Hrw: Generali colombiani facilitarono 3500 morti civili per colpire il morale delle Farc

Alti generali dell’esercito colombiano sono coinvolti nella morte di oltre 3.500 civili tra il 2002 e il 2008 nell’ambito delle operazioni alla guerra alle FARC. Lo riporta un documento di Human Rights Watch (HRW) che torna a denunciare l’atroce scandalo dei cosiddetti “falsi positivi”, vale a dire i civili ingannati da false promesse di lavoro da parte dell’esercito per essere poi trasferiti in aree remote del paese e fucilati in massa. L’obiettivo del governo colombiano era quello di abbassare il morale dei combattenti delle Farc.


25/06/2015

Hrw: Generali colombiani facilitarono 3500 morti civili per colpire il morale delle Farc
Ci sono “ampie prove” a suggerire che alcuni colonnelli colombiani e i generali dell’esercito “sapevano o avrebbero dovuto sapere”, riferisce l’organizzazione. “Alti ufficiali dell’esercito che erano in carica quando sono avvenute le esecuzioni sono riusciti a sottrarsi alla giustizia e hanno addirittura fatto carriera. Tra questi anche gli attuali comandanti dell’esercito e delle Forze Armate”, ha denunciato José Miguel Vivanco, direttore Americhe di Human Rights Watch.
Sette anni dopo lo scoppio dello scandalo sulle esecuzioni extragiudiziali, le condanne sono ricadute per lo più su soldati e sottufficiali. I pubblici ministeri colombiani sono riusciti a individuare almeno 180 battaglioni responsabili delle esecuzioni sommarie, ma le ricerche hanno incontrato numerose difficoltà logistiche. “Non solo non è possibile accedere alle informazioni militari, ma molti casi sono stati affidati dalla giustizia penale militare, così si garantisce virtualmente l’impunità dei responsabili”, ha proseguito Vivanco.
Secondo Vivanco, infine, parecchi ufficiali che hanno testimoniato contro i loro superiori temono rappresaglie. “Il governo colombiano dovrebbe ordinare alle autorità militari di collaborare alle indagini e garantire la protezione dei testimoni e le loro famiglie”. E, conclude HRW, a Washington di fare pressioni sul suo alleato.
Pubblicato in Attualità, Internazionale

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