Questa è la settimana in cui va in scena il Carnevale di Davos, ovvero la massima espressione della menzogna nel mondo occidentale e del mondo occidentale, una sagra di tutti gli incubi prodotti dalla sua élite a cui quest’anno parteciperanno anche i capi  servizi segreti di Washinton e di Londra, direttore dell’intelligence nazionale degli Stati Uniti, Avril Haines, detta “Madam Torture”, il capo dell’MI6 Richard Moore e il direttore dell’Fbi Christopher Wray. Come a ricordare che è l’anglosfera a dettare le condizioni.  Si tratta in realtà di uno spettacolo psico patologico nel quale, grandi finanzieri, capi di stato e multimiliardari sedicenti filantropi, si raccolgono per raccontare sciocchezze alle masse inerti. Anzi non propriamente sciocchezze, ma semplicemente i loro piani per fare del mondo un luogo per pochi ricchi e per masse che verranno rese “felici” e diseredate, senza nemmeno più la casa. La cosa straordinaria è che queste distopie frutto di una cultura degenerata e priva  di qualsiasi concezione organica di società, ma anche di futuro interpretato esclusivamente in chiave di cambiamento tecnologico e tecnocratico  vengano enunciate senza una forte reazione e senza la capacità d riconoscerne la pericolosa vacuità.

Ancor peggio non si riesce nemmeno a comprendere che gli obiettivi annunciati vengano accompagnati da una serie di narrazioni menzognere, la pandemia, il clima, la guerra il cui scopo  quelli di creare un perenne clima di emergenza e dunque di governo emergenziale destinato a distruggere le costituzioni e lo stato di diritto per sostituirlo con un nuovo medioevo.
Anche quando queste bugie vengono riconosciute come tali nonostante la potenza di fuoco dei media, c’è nei più un atteggiamento di rassegnazione e di atarassia che rende difficile passare dal riconoscimento dell’inganno alla sua decostruzione. Mi domandavo quale sia stata la prima manifestazione di questa abulia nei confronti degli infingimento del potere che in passato avevano invece suscitato grandi reazioni e credo di poter rispondere con certezza approssimata all’ora: è stato il 26 gennaio del 1998, quando Bill Clinton comparve in televisione, assieme  all moglie Hillary che ha poi dimostrato di essere anche più esperta del marito nella menzogna, per dire “non ho avuto rapporti sessuali con quella donna”, quando al contrario c’erano prove inconfutabili del contrario.  Il fatto che il presidente della “nazione eccezionale” mentisse così spudoratamente avrebbe dovuto suscitare qualche dubbio sulla sua capacità di governare:  quando un’assurda menzogna detta al pubblico e al Parlamento da parte del più alto rappresentante dello stato viene essenzialmente avallata consentendo allo spergiuro  di rimanere in carica, si stabilisce un modello e un precedente affinché altri seguano l’esempio in tempi a venire. E questo modello fu reso possibile proprio dalla scarsa reazione delle persone non tanto rispetto all’avventura con la Lewinsky che dopotutto era un fatto personale, quanto dalla evidente menzogna rifilata al pubblico.

Evidentemente un certo ambiente fatto di nuovi straricchi beneficati dal neoliberismo sfrenato e parti dello stato cominciarono a pensare di poter imporre narrazioni assurde senza che vi fosse eccessiva resistenza, specie poi se avessero ottenuto il possesso di tuti i media. Infatti già dopo l’affare Lewinsky, l’elenco delle menzogne ​​palesi , sfrenate e assurde dalle successive amministrazioni comcia ad allungarsi in maniera esponenziale. A cominciare dalla Jugoslavia che segnò l’ingresso dell’Europa in questa logica, poi arrivò il  torbido affare dell’11 settembre, le armi di distrazione di massa di Saddam, la violazione dei diritti umani da parte di Gheddafi, i “veleni chimici” di Assad in Siria, la “democrazia” in Afghanistan, Georgia, Ucraina e i gruppi terroristici mediorientali che sono nemici un giorno e combattenti per la libertà il giorno dopo, ma sempre  finanziati e riforniti in entrambi i casi dalla nazione eccezionale con un semplice cambiamento di canali di credito.
La verità è così diventata la semplice tesi imposta dal potere e dalla quale diventa un pubblico reato distaccarsi. Così  adesso assistiamo come se nulla fosse ai riti tossici del Wef che parla di un futuro messo a punto tra i superricchi e i loro uomini nell’Onu, nell’Oms e ovviamente nei governi dell’emisfero occidentale e che viene chiamata Agenda 2030. E vedremo anche la presenza di Ursula von der Leyen soprannominata von der Leichen (dei cadaveri) dopo i suoi affari vaccinali che rimangono segreti: porterà in dono tutta l’Europa. Il fattore più evidente di tutto questo è la straordinaria misura della tracotanza, unita a una eccezionale dose di incompetenza e ignoranza. Così la “vittoria” in Ucraina è l’esatto corrispondente del “non ho avuto rapporti sessuali con quella donna”. Solo che adesso dovranno fare i conti per una volta con l’amara verità che si annuncia con il rombo dei cannoni.


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