Omaggio a Fidel dalla Svizzera

Testo letto a Bellinzona:

A Fidel

Questo è un momento di tristezza non solo per il popolo cubano, ma per tutti i popoli del mondo. La notizia della morte del leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz, continua a generare reazioni in diverse parti del mondo, dove proseguono gli omaggi alla sua trascendentale figura.

Anche noi vogliamo essere vicini al popolo cubano, a  tutti i rivoluzionari che in questo momento piangono la scomparsa fisica di questo gigante, consapevoli che  il Comandante  è partito da questo piano, ma gli esseri come lui non scompaiono mai: Al contrario divengono parte di tutti coloro che amano la  libertà e aspirano all’uguaglianza, al rispetto, alla dignità e alla solidarietà tra tutti gli esseri vivi.
Nessun momento della vita di Fidel è trascorso senza che smettesse di pensare all’umanità.

Parafrasando Fidel:  “Che tremi l’ingiustizia quando piange l’agguerrito popolo di Fidel!” E in questo momento questo popolo, giovani e anziani, sta piangendo, così come piangeva 40 anni fa quando veniva brutalmente assassinato Ernesto Che Guevara.

Fidel ha trascorso  tutta la vita lottando per un mondo migliore, di pace, d’uguaglianza e di giustizia sociale.

I suoi 90 anni Fidel  li ha spesi tutti per la causa del riscatto del popolo cubano, dei popoli del sud e per l’avanzata del progressismo nel mondo.

Fidel ha levato l’ancora «verso l’immortalità» lo stesso giorno in cui il Granma è partito da Veracruz per Cuba, il 25 novembre del 1956. Lo ha ricordato il presidente venezuelano Nicolas Maduro, dopo l’annuncio della morte del Comandante cubano. «Adesso tocca a noi, gli eredi dei grandi ideali, quelli di Fidel, del Che, di Chávez, difenderne il cammino – ha detto Maduro -. Adesso tocca ai giovani difenderne il portato – perché giovani sono sempre le rivoluzioni.

E il miglior modo per onorarlo – ha detto il presidente boliviano Evo Morales – è quello di rafforzare l’unità di tutti i popoli del mondo, la resistenza al modello capitalista e all’imperialismo».

Ha detto Fidel a Ramonet nell’Autobiografia a due voci: «Se l’impero divorasse l’America latina come fece la balena con il profeta Giona, non riuscirebbe comunque a digerirla. Prima o poi dovrebbe espellerla, e quella risorgerebbe di nuovo».

Fidel con i suoi insegnamenti e con il suo enorme contributo morale lascia una eredità che dovrà essere divulgata superando la barriera del terrorismo mediatico che lo dipingerà ancora come quello che non è stato.

La storia, una volta che verrà raccontata fuori dalle impostazioni delle multinazionali dell’informazione, lo passerà ai posteri come uno dei più importanti artefici del percorso umano verso l’emancipazione. Verso il Socialismo.

Per salutarlo ora, possiamo solo dire: grazie Fidel.

Hasta Siempre, Comandante

Pubblicato in Attualità, Resoconti, Svizzera

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