Díaz-Canel e Raúl Castro ricevono il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran (+VIDEO)

Il leader della Rivoluzione cubana, il generale dell’esercito Raúl Castro Ruz, ha ricevuto giovedì il presidente della Repubblica islamica dell’Iran, S.E. Dr. Ayatollah Seyed Ebrahim Raisi, in visita ufficiale a Cuba. Foto: Estudios Revolución

Il dialogo si è svolto in un’atmosfera di amicizia e rispetto, tipica dei legami che i due Paesi mantengono da oltre 40 anni. Il generale dell’Esercito ha ringraziato il governo iraniano per il suo sostegno alla lotta di Cuba contro l’ingiusto blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti alla più grande delle Antille, sottolineando che entrambe le nazioni sono state in grado di difendere la propria indipendenza e sovranità.

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Traduzione, aggiunte e adattamento: GFJ
16 giugno 2023
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Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel e l’omologo iraniano Ebrahim Raisi assistono alla firma di accordi bilaterali presso il Palazzo della Rivoluzione dell’Avana il 15 giugno 2023. EFE/ Ernesto Mastrascusa

È un onore e un’enorme soddisfazione riceverla oggi a Cuba“, ha dichiarato il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, durante i colloqui ufficiali che ha avuto giovedì con il Dr. Ayatollah Seyed Ebrahim Raisi, Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran.

Al “caro amico“, come lo ha definito all’inizio del dialogo, il Capo di Stato cubano ha chiesto di portare “affettuosi saluti” alla Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, il Grande Ayatollah Ali Khamenei.

Il dignitario cubano ha poi commentato l'”enorme significato” di questa visita. Tra le molte ragioni, Díaz-Canel ha espresso la sua gratitudine per l’inclusione delle Grandi Antille nel “tour di successo” del Presidente iraniano in America Latina.

Lei ha visitato tre Paesi latinoamericani che hanno un rapporto significativo con la Rivoluzione iraniana: Venezuela, Nicaragua e Cuba“, ha sottolineato il Presidente Díaz-Canel. Queste nazioni, insieme all’Iran, ha detto,hanno dovuto affrontare eroicamente, con tenace resistenza, le sanzioni, le pressioni, le minacce, i blocchi e le interferenze dell’imperialismo statunitense e dei suoi alleati“.

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Perciò questa visita – ha sottolineato – esprime una “unità tra quelli di noi che sono stati condannati per aver voluto costruire società diverse da quelle che il paradigma yankee vuole imporre, e che per questo sono stati sottoposti a blocchi, a sanzioni ingiuste, disumane, ingiustificate. Questo è il messaggio che siamo uniti, che non rinunciamo alle nostre convinzioni e che insieme sfrutteremo il potenziale che abbiamo per completarci a vicenda e renderci più forti nel confronto con l’impero“.

Díaz Canel ha poi sottolineato l’attuale contesto che stanno attraversando entrambi i Paesi, che “si trovano al limite della malvagità imperiale“. Nel caso di Cuba, ciò è dovuto all’intensificazione del blocco e alla sua inclusione nella lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo, a cui si è aggiunta “l’enorme campagna mediatica che scredita la Rivoluzione cubana” e l’applicazione di una “strategia di colonizzazione culturale rivolta fondamentalmente ai nostri giovani“.

Anche voi“, ha riflettuto il Presidente cubano, “siete stati sottoposti a un inasprimento delle sanzioni e delle misure economiche“.

Accordi per rafforzare i legami

Un momento dell'incontro tra le due delegazioni. Foto: Estudios Revolución

Dopo aver concluso i colloqui ufficiali tra i due leader, accompagnati dalle rispettive delegazioni, si sono recati nella sala Sol de América, dove sono stati siglati sei strumenti bilaterali tra la Repubblica di Cuba e la Repubblica Islamica dell’Iran.

  • Programma di cooperazione globale tra il Governo della Repubblica Islamica dell’Iran e il Governo della Repubblica di Cuba: mira a consolidare e approfondire i legami di amicizia, cooperazione e comprensione tra i due Paesi, a favore della pace, della giustizia e della stabilità internazionale.
  • Memorandum d’intesa sul meccanismo di collaborazione e consultazioni politiche tra il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Cuba e il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran: esprime la volontà di entrambi i Ministeri di migliorare gli scambi bilaterali e mira ad ampliare i meccanismi di scambio e le consultazioni politico-diplomatiche tra i due Ministeri degli Affari Esteri.
  • Memorandum d’intesa tra la Dogana Generale della Repubblica di Cuba e l’Amministrazione Doganale della Repubblica Islamica dell’Iran sullo scambio di informazioni elettroniche preventive sulla circolazione internazionale delle merci: finalizzato a migliorare l’assistenza amministrativa reciproca tra le amministrazioni doganali, al fine di rispettare gli interessi economici, rafforzare le relazioni commerciali e accelerare lo sdoganamento tra i due Paesi.
  • Memorandum d’intesa tra la Dogana Generale della Repubblica di Cuba e l’Amministrazione doganale della Repubblica Islamica dell’Iran sulla cooperazione nella formazione del personale: mira a sviluppare relazioni costruttive nel campo della formazione, creando un’atmosfera di comprensione reciproca per raggiungere obiettivi e scopi comuni e a condurre consultazioni congiunte su questioni di interesse bilaterale.
  • Accordo tra il Ministero delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione della Repubblica Islamica dell’Iran e il Ministero delle Comunicazioni della Repubblica di Cuba sulla cooperazione nel campo delle telecomunicazioni, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dei servizi postali: un segno della volontà di promuovere la cooperazione nei suddetti settori, di promuovere e scambiare esperienze, nonché di incrementare le strette relazioni di cooperazione già esistenti. L’accordo si basa sul comune interesse dei due governi a sostenere gli ideali della società dell’informazione e della conoscenza per il benessere di entrambi i popoli.
  • Memorandum d’intesa tra il Ministero della Giustizia della Repubblica di Cuba e il Ministero della Giustizia della Repubblica Islamica dell’Iran: l’obiettivo è quello di ampliare i meccanismi di scambio di esperienze nel campo del diritto, organizzare seminari e altri eventi simili che consentano di ampliare la collaborazione istituzionale tra i due ministeri.

Oggi Seyed Ebrahim Raisi è intervenuto a un Forum d’affari con i rappresentanti del settore imprenditoriale di entrambi i Paesi, dove è stata ratificata la volontà di espandere i legami economici e di investimento.

Raisi ha  sottolineato il potenziale di collaborazione e l’importanza di progettare nuovi piani per promuovere questi obiettivi al più alto livello.

Questa è la prima visita del capo di Stato iraniano a Cuba da quando ha assunto la presidenza del Paese nel 2021, e l’isola è la terza e ultima destinazione del tour latinoamericano del presidente persiano, che ha incluso Venezuela e Nicaragua.

Il leader cubano Fidel Castro incontra la Guida suprema iraniana Ayatollah Ali Khamenei a Teheran il 09 maggio 2001. Castro, in visita esplorativa nella Repubblica islamica, ha accusato l'Occidente, in un discorso pronunciato dopo aver ricevuto la laurea honoris causa dall'Università di Teheran, di cercare di schiavizzare i popoli in virtù della sua scienza e tecnologia avanzata.

Il presidente viaggia a capo di una delegazione di alto livello con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione politica, economica e scientifica, in linea con la politica estera del suo governo.

I due Paesi hanno legami di amicizia che durano da tempo e sono segnati dall’impronta dei leader storici di entrambe le nazioni, Fidel Castro e l’Ayatollah Khomeini.

In oltre quattro decenni, Iran e Cuba hanno firmato e consolidato accordi e scambi in settori quali il trasferimento di prodotti biotecnologici, le nanotecnologie, l’industria farmaceutica e la sicurezza alimentare.


Biografia del Presidente iraniano Ebrahim Raisi

Ebrahim Raisi è nato il 14 dicembre 1960 da una famiglia clericale persiana nel quartiere Noghan di Mashhad. All’età di 15 anni è entrato nel seminario di Qom e ha proseguito gli studi presso la Scuola teologica dell’Ayatollah Mousavinejad. Ha conseguito il dottorato in giurisprudenza e diritto privato presso l’Università Shahid Motahari.

Ha iniziato la sua carriera nella magistratura nel 1980, all’età di 20 anni, come parte del primo gruppo di giovani chierici ad entrare nel sistema giudiziario islamico appena istituito, prestando servizio come procuratore nelle province di Karaj e Hamadan. Nel 1985 viene trasferito a Teheran e nominato sostituto procuratore.

Nel 1988, il suo lavoro venne notato dal Grande Leader della Rivoluzione Islamica, Ruhollah Khomeini, dal quale iniziò a ricevere disposizioni speciali indipendenti dalla struttura giudiziaria per occuparsi di questioni legali in province come Lorestan, Kermanshah e Semnan.

Dopo la morte di Khomeini e l’elezione di Ali Khamenei a Grande Leader, Raisi è stato nominato procuratore di Teheran, carica che ha ricoperto per cinque anni, dal 1989 al 1994, quando è stato nominato capo dell’Agenzia Nazionale di Ispezione.

Nel 2004 venne nominato vicepresidente della Potere Giudiziale, carica che ricoprì fino al 2012, quando venne nominato dal Grande Leader Khamenei procuratore generale speciale del clero. Due anni dopo, nel 2014, fu nominato Procuratore generale dell’Iran, carica che ha ricoperto fino al 2016, quando si è dimesso per diventare Custode del Santuario Astan Quds Razavi. Il 7 marzo 2019, la Grande Guida Khamenei lo ha nominato Presidente della Magistratura in Iran.

Raisi è emerso come uno dei possibili candidati presidenziali del Fronte Popolare delle Forze Rivoluzionarie Islamiche nel febbraio 2017. Alle elezioni presidenziali del 19 maggio arrivò secondo con il 38,30% dei voti, perdendo contro Hassan Rohani. Tuttavia, alle elezioni del 2021, Raisi si ricandidò, questa volta ottenne il 61,95% dei voti, e ha comquistando la presidenza del Paese.

Sotto il suo mandato, l’Iran ha sviluppato una forte politica estera, volta a riconquistare il suo ruolo di attore centrale nella regione, impegnato per la pace e la stabilità regionale. Sul piano interno, è riuscito ad affrontare le sanzioni ingiustificate e unilaterali imposte dagli Stati Uniti. (Fonte: Granma)


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