Relazione di Alessandro Lucchini, delegato dell’ASC al “VII Colloquio Internazionale per la liberazione dei Cinque e contro il Terrorismo”. Holguín

 

Relazione di Alessandro Lucchini, delegato dell’ASC al “VII Colloquio Internazionale per la liberazione dei Cinque e contro il Terrorismo”. Holguín, 16-20 novembre 2011
La sala principale dell’Expo di Holguin si è trasformata per 4 giorni in un grande megafono internazionale, dove si sono susseguite miriadi di testimonianze, di messaggi di solidarietà e propositive azioni concrete per chiedere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani che da ormai più di 13 anni sono condannati e imprigionati nelle carceri statunitensi per aver  “osato” difendere la propria gente contro i continui attacchi terroristici che i gruppi organizzati anticubani recano all’isola.
 Questo VII Colloquio Internazionale ha ottenuto uno straordinario risultato politico, non solo per essere riuscito a riunire più di 400 delegati provenienti da 50 paesi differenti, ma soprattutto per esser riuscito a coordinare le lotte future attraverso delle azioni chiare e d’impatto. Le linee generali di lavoro  che hanno come scopo l’intensificazione degli sforzi per la giustizia dei Cinque sono state elaborate seguendo lo spirito di fratellanza e di forte democrazia partecipativa che contraddistingue il processo di socializzazione cubano.
 Se nella sala principale si potevano ascoltare le ragioni dei Cinque, è nelle sale minori adiacenti al padiglione che il cuore operativo del colloquio prendeva forma. L’allestimento di un intenso programma di lavoro ha permesso ai delegati di scambiarsi importanti testimonianze regionali su diversi ambiti: dall’importanza di aggiornare l’azione di denuncia sui nuovi mezzi d’informazione allo scopo di ridurre l’offuscamento mediatico occidentale, alla maggior concentrazione degli sforzi per la creazione di nuove e più articolate giornate di denuncia: “5 per i Cinque”.
 Opinione prevalente è stata l’importanza di concentrarsi maggiormente e direttamente negli Stati Uniti, cercando di coinvolgere l’opinione pubblica statunitense attirando a sé persone carismatiche e riconosciute negli ambiti sociali, universitari, politici e artistici della nazione dove i Cinque sono prigionieri.
 Peso molto importante è stato rivolto al coinvolgimento dei giovani. Coloro che molto spesso sono più facilmente attratti da sentimenti di giustizia e protesta. In questo senso si farà in modo che i giovani di tutto il mondo si organizzino in occasione della Giornata Internazionale della Solidarietà del 12 settembre (anniversario dell’arresto dei Cinque) con concerti, workshop, e opere artistiche.
 La presenza giovanile all’ultimo Colloquio ha riscontrato una notevole crescita rispetto agli anni passati. Questi erano per lo più giovani provenienti da quei paesi occidentali, che vivono attualmente una forte crisi sociale e che vedono nel caso dei Cinque eroi una causa sì umana, ma che può essere espressa come un sentimento di impotenza, come di chi deve sottostare alle leggi del più forte, senza armi per difendersi.
 Sono state giornate di meditazione, di lotta, di richiesta di giustizia e di denuncia al terrorismo. La risoluzione finale è stata approvata con forte entusiasmo, consci però del fatto che il lavoro è solo agli inizi; è ora giunto il momento in cui bisogna trasformare i buoni propositi in realtà, portandoli nelle piazze, nei parlamenti, nelle scuole e sui posti di lavoro.

Alessandro Lucchini, studente in Economia politica
aless.lucchini@gmail.com 

Pubblicato in I Cinque cubani

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