“…Le verità elementari stanno sull’ala di un colibrì José Martí.

Incriminando per “spionaggio” Assange, il boss Trump spara alla libertà di stampa. Come avevamo già intuito ad aprile, l'obiettivo della Casa Bianca è colpire l'isolato Julian Assange per terrorizzare i giornalisti "nemici del popolo"
Alcune domande che spiccano nel caso del giornalista Julian Assange.

Chi sono i principali violatori dei diritti umani?

Chi sono i principali violatori della libertà di stampa, se non gli Stati Uniti?

La giustizia permetterà la vita e la libertà del giornalismo?

Il potente apparato mediatico globalizzato ha trasmesso i canoni del pensiero “necessario e corretto”, consapevole che è quasi impossibile condurli al contrario e quando sorgono insubordinazioni nello stile di Julian Assange, ne approfittano per mandare un messaggio al mondo: “La libertà di stampa è decisa da loro (il capitalismo gangsteristico), non il nostro popolo, né i nostri giornalisti“.

Platone, Aristotele e Tertulliano sarebbero rimasti costernati dal caso di Assange, così come sarebbero rimasti sbalorditi da una tale violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Oggi Assange non ha il diritto di invocare il Primo Emendamento, che difende il diritto dei giornalisti di pubblicare informazioni.

È innegabile che ha pubblicato materiale di pubblico interesse, che secondo la legge sullo spionaggio non è una difesa.
La sua compagna Estela e due bambini hanno potuto fargli visita di recente, dopo qualche tempo. L’hanno visto molto magro, con molto dolore per le ferite al braccio e alla caviglia.

Il primo giorno in cui ha potuto vedere i suoi avvocati è stato lo stesso giorno, lunedì 7 settembre, in cui è iniziato il processo. Assange è detenuto a ‘Belmarsh’, un carcere di massima sicurezza dove sono detenuti terroristi, assassini e pedofili. È tenuto in totale isolamento e può uscire solo per 30 minuti al giorno.

Gli psicologi che lo hanno visitatoritengono che il suo stato mentale sia notevolmente peggiorato. Il 14 agosto, nel corso di un’udienza preliminare all’amministrazione giudiziaria, Assange non ricordava la sua data di nascita. Parla molto lentamente e non è in buona salute.

In questo momento, a peggiorare le cose, il governo del Regno Unito intende approvare una legge che copra non solo gli Stati nemici, ma qualsiasi entità che abbia accesso a materiale segreto proveniente da quel paese, all’interno o all’esterno. E la cosa più preoccupante è che nell’articolo del Telegraph, dove la notizia è stata pubblicata pochi giorni fa, la foto di Assange appare in alto, nel titolo dell’annuncio di questa nuova legge.

Ancora una volta i governi capitalisti ci tolgono il diritto di essere informati su ciò che fanno in nostro nome. Non solo stiamo assistendo alla fine della democrazia in Occidente, ma stanno togliendo il diritto a tutta la popolazione di ricevere e pubblicare ciò che i governi e i potenti stanno facendo con le nostre tasse e con il mandato che diamo loro con i nostri voti.

Se la gente non può essere informata su ciò che fanno, non c’è democrazia, c’è un’autocrazia che è andata crescendo negli ultimi anni.

La tendenza ad evitare la trasparenza nei governi capitalisti è in aumento. Questi cosiddetti funzionari pubblici sono sempre più ermetici e questo apre la porta all’abuso di potere.

Tra le implicazioni della sua (di Assange, ndt) estradizione ne menzionerò solo tre, anche se ce ne sono molte altre.

Primo, verrebbe processato in un tribunale della Virginia orientale, dove l’80% della giuria sarebbe stata composta da persone del Pentagono, della CIA, dell’FBI, del DHS, da contraenti privati e dalle loro famiglie. È stato spiato nelle sue conversazioni con i suoi avvocati, per anni.

Secondo, sarebbe un processo che verrebbe condotto in segreto dove l’imputato verrebbe tenuto in totale isolamento.

Terzo, i suoi avvocati non potranno mai parlare del caso di Assange.

Iraq. Passaggi della guerra conosciuti grazie a Wikileaks.

“Se si va a piedi, la guerra non è molto divertente. E’ molto più divertente su un carro armato”, ha detto un soldato che ha partecipato all’invasione su un M1A1 Abrams (carro armato da guerra da 4,3 milioni di dollari).

Quanti iracheni ha colpito, signore? Un giornalista gli ha chiesto, usando – Signore – secondo il regolamento dell’esercito americano  quando un subordinato si rivolge a un superiore.

“Non me ne frega niente”, rispose, esibendo l’arroganza imperiale.

Nel caso di Assange, la sua innovazione è stata quella di proteggere le sue fonti attraverso l’anonimato, ma la sua colpa più grande è stata quella di aver rivelato documenti sulle guerre USA contro l’Iraq, l’Afghanistan, la tortura dei prigionieri nelle carceri statunitense della base navale di Guantanamo.

Tutto questo ha portato a una persecuzione senza precedenti che può essere descritta come un’atrocità. Stanno massacrando la libertà di stampa.

Fidel  disse: “Si parla di libertà di espressione, ma in realtà ciò che è fondamentalmente difeso è il diritto della proprietà privata, dei mass media”.

Assange continua a dimostrare che il capitalismo transnazionale non si fermerà. Con le società transnazionali e i flussi finanziari spregiudicati, si è raggiunta una sorta di fase maligna che continuerà a divorare ed eliminare le risorse umane. Nemmeno le grandi corporazioni di stampa del mondo possono sfuggirvi.

La questione non è se la GIUSTIZIA permetterà la vita e la libertà di JULIÁN ASSANGE, ma se la giustizia permetterà la vita e la libertà del giornalismo.

Che questa riflessione serva alla volontà di unirsi tutti noi nella rivendicazione del premio Nobel per la pace Adolfo Perez de Esquivel e di coloro che difendono la verità nel mondo. Assange lo ha fatto con Wikileaks esponendo i crimini di guerra, la corruzione e lo spionaggio globale del governo degli Stati Uniti.