Yo soy Venezuela

Ho un sogno: che i nostri mass media una volta tanto non siano ostaggi delle solite agenzie di stampa internazionali che monopolizzano le informazioni. Vorrei che riuscissero quindi a fornirci una visione più realistica ed oggettiva delle situazioni che si sviluppano nel mondo che ci circonda.

disinformazione

Elena Masera Arigoni
Comitato Associazione Svizzera-Cuba, Sezione Ticino

giovedì 26 marzo 2015

Del Venezuela, ad esempio, oggetto di pressioni ed ingerenze a mio avviso inammissibili da parte degli Usa, dalle nostre parti se ne parla poco e quel poco è filtrato da una visione monopolizzata. Di pochi giorni fa un servizio al nostro Telegiornale nel quale viene dipinto un Paese in balia di una dittatura che opprime gli oppositori interni. Nulla si dice sul fatto che il governo sia stato democraticamente scelto dal popolo venezuelano, nulla sugli importanti miglioramenti delle condizioni sociali, culturali, economiche ed ambientali intervenuti negli ultimi anni, nulla sull’appoggio e solidarietà dei Paesi latinoamericani, nulla sul fatto che siano in stato di difesa da un possibile colpo di Stato. Siamo quindi informati con il filtro voluto dagli Stati Uniti. La storia non ci ha insegnato nulla. Oggi come, per esempio, nel 1973 nel Cile di Allende o come, altro esempio, sulla Cuba di oggi e di ieri, la pressione e l’ingerenza Usa su di un governo che applica o tenta di applicare una politica indipendentista e sovrana vengono legittimate anche alle nostre latitudini senza mettere in atto un minimo di riflessione e spirito critico.

Io ne sono indignata. La censura ed il servilismo mi fanno vittima di disinformazione.

Per essere informata in modo più corretto devo impegnarmi a cercare le informazioni via internet. Eppure pago il canone tv e sono abbonata ad un quotidiano.

L’informazione che ricevo vorrebbe farmi ignorare gli sforzi messi in atto per liberare dal neocolonialismo l’America latina. Paesi del Sud America e dei Caraibi che stanno mettendo in atto quanto è nelle loro possibilità affinché, nel mezzo della crisi economica globale del capitalismo, possano fermare la riconquista politica ed economica di questi Paesi per metterli al servizio di quegli enti internazionali che storicamente hanno seminato fame, miseria e repressione.

Pubblicato in Attualità, Internazionale, Svizzera

ARCHIVI