Il ministro degli Esteri cubano ripudia le parole del presidente Joe Biden
Fonte: ACN
Bruno Rodríguez Parrilla, Ministro degli Affari Esteri.
Bruno Rodríguez Parrilla, ministro cubano degli Affari Esteri, ha ripudiato oggi le parole di Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, relative ai disordini che hanno avuto luogo questa domenica a Cuba.
“Il presidente degli Stati Uniti farebbe bene ad ascoltare il popolo cubano nella sua richiesta di porre fine al blocco, ha detto il ministro degli Esteri, riferendosi all’assedio economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti hanno imposto al suo paese per quasi 60 anni.”
E dovrebbe anche ascoltare le richieste dei suoi stessi cittadini ed eliminare le 243 misure promosse dalla precedente amministrazione (Donald Trump), ha detto.
Rodríguez Parrilla ha anche sottolineato che Washington potrebbe eliminare le misure applicate durante la pandemia di COVID-19, dal momento che il virus (SARS-CoV-2) è stato un alleato nel rafforzamento delle sanzioni della Casa Bianca.
Ha aggiunto che Biden potrebbe anche smettere di usare i mezzi di repressione usati dalla polizia per reprimere i cittadini afrodiscendenti e i giornalisti in quella nazione.
Il diplomatico cubano ha denunciato che dal 15 giugno le azioni di guerra non convenzionale sono aumentate con il posizionamento sulle reti sociali della campagna SOS CUBA, volta a boicottare il voto alle Nazioni Unite contro il blocco.
Accuso anche il governo degli Stati Uniti che la società incaricata di generare questa etichetta ha ricevuto nei giorni scorsi l’autorizzazione per agire con fondi statali e li esorto a confermare o negare che i principali operatori politici hanno ricevuto finanziamenti da quello stato come parte della guerra non convenzionale contro il nostro paese, ha aggiunto.
Secondo Rodríguez Parrilla, questi gruppi hanno utilizzato attivamente etichette, robot e troll automatizzati nella più recente operazione contro Cuba e nonostante le denunce di questi account su Twitter, la società statunitense non ha applicato le proprie norme per impedire questo tipo di pubblicazioni sulle sue piattaforme.
Ha anche dettagliato che i sistemi fisici di geolocalizzazione sono stati alterati, perché la stragrande maggioranza degli account degli utenti di questa campagna si trovavano fuori da Cuba e non dentro la nazione, come indicato da questo sito digitale.
Rodríguez Parrilla ha detto che nonostante tutto, il suo paese gode di un’enorme solidarietà internazionale e il mondo ha reagito con grande rispetto e fiducia per la traiettoria impeccabile di Cuba, attaccata alla verità, con il popolo e per il popolo.