NATO 1998 – 2022
Miguel Díaz Canel ha descritto la decisione come “un segno della crisi del sistema multilaterale, della sua strumentalizzazione politica e dei doppi standard di coloro che lo usano selettivamente“.
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha respinto su Twitter “la risoluzione che sospende la Russia dal Consiglio dei Diritti Umani, un paese indispensabile per raggiungere la soluzione diplomatica efficace, giusta e pacifica che l’attuale crisi in Europa richiede con urgenza“.
“Le esclusioni non contribuiscono a nulla, al contrario, danneggiano la credibilità e la capacità del sistema internazionale di gestire la pace”, ha pubblicato il capo dello Stato sul social network, aggiungendo che “con la decisione presa questo mercoledì, si stabilisce un pericoloso precedente e il conflitto in Ucraina viene ulteriormente esacerbato“.
Sempre su Twitter, il segretario esecutivo dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America-Accordo commerciale (ALBA-TCP), Sacha Llorenti, ha detto che la sospensione della Russia come membro del Consiglio dei diritti umani “minerà ulteriormente la fragile legittimità di questi organismi“.
Díaz Canel ha descritto la decisione come “un segno della crisi del sistema multilaterale, della sua strumentalizzazione politica e dei doppi standard di coloro che lo usano selettivamente“.
La risoluzione è stata adottata con 93 paesi a favore, 24 contro e 58 astensioni. In America Latina, Bolivia, Nicaragua e Cuba, il cui rappresentante permanente all’ONU, Pedro Luis Pedroso Cuesta, hanno votato contro la proposta, hanno messo in guardia contro i pericoli per l’umanità delle manovre statunitensi nelle Nazioni Unite, e hanno avvertito dei pericoli imposti dall’uso di un tale meccanismo di sospensione, senza parallelo in nessun altro organo dell’organizzazione multinazionale, e che può essere usato selettivamente, specialmente contro i paesi del Sud.
Tra i paesi del continente americano, Brasile, El Salvador e Messico si sono astenuti, mentre il Venezuela non ha votato perché ha perso il diritto di voto per il mancato pagamento dei contributi finanziari alle spese dell’Organizzazione.
La Federazione Russa era stata eletta come membro del Consiglio dei Diritti Umani nel 2020, con 158 voti, e ora è stata sospesa con un numero inferiore. Nella voce del suo rappresentante, ha assicurato che la risoluzione dell’Assemblea Generale “significa continuare il neocolonialismo degli Stati Uniti nelle relazioni internazionali“, e ha respinto le accuse “basate su eventi inscenati e falsificazioni ampiamente diffuse“.
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New York, 7 aprile 2022
Signor Presidente,
È inoltre irrispettoso che, a pochi giorni dalla conclusione di una sessione ordinaria del Consiglio dei diritti umani, a tale organo non sia stata nemmeno data l’opportunità di pronunciarsi sulla questione.
Signor Presidente,
Tale clausola può essere attivata con il sostegno di soli due terzi dei presenti e votanti; pertanto, le astensioni non contano e non è nemmeno stabilito un numero minimo di voti per l’approvazione della sospensione.
Non è un caso che i promotori più entusiasti della clausola sospensiva, quando si negoziava la costruzione del nuovo Consiglio per i diritti umani, fossero nazioni sviluppate con una dimostrata tendenza ad accusare i Paesi del Sud che non si conformano ai loro presunti modelli di democrazia, pur rimanendo complici del silenzio di fronte alle flagranti violazioni dei diritti umani nei paesi occidentali.
Sappiamo tutti che questo non è accaduto e non accadrà, nonostante le sue flagranti e massicce violazioni dei diritti umani, a seguito di invasioni e guerre predatorie contro Stati sovrani, basate sui loro interessi geopolitici. Hanno causato la morte di centinaia di migliaia di civili, che chiamano “danni collaterali”; milioni di sfollati e vaste distruzioni in tutta la geografia del nostro pianeta, ma questa Assemblea non ha mai sospeso nessuno dei loro diritti.
È a dir poco ironico che il Paese che si è opposto all’istituzione del Consiglio per i diritti umani e ha chiesto, proprio in questa aula, un voto contrario alla risoluzione che l’ha creata, sia lo stesso che si è attivato ora a suo piacimento, in quanto fatto nel 2011, una delle clausole più controverse di quel forum.
Signor Presidente:
Per i motivi esposti, la delegazione cubana voterà contro il progetto di risoluzione A/ES-11/L.4