2020. La sfrontatezza del secolo

2020: Anno del lancio del nuovo crimine contro il popolo palestinese…

di NESTOR NUÑEZ
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Traduzione e aggiunte: GFJ

La desvergüenza del sigloL'anno che si conclude non è stato un'eccezione per la Palestina e il resto del Medio Oriente in termini di aggressività egemonica Made in USA Uniti. (AFP)

Il 2020 passerà alla storia come un periodo di infamia intensificata per quanto riguarda la lotta del popolo palestinese e la sua inalienabile aspirazione per una patria unita e indipendente.

È stato il periodo in cui Donald Trump, in sintonia con i gusti del suo “amato” genero di origine ebraica Jared Kushner, divenuto per puro capriccio presidenziale il direttore quasi assoluto della politica estera yankee per il Medio Oriente, ha messo in atto il Piano del secolo, un dossier che si può sintetizzare nel tentativo di consacrare l’Israele sionista e la totale crocifissione della nazione palestinese.

Inoltre, è stato anche il momento di “costruire il consenso” tra i settori arabi reazionari per non solo santificare una volta per tutte il saccheggio palestinese, ma anche per ristabilire “legami di riconoscimento, amicizia e scambio” con una Tel Aviv governata da personaggi guerrafondai, genocidi e predatori.

"Sionismo, il virus più mortale della terra"

Kushner, è bene ricordare, è un vecchio amico intimo del mafioso Benjamin Netanyahu, e un convinto sostenitore della prevalenza del sionismo come partner preferenziale degli Stati Uniti in Medio Oriente, e quindi del disimpegno, senza alternative, di tutto ciò che in quella regione si oppone a tale obiettivo.

Tutto è iniziato qualche tempo fa con il riconoscimento da parte di Washington di Gerusalemme (Al Quds) come capitale israeliana, e il trasferimento della sede diplomatica di Tel Aviv in quella contestata e storica città.

Poi sono arrivati gli applausi per la politica sionista di colonizzazione dei territori palestinesi occupati, e in questi giorni il consenso finale di Washington a questa forzata “espansione e incorporazione”, che si estende anche alle terre siriane alienate delle alture del Golan, per esempio.

E non è solo una questione di parole, molto recentemente il segretario di Stato USA Mike Pompeo ha fatto una “visita ufficiale” in questi territori annessi per mostrare molto chiaramente chi gode dell’assoluta preferenza dello Studio Ovale.

Così, giorni dopo la sua tempestosa uscita dalla Casa Bianca, e quando gli americani entreranno in un periodo natalizio infettati dal coronavirus fino al midollo, sembrerebbe che il tracciato trumpista intorno alla Palestina e all’unità araba accumulerà già abbastanza distanza da ostacolare qualsiasi cambiamento che la nuova amministrazione democratica possa assumere.

A ciò si aggiunge l’estremo zelo americano di tenere nei suoi serbatoi interventisti i contingenti terroristici dello Stato islamico e le nuove versioni di Al Qaeda, come strumenti delle loro azioni destabilizzanti regionali.

2020. Ennesimo attacco di Israele contro la Siria

Allo stesso modo, si aggiunge la permanenza in Siria, contro la volontà di Damasco, delle truppe gringo che occupano illegalmente alcuni punti geografici del Paese, dove si abbandonano al furto sfacciato del petrolio.

A proposito, e come notizia degna di una “fine d’anno interventista”, era noto in Medio Oriente che i ladri militari del greggio siriano hanno preso in considerazione il trasporto di questo carburante, che fino ad ora veniva fatto in carovane di camion-cisterna, attraverso oleodotti progettati e costruiti con totale sfacciataggine in una nazione libera e indipendente.

 

Pubblicato in Attualità, Internazionale

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