L’Ucraina e il neofascismo comunicazionale. Di Ángel Guerra Cabrera

Il fascismo in Ucraina è forse una fake news? (klicca e leggi)

Il sanguinoso colpo di stato del febbraio 2014 in Ucraina, organizzato dagli Stati Uniti (USA) ha permesso di trasformare quel paese, de facto, in una base di armi della NATO, con l’obiettivo di spingere la Russia in una guerra prolungata ed estenuante come lo fu l’Afghanistan per l’ex URSS.

Di Ángel Guerra Cabrera (*)
Fonte: LA PUPILA INSOMNE (Cuba)

Il sanguinoso colpo di stato del febbraio 2014 in Ucraina, organizzato dagli Stati Uniti (US) ha permesso di trasformare quel paese, de facto, in una base di armi della NATO, con l’obiettivo di spingere la Russia in una guerra prolungata ed estenuante come lo fu l’Afghanistan per l’ex URSS. Non contenta delle cinque ondate di espansione dell’alleanza verso i confini della Russia, né dello stazionamento di ordigni missilistici nella Repubblica Ceca e in Polonia, Washington ha intronizzato a Kiev una banda di ultranazionalisti, russofobi e neonazisti, la squadra ideale per realizzare il suo piano di guerra antirussa a costo di vite ucraine.

Non a caso, il colpo di stato è stato accolto con grandi proteste in Crimea e nelle città dell’Ucraina orientale, sede di un gran numero di russi etnici o ucraini di lingua russa, portando a referendum in cui la maggioranza ha espresso il desiderio di unirsi alla Russia. Questo ha portato alla brutale repressione dei russofili da parte di ultranazionalisti e neonazisti, alla rivolta armata nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e infine a una selvaggia guerra di otto anni da parte dell’esercito ucraino e dei battaglioni neonazisti contro queste repubbliche, che è costata la vita a circa 15.000 persone.

Prologo del neofascismo mediatico ormai universalmente impiantato, era quasi nulla e di parte quello che i media occidentali riportavano sull’origine di questo conflitto e sui crimini delle forze ucraine. Gli stessi media che, giocando sulle loro emozioni, ora angosciano e manipolano il loro incauto pubblico contro i presunti crimini di guerra russi in Ucraina. Allo stesso tempo, in un altro segno del pregiudizio neofascista che ha adottato, “l’Occidente” sta togliendo l’accesso di RT, Sputnik e altre fonti di notizie russe dalla messa in onda, da YouTube e censurandole su altre reti. Qualsiasi narrazione che non sia quella della NATO è vietata.

Il sindaco di Buca, Anatolii Fedoruk sorridente dopo per la partenza dei russi

Curiosamente, il governo ucraino ha impiegato quattro giorni dopo il ritiro delle truppe russe da Bucha per annunciare la comparsa di cadaveri sparsi lungo le strade principali della città adiacente a Kiev, presumibilmente di persone uccise dai russi. Stranamente, dopo il ritiro, il sindaco di Bucha aveva espresso la sua immensa gioia per la partenza dei russi senza mai fare riferimento ai cadaveri o ai crimini di guerra. Questa è chiaramente una montatura.

I “crimini di guerra” di Bucha sono stati utilizzati convenientemente dagli Stati Uniti per promuovere, in un clima psicologico deliberatamente creato, una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che permette l’espulsione della Russia dal Consiglio dei Diritti Umani (HRC) – temporanea, hanno detto, in attesa di un’indagine. È come “prima sparare e poi fare domande“. Già da allora, sulla base di rapporti e video contestati da esperti come il prestigioso ex Marine ed ex ispettore di armi dell’ONU Scott Ritter, c’erano milioni di duplicati, sommersi dal dolore e dall’indignazione per le vittime civili ucraine della presunta barbarie russa. Prova inconfutabile del neofascismo comunicazionale che gli Stati Uniti cercano di imporre al mondo, sulla base della stessa versione mediatica e senza alcun rapporto ufficiale di un organismo dell’ONU. In questo contesto la potenza del nord ha imposto l’esclusione della Russia dalla CHR.

Una palese aggressione contro i principi del diritto internazionale da parte della potenza che ha di gran lunga il maggior numero di interventi militari, genocidi e milioni di morti al suo attivo come risultato delle innumerevoli guerre di aggressione che ha lanciato dai suoi inizi. Per esempio, ha proceduto al genocidio della popolazione originaria dell’attuale territorio statunitense e, poco dopo, all’annessione di più della metà del Messico.

Washington aveva sperato in un forte sostegno alla sua proposta e sebbene abbia ottenuto 93 voti a favore, è significativo che 24 paesi abbiano votato contro e 58 si siano astenuti sul suo progetto quasi incomprensibile. A votare a favore, naturalmente, è stata l’imbarazzante comparsa europea, i cui membri competono in sudditanza e un gruppo di governi sottomessi o molto deboli. Ma forse nulla evidenzia così chiaramente il neofascismo mediatico degli Stati Uniti e dei suoi partner come l’insano proposito di schiacciare la Russia e tutto ciò che è russo, a cominciare dai suoi straordinari contributi ed esponenti dell’arte, della letteratura, del pensiero, della scienza e dello sport.

Tutto questo rivela il panico di Washington e dei suoi compari sulla transizione inarrestabile verso un mondo multipolare, multicentrico e molto più democratico in cui la Russia e la Cina avranno un ruolo importante. Putin è incolpato di tutto ciò che è sbagliato nel mondo. Così, l’ineffabile portavoce della Casa Bianca Jane Saki lo ha ritenuto responsabile dell’inflazione incontrollata che l’impero si porta dietro da mesi prima della guerra in Ucraina e che le sue insensate e illegali “sanzioni” alla Russia aumenteranno ulteriormente, imponendo gravi disagi e fame a tutti i popoli.

 

(*) Ángel Guerra Cabrera è un giornalista cubano che vive in Messico, editorialista del quotidiano La Jornada.

 

 

 

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