmente nella nazione e sono stati la prima e l’ unica nazione al mondo ad utilizzare una bomba nucleare in guerra, a Hiroshima e Nagasaki.
Nel VIDEO che segue, Daniele Ganser, storico e scrittore svizzero, illustra (quasi) tutti i crimini degli Stati Uniti. Sotto al video, i dettagli approfonditi.

VIDEO: I crimini di USA e Nato in 14 minuti

https://www.youtube.com/watch?v=dKlrK7ntheQ

Link alternativo, se oscurato su YouTube

I crimini di USA e Nato in 14 minuti


(QUASI) TUTTI I CRIMINI DEGLI STATI UNITI, IN BREVE, DAL 1948 AD OGGI

«L’ordine internazionale libero e aperto» che gli Stati Uniti promuovono dal 1945 è costato la vita a 20-30 milioni di persone nel mondo. Nessun presidente, chiunque egli sia, è riuscito a rallentare il ritmo di questa macchina per uccidere

• 18-19 aprile 1948: Italia

Presidente Usa: Harry S. Truman (1884-1972)

La CIA  e il governo degli Stati Uniti manipolarono le elezioni per impedire la vittoria del Fronte Democratico Popolare (FDP) di Pietro Nenni e Palmiro Togliatti. La CIA ci riuscì portando alla vittoria la Democrazia Cristiana di Attilio Piccioni.
Nel 2014 la Cia confermò di aver agito per impedire ai comunisti di salire al potere in Italia.
Attuarono una campagna anticomunista che sfociò in tumulti popolari dove, l’attentato a Togliatti, colpito da tre colpi di pistola, fu il picco massimo dell’azione attuata contro il FDP.


• Luglio 1950: Corea del Nord

Presidente Usa: Harry S. Truman (1884-1972)
La Guerra di Corea, la culla della Guerra Fredda (leggi)

Gli Stati Uniti iniziano a bombardare la Corea del Nord. Ci furono quasi 3 milioni di vittime.

Nei primi anni 50 gli Usa hanno gettato più bombe sulla Nord Corea che su tutto il teatro di guerra del Pacifico, il quale coinvolse il Sud Est Asiatico e il Giappone di Hiroshima e Nagasaki. Il corrispettivo comprendeva anche 32mila tonnellate di Napalm che hanno deliberatamente colpito obiettivi militari e civili innocenti, distruggendo intere città.

Gli Usa colpirono qualsiasi cosa si muovesse in Nord Corea, ogni mattone impilato su di un altro. Verso la fine del conflitto, non avendo più centri urbani su cui puntare, i bombardieri americani distrussero le centrali idroelettriche e le dighe, allagando i campi e i raccolti portando migliaia di civili a morire di fame. Questo non è mai stato dimenticato dai nordcoreani.


• 19 agosto 1953: Iran

Presidente Usa: Dwight D. Eisenhower (1890-1969)
Teheran colpo di Stato 1953 organizzato dalla CIA (Afp)
La CIA, dopo sessant’ anni, ha ammesso di aver causato il colpo di Stato che fece cadere il governo del primo ministro iraniano Mohammad Mossadeq («Non intendo presentare alcun appello contro una condanna a morte e non accetterò nessun perdono, anche se lo Scià deciderà di accordarmelo. Il perdono è per i traditori ed io sono invece la vittima di un intervento straniero.»), reo di voler decolonizzare l’ Iran dagli invasori occidentali. Al centro del contendere, ieri come oggi, la questione petrolifera.
Stati Uniti e Inghilterra attuarono il golpe con l’ Operazione Ajax.


• 1953-1954: Guatemala

Presidente Usa: Dwight D. Eisenhower (1890-1969)
Jacobo Arbenz, vittima di un colpo di stato della CIA
Gli Stati Uniti, sempre per mezzo della CIA, riuscirono nel colpo di Stato del governo (democraticamente eletto) del Guatemala presieduto da Jacobo Arbenz Guzman il quale volle, come Mossadeq, nazionalizzare l’ industria statunitense United Fruit Company che sfruttava, gratuitamente, i terreni guatemaltechi lasciando la nazione in assoluta povertà.

L’obiettivo statunitense era di rovesciare i governi delle nazioni considerate non favorevoli a Washington instaurando, al loro posto, dei regimi compiacenti che favorissero la penetrazione economica delle imprese statunitensi e offrissero appoggio e collaborazione militare contro l’Unione Sovietica


• 17 aprile 1961: Playa Girón (Cuba)

Presidente Usa: John F. Kennedy (1917-1963)
17 aprile 1961, invasione della Baia dei Porci: a Cuba la prima sconfitta militare degli Stati Uniti (leggi)

Gli Stati Uniti tentano di far cadere il governo di Fidel Castro, approdando, clandestinamente, alla Baia dei porci, a sud-est di Cuba. Gli Usa bombardano zone dell’Avana e Santiago de Cuba. L‘ invasione fallì miseramente. Si tratta della PRIMA SCONFITTA DELL’IMPERIALISMO IN AMERICA LATINA. In meno di 72 ore, il popolo cubano non solo dimostrò al mondo che una piccola nazione sovrana poteva difendersi dalla prima potenza militare del mondo. Ma che poteva farlo mentre si dichiarava rivoluzione socialista.

VIDEO


• Luglio 1959: Vietnam

Presidente Usa: John F. Kennedy (1917-1963)
Presidente Usa: Lyndon Baines Johnson (1908-1973)
La guerra del Vietnam non è finita: le conseguenze dell’Agente arancio (leggi)
Gli Stati Uniti bombardano il Vietnam iniziando una sanguinosa guerra che ucciderà 2 milioni di civili innocenti di tutte le età.
John Fitzgerald Kennedy, in un’ intervista del direttore del New York Times, James Reston, nel giugno 1961, disse: « Abbiamo un problema: rendere credibile la nostra potenza. Il Vietnam è il posto giusto per dimostrarlo »

Il 2 agosto 1964, gli Stati Uniti, con Johnson come Presidente, inscenò l’attacco del golfo del Tonchino (leggi) una bufala elaboratamente inventata dagli Stati Uniti, che portò all’escalation generale della guerra del Vietnam.


• 11 settembre 1973: Cile

Presidente Usa: Richard Nixon (1913-1994)
Fidel Castro e Salvador Allende.11 Settembre 1973. “La forza della ragione”. L’estrema attualità dell’intervista, del 1971, di Rossellini ad Allende (leggi)

Gli Stati Uniti, con il supporto della CIA, impedì, in Cile, il governo eletto di Salvador Allende portando, con il degenerarsi della situazione, alla sua morte durante il colpo di Stato. L’ azione degli Usa portarono al potere il dittatore Augusto Pinochet resosi colpevole di numeri crimini contro l’umanità.


• 24 dicembre 1979 e il 15 febbraio 1989: Afghanistan

Presidente Usa: Jimmy Carter (1924-)
Presidente Usa: Ronald Reagan (1911-2004)

2/2/1983 President Reagan meeting with Afghan “Freedom Fighters in the Oval Office to discuss “Soviet atrocities” in Afghanistan

Gli Stati Uniti finanziarono, addestrarono e armarono i mujaheddin – combattenti impegnati per la jihad –  in Afghanistan. Un organizzatore e finanziatore dei mujaheddin fu anche Osama Bin Laden. Alla fine della guerra, nel febbraio del 1989, si contano, tra gli afghani, 2 milioni di morti e 5 milioni di profughi.

• 1979: Iraq

Presidente Usa: Ronald Reagan (1911-2004)

Ramsey Clark e Saddam Hussein. Perché gli Stati Uniti vollero Hussein al potere? (leggi)

Gli Usa aiutano la salita al potere di Saddam Hussein al governo dell’ Iraq.


• 22 settembre 1980: guerra Iraq e Iran

Presidente Usa: Jimmy Carter (1924-)
Tutte le ingerenze Usa nel conflitto Iran-Iraq: indifferenza e diplomazia (leggi)

Gli Stati Uniti appoggiano Saddam Hussein contro Ruhollah Khomeyni, iniziando la guerra fra Iraq e Iran. Durante il conflitto furono usate anche armi chimiche. Risulta che gli Usa abbiano armato e finanziato anche l’ Iran di Khomeyni. Ci saranno circa 800.000 vittime.


• 15 aprile 1986: Kuwait

Presidente Usa: Ronald Reagan (1911-2004)

La Libia era una chiodo fisso per Ronald Reagan sin dal suo insediamento nel 1981

Gli Stati Uniti attaccano la Libia. Operazione El Dorado Canyon è il nome in codice che fu attribuito al bombardamento della Libia che gli Stati Uniti eseguirono il 15 aprile 1986. Nell’attacco furono uccise centinaia di persone tra cui la figlia adottiva del colonnello Muamar Gheddafi. Usando basi nel Regno Unito, gli Stati Uniti lanciarono attacchi aerei alle 02.00 circa (ora libica) colpendo Tripoli e Bengasi. Gli attacchi aerei, chiamati in codice Operazione El Dorado Canyon, ufficialmente furono eseguiti in risposta a presunti atti di terrorismo libico, tra cui il bombardamento della discoteca La Belle a Berlino, Germania, il 5 aprile 1986. Il presidente Reagan riferisce che le forze aeree e navali degli Stati Uniti hanno condotto attacchi di bombardamento su “strutture terroristiche e installazioni militari” nella capitale libica di Tripoli, sostenendo che il leader libico Col. Muammar Gheddafi era il responsabile di un attacco bomba in una discoteca tedesca che ha ucciso due soldati statunitensi.


• agosto 1990

Presidente USA: George H. W. Bush (1924–2018)

April Glaspie (a sinistra) stringe la mano a Saddam Hussein (Sadoun al-Zubaydi al centro)

Saddam Hussein attacca il Kuwait. La diplomatica statunitense April Glaspie disse che non aveva nulla in contrario in merito all’ attacco  al Kuwait.


• 1996: Iraq

Presidente USA: Bill Clinton (1946–)

Nel 2012, Barack Obama insignì l'ex ministro Albright con la Medaglia della Libertà, il più alto onore civile della nazione che viene ricevuto quando si è contribuito in modo particolarmente meritorio alla sicurezza o agli interessi nazionali degli Stati Uniti, alla pace mondiale, o ad altri importanti sforzi pubblici o privati, culturali o di altro tipo.
 A Madeleine Korbel Albright,  Segretario di Stato degli Stati Uniti durante il secondo mandato presidenziale di Bill Clinton (1997-2001)durante una trasmissione  televisiva le fu posta la domanda:
«Durante questo embargo, contro l’ Iraq, sono morti più di 500.000 bambini: è questo il prezzo da pagare? ».
La sua risposta fu:
«Sì, credo che ne valesse la pena ».

• marzo 1999: Jugoslavia

Presidente USA: Bill Clinton (1946–)

Bill Clinton and Hillary Rodham Clinton (gennaio 1999). La coppia più odiata dai serbi, e non solo da loro!
“Giustificata” con pretesti “umanitari”, l’aggressione contro la Jugoslavia nel marzo 1999 è stata un elemento centrale nella strategia per l’affermazione degli Stati Uniti come potenza egemonica mondiale, inaugurando il rinnovato concetto strategico della NATO, che ha consacrato nella dottrina ufficiale la propria natura apertamente aggressiva e il suo ruolo di intervento globale.

Leggi: Aggressione alla Jugoslavia, 1999: affermazione del potere planetario degli Stati Uniti


• 7 ottobre 2001: Afghanistan

Presidente Usa: George W. Bush (1946-)

Afghanistan, 18 anni di bugie Usa (leggi)
A seguito degli attacchi terroristici alle Torri Gemelle del World Trade Center e al Pentagono l’11 settembre 2001, gli Usa trovano il pretesto per scatenare una guerra durata 20 anni.

Il 7 ottobre gli Stati Uniti attaccano l’Afghanistan e Bush, in un discorso alla nazione, sottolinea che «Non tentenneremo, non traballeremo, non abbasseremo la guardia. E vinceremo. La PACE e la libertà avranno la meglio ».


• 2009: Guerre

Presidente Usa: Barack Obama (1961-)
Appena eletto, Obama ordinò di rafforzareil contingente americano all’ estero con l’invio di 30.000 soldati in Afghanistan.
Proseguì gli attacchi iniziati dal suo predecessore Bush in YemenPakistan Somalia.
Obama proseguì a ordinare attacchi in Iraq Siria. A seguito di determinati attacchi congiunti con Francia e Inghilterra, avvennero attentati terroristici in queste due nazioni europee.

Leggi: Le sette guerre del premio nobel per la pace Barack Obama


• 19 marzo 2011: Libia

Presidente Usa: Barack Obama (1961-)
Nella foto: Gheddafi barbaramente ucciso dai barbari occidentali.
Intervento militare in Libia degli Stati Uniti di Obama appoggiati dall’Italia di Silvio Berlusconi, la Francia di Nicolas Sarkozy e l’Inghilterra di Cameron, oltre alla NATO e gli altri 10 Paesi tra i quali il Canada.
Rovesciano il governo di Mu’ammar Gheddafi causando una guerra civile nella quale hanno preso potere terroristi che, ad oggi, proseguono a imprigionare, violentare e uccidere civili in un clima di caos e instabilità.

Leggi: Antimperialista, panarabo e panafricano: perché Gheddafi doveva morire


• novembre 2011: Siria

Presidente Usa: Barack Obama (1961-)
Sono mezzo milione le persone uccise e identificate in 11 anni di aggressione alla Siria
Scoppia la guerra in Siria. Con l’operazione “Timber Sycamore” la CIA arma gli avversari di Assad (investendo 1 miliardo di dollari) per far cadere il suo governo. A fianco degli Usa, l’Inghilterra, la Francia e il Qatar.
L’ennesimo golpe non riesce perché Assad è sostenuto dalla Russia di Vladimir Putin e dall’Iran. Ma soprattutto dal suo popolo.

Nel 2015, il geopolitico statunitense George Friedman, fondatore della Stratfor, una piattaforma di intelligence statunitense, spiegò che il modo migliore per permettere agli Stati Uniti di accrescere il proprio potere fosse mettere Russia e Germania l’uno contro l’ altro (in quel periodo, infatti, Obama sosteneva Kiev contro la Russia) sottolineando di “fottersene altamente” dell’Unione Europea.

Leggi: Contro tutti i blocchi, contro le guerre di aggressione. Guerra alla Siria. 20 fatti per demolire 10 anni di menzogne

VIDEO. Assad: “L’Occidente cerca la guerra, in Ucraina come in Siria”


• 18-23 febbraio 2014 – oggi: Ucraina/Donbass

Presidenti USA: Donald Trump (1946-) e Joe Biden (1942-)

Esplode una “rivoluzione” in Ucraina contro il governo del presidente Viktor Janukovyc, democraticamente eletto (Ha ricoperto la carica di Primo ministro per tre volte: dal 2002 al 2004, dal 2004 al 2005 e dal 10 agosto 2006 al 18 dicembre 2007. È anche il leader del Partito delle Regioni, uno dei principali partiti del paese.Fu governatore della sua regione natale, l’Oblast’ di Donec’k, dal 1997 al 2002, e uno dei candidati alle elezioni presidenziali del 2004; sconfitto da Viktor Juščenko, è in seguito tornato a occupare la carica di Primo Ministro – dal 10 agosto 2006 al 18 settembre 2007-. Nel 2010 ha vinto le elezioni presidenziali contro la sfidante Julija Tymošenko.)
In realtà si è trattato di  un’ennesimo golpe per portare la nazione nella NATO. Gli Stati Uniti impiegarono 5 miliardi di euro per l’operazione.

I dati OSCE parlano, di 14000 morti fra civili e militari nel Donbass in 8 anni. Nel 2014 ci fu la strage di Odessa, ma non ne hanno praticamente parlato giornali e TV occidentali. Gli ucraini diedero fuoco ad un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini, quelli che scamparono all’incendio furono uccisi a colpi di fucile.
Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbass (leggi)  ma nessuno dei media occidentali ha approfondito. Poi è arrivato Trump e l’Ucraina è rimasta sola, a lui non interessava.

Leggi: Dal “golpe” imperial-fascista di Maidan ad oggi: la guerra di Usa e Nato in Ucraina


Appendice:

DOSSIER SUI CRIMINI USA CONTRO L’UMANITA’

Imperialismo e guerre nel XXI secolo

Pubblicato in Attualità, Blocco, Cuba, Cultura, Internazionale

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