La sezione Ticino dell’Associazione Svizzera-Cuba si unisce agli amici italiani e esprime la sua solidarietà al Presidente della Federazione Russa (Росси́йская Федера́ция), Vladimir Putin, contro le vili e insensate esternazioni del presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden
La nostra sezione condivide ciò che segue:
MESSAGGIO DI SOLIDARIETA’ DELL’ASSOCIAZIONE DEGLI ITALIANI AMICI DELLA RUSSIA
AL PRESIDENTE PUTIN DOPO LE OFFENSIVE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE BIDENIl Presidente Joe Biden ha dimostrato, con le proprie farneticazioni ed accuse gratuite, di non essere all’altezza del suo compito istituzionale.
Infatti, nella storia delle relazioni bilaterali, tra Washington e Mosca, di alti e bassi ce ne sono stati tanti e prima d’ora il fondo è stato senz’altro toccato durante la crisi dei missili di Cuba nel 1962 e con la dichiarazione antonomastica di Ronald Reagan nel 1983 con la quale, l’ex Presidente, definì l’Unione Sovietica l’ ”Impero del Male”, ma mai prima d’ora, nessun Presidente degli Stati Uniti si era mai spinto fino ad ingenerare delle vere e proprie offese
personali nei riguardi di un Capo di Stato russo.Su questa vicenda il Presidente dell’Associazione degli Italiani Amici della Russia, Lorenzo Valloreja, si è sentito in dovere di rilasciare la seguente dichiarazione:
“Esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei confronti de lPresidente Vladimir Putin il quale è stato fatto oggetto di gravissime accuse di indebite ingerenze elettorali da parte del Presidente statunitense Joe Biden, che, non pago della cosa, non solo ha puntato il dito, senza nessuna prova, verso un Capo di Stato estero, ma, ha apostrofato quest’ultimo come killer. L’ultima volta che ho letto dichiarazioni simili esse furono rilasciate nel 1942 ed erano state pronunciate da Winston Churchill nei confronti del Fuhrer: “Se Hitler cade nelle nostre mani, dobbiamo giustiziarlo. Quell’uomo è il male assoluto e deve morire come un ganster, sulla sedia elettrica”. Appunto, stiamo parlando di frasi rilasciate durante un conflitto mondiale e che conflitto … e non in un periodo di pace come ora, a meno che, l’inquilino della Casa Bianca, non stia meditando di scaraventare l’intera umanità nel baratro della distruzione totale.
Biden e tutto il suo entourage hanno sempre accusato il Presidente Trump di essere avulso rispetto al ruolo che ricopriva, ma oggi scopriamo che nulla è cambiato. Biden, in definitiva, è come Trump, negli eccessi e nella comunicazione, o meglio, è semplicemente la sua copia invecchiata, uguale e contraria e nulla più. Una differenza però, pensandoci bene, c’è, e cioè che mentre il Tycoon, a parole, risultava essere rozzo, ma, in definitiva, non era un uomo dedito alla scontro, questo Biden, nel quale molti avevano riposto speranze, si sta dimostrando non solo rozzo, ma anche guerrafondaio, impulsivo ed inappropriato. A nostro modo di vedere è giunto il momento per il quale l’Italia, in primis, ed a seguire tutti gli altri Paesi europei, si distanzi dalle posizione statunitensi per denunciare la condotta americana. Il nostro Paese, così come il resto della comunità internazionale, non può essere tirato per la giacca in una querelle che non le appartiene.”
Pescara 17/03/2021
l’Addetto Stampa
Antonio Martino
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