26 Luglio. КПРФ (Partito Comunista della Federazione Russa): I rivoluzionari cubani sono un esempio per i comunisti moderni di tutto il mondo

Fidel Castro. Raúl Castro. Che Guevara. José Marty. Chi erano tutti questi personaggi straordinarie che sono passati alla storia per sempre? E perché oggi ho deciso di ricordarli e scrivere? Molti anni fa, il 26 luglio 1953, giovani rivoluzionari cubani lanciarono un assalto alle caserme militari nel sud-est del paese, nella città di Santiago de Cuba.

di Anna Chukarina, giornalista
Fonte: КПРФ
26.07.2022
Traduzione e adattamento: GFJ

Opera di Raúl Martínez González, Cuba

Cuba e il Movimento 26 luglio

di Anna Chukarina

Sfortunatamente, le forze erano troppo diseguali e l’assalto fallì. Una parte dei ribelli morì, ma rimase per sempre l’onore. Il dittatore filoamericano Batista, che ha governato Cuba per più di un decennio, ha celebrato la sua vittoria di Pirro. Tuttavia, questa sconfitta militare della Rivoluzione non si trasformò nella sua sconfitta ideologica. Al contrario! Cubani, credenti e non credenti, giovani e meno giovani, capirono che era possibile resistere al disumano sistema capitalista. Il sistema coloniale, che offre uno stile di vita dignitoso solo a una manciata di ricchi che sono lacchè legati agli Stati Uniti d’America.

Già dopo il fallito assalto alla caserma militare, a Cuba si formò un movimento rivoluzionario, che fu chiamato il “Movimento del 26 Luglio“. Un minuscolo gruppo di ribelli forgiò il meccanismo della lotta di liberazione nazionale e pochi anni dopo crollò il regime fantoccio di Batista. Dopo essere saliti al potere, i rivoluzionari cambiarono radicalmente in meglio la vita delle grandi masse popolari. E in questo sono stati aiutati dalla consapevolezza del fatto che, rimanendo all’interno della struttura del sistema capitalista, rigidamente diviso in un nucleo relativamente prospero e una periferia povera, non si potrà mai fare nulla. Pertanto, basandosi sulle opere dei grandi classici del marxismo, i dirigenti del popolo hanno guidato il loro paese sulla via della costruzione del socialismo, e non hanno fallito.

I giornalisti nazionali e stranieri, che sono al servizio degli oligarchi, si beffano di Cuba afferndo che la Rivoluzione non ha portato alcun progresso sociale. Questa, ovviamente, è una totale assurdità. Ancora oggi, i cittadini dèll’Isola della Libertà godono dei vantaggi di un sistema socialista rispetto a uno capitalista: hanno accesso all’istruzione gratuita, all’assistenza sanitaria e all’alloggio. Cuba ha il tasso di criminalità più basso tra i paesi dell’America Latina e il suo sistema medico è stato riconosciuto come il migliore al mondo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E questo, nonostante le sanzioni più severe da parte del mondo capitalista ostile.

I rivoluzionari cubani sono un esempio per i comunisti moderni di tutto il mondo, compresi quelli russi. Non solo hanno promesso di cambiare in meglio la vita di milioni di cubani, ma lo hanno effettivamente fatto. Se non fosse stato per il brutale blocco commerciale ed economico imposto dall’Occidente capitalista “illuminato”, Cuba avrebbe ottenuto un successo ancora maggiore sulla via della costruzione del socialismo.

La nostra patria sofferente, alla quale l’Occidente ha dichiarato una guerra di annientamento, è sottoposta a sanzioni ancora più severe di Cuba. Il ritmo della produzione industriale ne risente, i prezzi crescono e il tenore di vita delle grandi masse è in calo. Solo utilizzando metodi di gestione socialisti è possibile uscire da questo abisso. È tempo che i patrioti si uniscano e, con tutti i mezzi legali, – fortunatamente, finché tutto questo è ancora possibile – combattano per il trasferimento della Russia sulla via dello sviluppo socialista. Sulla base dell’inestimabile esperienza lasciata dai bolscevichi, in stretta collaborazione con il movimento comunista internazionale, non solo salveremo la Russia dalla distruzione, ma apriremo anche le porte a un luminoso domani socialista per tutta l’umanità.

Pubblicato in Attualità, Blocco, Cuba, Internazionale

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