A Cuba c’è democrazia, non quella dei partiti perduti

A Cuba c’è una democrazia senza partiti e il potere è regolato da una costituzione e da un quadro giuridico ben definito.

Articolo tratto da  Pedro Miguel

Fonte:
Traduzione, aggiunte e adattamento: GFJ
14 marzo 2023

Il Partito Comunista di Cuba, nato dal processo di unità politica della nazione cubana, eredità del più avanzato pensiero cubano e universale, ha ricevuto dal popolo che ha approvato la Costituzione del 1976, il mandato, la condizione, concessa dal voto dell'immensa maggioranza del popolo, di garantire il compimento della Costituzione.

Non ne posso più di leggere che Cuba è una dittatura, così ho scritto alcune note per dimostrare che non lo è: al contrario, a Cuba regna la democrazia.

Vediamo:

Nelle democrazie rappresentative come la Gran Bretagna e la Spagna, il capo di stato non è eletto dal popolo: la carica è ereditaria.

Come in quei paesi, in Germania, in Italia e in altre repubbliche parlamentari, il capo del governo è eletto, ma non direttamente: gli elettori votano i rappresentanti e sono i rappresentanti che eleggono il capo del governo.

I candidati non sono nominati dai partiti ma dalle assemblee di quartiere o di circoscrizione e dalle organizzazioni sociali.

Lo stesso vale a Cuba: ogni 5 anni i cittadini eleggono i membri dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, composta da 605 membri (fino ad oggi, dalle prossime elezioni del 26 marzo saranno 470 deputati, ndt). La Costituzione  afferma che è “l’organo supremo del potere statale” e rappresenta “tutto il popolo ed esprime la sua volontà sovrana”.

L’Assemblea Nazionale del Potere Popolare elegge tra i suoi deputati coloro che compongono il Consiglio di Stato, “l’organo che la rappresenta tra una sessione parlamentare e l’altra, esegue le sue risoluzioni e svolge le altre funzioni che la Costituzione e la legge le attribuiscono”.

Questa Assemblea elegge anche il presidente e il vicepresidente e nomina, su proposta del presidente, il primo ministro e i membri del Consiglio dei ministri; elegge il presidente della Corte suprema e i suoi giudici, il procuratore generale, il controllore generale e altri funzionari.

 I deputati sono responsabili del loro operato e possono essere revocati in qualsiasi momento.

Ogni persona dai 16 anni in su ha il diritto di voto, libero, equo, diretto e a scrutinio segreto. Tutti hanno il diritto di voto. I candidati non sono nominati dai partiti ma dalle assemblee di quartiere o di circoscrizione e dalle organizzazioni sociali. Chiunque può proporli.

Le assemblee hanno l’obbligo di  tenere conto in modo equo del genere, del colore della pelle e dell’estrazione sociale per garantire una rappresentanza giusta e pluralistica.

Nelle assemblee vengono presentati esaustivamente i candidati e i partecipanti decidono a maggioranza per alzata di mano sulle nomine.

Le campagne elettorali sono proibite; si fanno semplicemente circolare le foto e i curricula vitae dei candidati, i quali incontrano gli elettori nei luoghi di lavoro, nelle cooperative, nelle scuole, ecc.

Per essere eletti è necessaria la maggioranza assoluta; se nessuno dei candidati raggiunge la metà più uno dei voti validi, i due con più voti vanno al secondo turno.

Dal 1993 in poi, Fidel, Raúl Castro e Miguel Díaz Canel si sono sottoposti periodicamente al verdetto degli elettori. Essi si sono candidati come deputati e hanno invariabilmente vinto nei loro rispettivi distretti.

Le urne sono custodite da bambini e giovani pionieri

Le urne sono custodite da bambini e giovani pionieri, sigillate alla fine delle votazioni e poi contate pubblicamente. Corrispondenti dei media nazionali ed esteri, membri del corpo diplomatico e persino turisti possono assistere allo spoglio.

I deputati sono responsabili del loro operato e possono essere revocati in qualsiasi momento. I deputati in servizio non ricevono una remunerazione monetaria superiore agli stipendi che percepivano prima di far parte dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare. Questo modello ha prevalso a Cuba nelle elezioni del 1976, 1981, 1986, 1993, 1998, 2003, 2008, 2013 e 2018.

Chiunque può diventare deputato nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, a condizione che riesca a guadagnarsi l’appoggio della sua assemblea. E chiunque può diventare membro del Consiglio di Stato e Presidente della Repubblica, purché riesca a conquistare l’appoggio dei suoi pari nel massimo organo del potere politico.

Il Partito Comunista Cubano non ha carattere elettorale, non propone né nomina nessuno 

Il Partito Comunista Cubano non ha carattere elettorale, non propone né nomina nessuno ed è un falso mito sostenere che tutti gli aspiranti ad una deputazione debbano appartenere ad esso.

In breve, il luogo comune che Cuba viva sotto una dittatura è una fandonia. A Cuba c’è una democrazia senza partiti e il potere è regolato da una costituzione e da un quadro giuridico ben definito.

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA DI CUBA

ARTICOLO 1 – Cuba è uno Stato socialista di diritto e di giustizia sociale, democratico, indipendente e sovrano, organizzato con tutti e per il bene di tutti come repubblica unitaria e indivisibile, fondata sul lavoro, sulla dignità, sull’umanità e sull’etica dei suoi cittadini per il godimento della libertà, dell’equità, dell’uguaglianza, della solidarietà, del benessere e della prosperità individuale e collettiva.

È vero che la Costituzione stabilisce il carattere socialista dello Stato cubano e l’impossibilità di cambiare questa caratteristica. Ma qualcosa di simile accade in Spagna, Gran Bretagna e in altri paesi europei, dove non esiste il diritto di sradicare le monarchie con mezzi democratici o legali. Tuttavia, questo non implica che i media occidentali si dedichino 24 ore al giorno con l’idea che questi ultimi siano regimi dittatoriali.

Pubblicato in Attualità, Cuba, Internazionale

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