Una donna rinata. Cubana e dignitosa

Durante la giornata di ieri – in cui è stato inevitabile ricordare i tristi avvenimenti nel Paese a seguito dello sfortunato incidente dei giorni scorsi alla base della superpetroliera di Matanzas – le federate cubane hanno anche reso omaggio a Fidel e Vilma, fondatori della grande opera che la FMC (Federazione delle Donne Cubane) rappresenta per Cuba.

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Fonte: Granma
22 agosto 2022
Traduzione e aggiunte: GFJ

Una donna rinata

C’era una volta una donna che venne al mondo, estranea ai serpenti, alle mele dell’Eden, libera da Adamo. Le ci volle molto tempo per arrivare a quel punto, nonostante avesse procreato tutti gli uomini, anche quelli che le mostravano sdegnosamente i pugni. La nuova donna era altrettanto abile o forse di più. Imparò a camminare a testa alta e scoprì, da quell’altezza, la vera dimensione del mondo che, secondo il poeta, “era ornato con i suoi occhi“.

Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica, si è congratulato con le donne cubane, che sono presenti nell'opera della Rivoluzione, sia nella produzione che nella difesa, e in ogni sfida che la patria deve affrontare, durante una cerimonia di riconoscimento delle compagne che si sono distinte, tenutasi lunedì nella capitale, in occasione del 62° anniversario della fondazione della Federazione delle Donne Cubane (FMC).

Una dì nacque una donna diversa che, pur avendo ancora due mani e un grembo prodigo, scoprì che le sue braccia non erano forti solo quando cullava i bambini o lavava i panni. Si accorse che con le sue dita era in grado di smuovere l’universo. Ha convinto se stessa e tutti gli altri che le dovevano secoli di giustizia e lei era pronta a ottenerli.

Una dì nacque una donna che si puntellava gli occhi, per evitare che fissassero il suolo in segno di imposta obbedienza. Non voleva più a sopportare la vista del terreno e da quel momento in poi il suo sguardo fu diretto davanti a sé. Ora le sue pupille accettano la sfida, ma non traspare alcun rancore. Aveva perso molto tempo e aveva bisogno di recuperare ogni dettaglio nelle cose che non aveva potuto guardare prima.

Una donna, cubana e dignitosa, è rimasta per sempre e senza di lei non ci sarebbe più il Paese che stiamo costruendo, in cui batte il cuore dell’uguaglianza e della giustizia.

C’era una volta una donna che decise di scrivere la storia con angolazioni diverse e che ebbe la grande forza di non ripagare gli uomini con la stessa moneta, non ridusse il loro ruolo a un’impotente canzonatura né li mise al rogo per spuri sospetti di atti illeciti, ma si limitò a dare loro il posto che meritavano, la metà del suo mondo, non un centimetro di più, non un centimetro di meno.

E questa donna, cubana e dignitosa, è rimasta per sempre, e senza di lei non ci sarebbe più il Paese che stiamo costruendo, in cui batte il cuore dell’uguaglianza e della giustizia.

Pubblicato in Attualità, Cuba, Cultura

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