Cuba, dalla parte dei giusti, contro l’apartheid criminale (+VIDEO)

Quando le cause mirano all’emancipazione di interi popoli, dalla parte della giustizia, gli uomini e le nazioni appartengono allo stesso esercito.

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Fonte: Granma
Traduzione libera e aggiunte: GFJ

Nemmeno un oceano in mezzo può far sì che Cuba guardi con indifferenza l’ingiustizia di popoli fratelli, uniti dallo stesso sangue e da un profondo senso di umanità: i fratelli e le sorelle dell’Africa.

Il regime dell’apartheid era così opprimente che Cuba non esitò un istante ed accorse ad assisterli nella guerra contro l’invasione razzista.

La vocazione di Cuba potrebbe riassumersi così: “Se siete neutrali in situazioni di ingiustizia, avete scelto la parte dell’oppressore. Se un elefante ha la zampa sulla coda di un topo e voi dite che siete neutrali, il topo non apprezzerà la vostra neutralità“.

Desmond Tutu, uno dei simboli della lotta contro l'apartheid e promotore della riconciliazione tra neri e bianchi, si è spento ieri, 26 dicembre, all'età di 90 anni

Tale esclamazione era ricorrente nelle parole di Desmond Tutu, un fervente combattente contro l’apartheid, un ecclesiastico pacifista che nel 1984 ricevette il premio Nobel per la pace, con la sua morte questa domenica a 90 anni, il Sudafrica ha perso uno dei suoi più grandi figli. Il suo lavoro trascendeva le frontiere e la sua predicazione era un incoraggiamento per la gente del continente africano.

Nelson Mandela e Fidel Castro

La patria di Nelson Mandela, che chiamava Tutu “la voce dei senza voce“, piange la morte di un uomo che si proponeva di costruire “una società democratica e giusta, senza divisioni razziali, con diritti civili uguali per tutti“.

Quando le truppe cubane e angolane sconfissero le forze dell’apartheid a Cuito Cuanavale – che portò l’indipendenza all’Angola e alla Namibia e la fine del regime radicato in Sudafrica – si stava alzando la bandiera per la quale avevano combattuto uomini come Nelson Mandela e Desmond Tutu.

Quando Mandela fu eletto dal popolo come primo presidente nero, Tutu fu incaricato di presiedere la Commissione per la Verità e la Riconciliazione, un organismo vitale per portare giustizia a coloro che erano vittime dell’opprimente sistema di segregazione del paese.

È un altro capitolo di lutto per la nostra nazione mentre diamo l’addio a una generazione di sudafricani eccezionali che ci hanno lasciato in eredità un paese liberato“, ha detto il presidente Cyril Ramaphosa, annunciando la morte di Tutu, un leader mondiale nella difesa dei diritti umani.

Quando le cause mirano all’emancipazione di interi popoli, dalla parte della giustizia, gli uomini e le nazioni appartengono allo stesso esercito.

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