UNA LEZIONE PER LA CONTRORIVOLUZIONE


Nessuno deve essere ingannato, il fine degli USA è di eliminare il socialismo cubano.


27/12/2014
 

dissidenti obama rideNé democratici né repubblicani né dissidenti né oppositori contano quando il governo USA decide di attuare la propria strategia, e questo è ciò che è accaduto con l’annuncio bilaterale da parte del presidente Raúl Castro e Barack Obama, sullo scambio di prigionieri e il ripristino delle relazioni diplomatiche.

I salariati interni (v. "dissidenti") che si ritenevano essere l’ombelico del mondo, hanno ricevuto un colpo in pieno viso di fronte alle dichiarazioni di Obama, che ha ben chiarito che la priorità su Cuba la traccia l’esecutivo e neanche il legislativo.

Nonostante i pianti e le grida dei “dissidenti” interni dell’isola, come Guillermo Fariñas; l’incolta e maleducata Berta Soler; Elizardo Sanchez Santa Cruz; Antonio González Rodiles e altri scrocconi di denaro USA, la Casa Bianca sta sviluppando nuovi piani per cercare di porre fine al socialismo per vie differenti, benché non escluda l’uso della vecchia controrivoluzione per continuare le sue campagne per far credere al mondo che Cuba viola i diritti umani.

Coloro che pensavano che Obama li avrebbe consultati su qualsiasi nuovo piano per l’isola, devono imparare, una volta per tutte, che la “dissidenza”, non è altro che una serie di impiegatucci di poco valore, senza peso in politica, né riconoscimento dentro Cuba, come scrisse l’ex capo della SINA, Jonathan Farrar.

L’ex Segretaria di Stato Hillary Clinton, lo ha lasciato ben definito assicurando: “Nonostante le buone intenzioni, la nostra politica d’isolamento, per decenni, ha solo rafforzato il mantenimento del regime dei Castro al potere”. “L’obiettivo di aumentare il coinvolgimento degli USA nei giorni e negli anni a venire deve essere quello di incoraggiare riforme e durature per il popolo cubano”.

rubioFIDELIn nessuna di queste variabili può essere presente la mafia terrorista di Miami con Ileana Ros, Mario Diaz Balard, Bob Menendez, Marco Rubio e Jorge Mas Santo della FNCA.

Ancor meno la dissoluta trasandata cubana guidata da Berta Soler e l’ex prigioniero José Daniel Ferrer, con i suoi metodi da boss mafioso di poco valore.

Quello che succede oggi ricorda il Programma Democrazia firmato dal presidente Ronald Reagan nel 1980, dove la Polonia fu il paese scelto per iniziare il crollo del socialismo europeo.

La cosiddetta Santa Alleanza tra Reagan e Papa Giovanni Paolo II, divulgata dalla stampa USA successivamente al colloquio tra i due,  il 7 giugno 1982, nella biblioteca del Vaticano, stabilì una strategia USA col sostegno della Santa Sede.

Anche se in un contesto diverso, l’annuncio di Obama del 17 dicembre comprende: “Un continuo forte sostegno che perseguirà il miglioramento delle condizioni in materia di diritti umani e l’attuazione di riforme democratiche a Cuba, e altre misure volte a promuovere un miglioramento della situazione per il popolo cubano”.  “Il Congresso USA finanzia la programmazione della democrazia a Cuba per fornire assistenza umanitaria, promuovere diritti umani e libertà fondamentali ed incoraggiare la libera circolazione d’informazioni in luoghi in cui è limitata e censurata. L’amministrazione continuerà ad attuare programmi USA mirati a promuovere un cambiamento positivo a Cuba … “

I cambiamenti annunciati sono trascendentali, forse i più importanti in questa parte del XXI secolo, e possono aiutare il popolo cubano a lasciarsi alle spalle le penurie causate da 53 anni di criminale Guerra Economica e l’ingiusta inclusione nella lista dei paesi che sponsorizzano il terrorismo.

Nessuno deve essere ingannato, il fine degli USA è di eliminare il socialismo cubano, ma se persistono nei loro sforzi falliranno di nuovo, come riconosciuto dal Presidente nella sua allocuzione, con la politica di isolamento e blocco.

Quindi, molti dovrebbero trarre conclusioni ed analizzare che mai raggiungeranno i risultati attesi.

Per quanto riguarda i cosiddetti “dissidenti” comprendere, una volta per tutte, che Washington li paga ma li disprezza; così semplice.



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