Mercenari. Da Senofonte a Prigozhin passando per Cuba

Mercenari israeliani combattono con unità di estrema destra ucraini

Il recente tentativo di Evgueni V. Prigozhin di rovesciare il governo legittimo e popolarmente eletto della Russia, guidato dal Presidente Vladimir V. Putin, riporta alla ribalta il ruolo del mercenarismo nella storia, molto sminuito o che si è cercato di nascondere.

di José R. Oro(*)
Traduzione e aggiunte al testo: GFJ
Copyleft © Tutto il materiale, compresa la traduzione, è liberamente riproducibile ed è richiesto soltanto la menzione delle fonti e dei link originali.

Mercenario e prostituta. XVI secolo

Un mercenario, chiamato anche soldato di ventura, è un individuo che si unisce a un conflitto militare per guadagno personale e non fa parte di un esercito ufficiale riconosciuto. I mercenari combattono per denaro o altre forme di pagamento piuttosto che per interessi politici o patriottici. Il mercenarismo, insieme alla prostituzione, è uno dei mestieri più antichi del mondo.

A partire dal XX secolo, i mercenari vengono considerati meno legittimati a godere della protezione delle regole di guerra rispetto ai non mercenari. Le Convenzioni di Ginevra stabiliscono che i mercenari non sono riconosciuti come legittimi combattenti.

Le unità di combattimento più note in cui i cittadini stranieri prestano servizio nelle forze armate di un altro Paese sono i reggimenti Gurkha degli eserciti britannico e indiano e le Legioni straniere francese e spagnola. Si tratta di mercenari, ma formalmente e pubblicamente integrati nelle forze armate di quei Paesi.

I Gurkha, i più temuti tra i mercenari. Reclutati in Nepal dall'esercito britannico all'età di dieci anni, sono considerati uno dei gruppi di forze speciali meglio addestrati al mondo.

I Gurkha operano nelle unità Gurkha dell’esercito britannico e dell’esercito indiano. Sono però cittadini del Nepal e rispettano le regole e i regolamenti che valgono per tutti i soldati britannici o indiani. I legionari stranieri francesi e spagnoli prestano servizio nella Legione straniera francese, che si dispiega e combatte come unità organizzata dell’esercito francese o dell’esercito spagnolo (durante la cosiddetta guerra civile spagnola furono tra i più spietati e selvaggi dell’esercito fascista di Franco). Ciò significa che, in quanto membri delle forze armate di Gran Bretagna, India, Francia e Spagna, questi soldati non vengono classificati come mercenari secondo le norme internazionali sopra citate, anche se di fatto lo sono.

“Corporazioni militari private”, un tentativo di legalizzare il mercenarismo.

Mercenari S.A. o Società militari private statunitensi

Una compagnia o Corporazione militare privata (PMC) è un’azienda privata che fornisce servizi di sicurezza o di lotta armata a scopo di lucro. Le PMC si rivolgono al loro personale con il nome di “security” o “private military contractors”. I contractors delle PMC sono civili (in organizzazioni governative, internazionali e civili) autorizzati ad accompagnare un esercito sul campo; da qui il ridicolo termine “contractor civile”. Tuttavia, le PMC possono fare uso della forza armata e sono quindi definite come: “società legalmente costituite che realizzano un profitto fornendo servizi che comportano il potenziale esercizio della forza [armata] in modo sistematico e con mezzi militari, e/o trasferendo tale potenziale ai clienti attraverso l’addestramento e altre pratiche, come il supporto logistico, l’approvvigionamento di attrezzature e la raccolta di informazioni“.

Le forze paramilitari private sono eserciti mercenari dal punto di vista funzionale e morale, anche se possono servire come guardie di sicurezza o consulenti militari; tuttavia, i governi nazionali si riservano il diritto di controllare il numero, la natura e l’armamento di tali eserciti privati, sostenendo in modo fallace che, finché non sono impiegati in modo proattivo nei combattimenti in prima linea, non sono mercenari. Detto questo, i “contractors civili” delle PMC hanno una cattiva reputazione tra i soldati e il Comando militare statunitense, il principale datore di lavoro di mercenari al mondo, che ha messo in discussione il loro comportamento nelle zone di guerra. Nel settembre 2005, il generale di brigata Karl Horst, vice comandante della 3a divisione di fanteria responsabile della sicurezza di Baghdad dopo l’invasione del 2003, ha detto di “DynCorp”, corporazione mercenaria in Iraq: “Questi ragazzi sono liberi in questo Paese e fanno cose stupide. Non c’è un’autorità che li controlla, quindi non si può intervenire duramente su di loro quando si presentano in forze… Sparano alla gente, e qualcun altro deve pagarne le conseguenze. Succede ovunque.” Parlando dell’uso delle società mercenarie statunitensi in Colombia, l’ex ambasciatore americano in Colombia Myles Frechette ha dichiarato: “Il Congresso americano e il popolo americano non vogliono che nessun militare muoia all’estero. Quindi è logico che se i contractors vogliono rischiare la vita, ottengono il lavoro“. Questo esprime la mentalità di un alto funzionario statunitense, contraria alle più elementari norme della morale e del diritto internazionale.

Secondo un'inchiesta del giornalista colombiano Alberto Donadio, lo sterminio dell'Unione Patriottica è stato ideato dal presidente Virgilio Barco, attuando un piano elaborato da una delle spie più decorate della storia israeliana, Rafael "Rafi" Eitan, che sottolinea la relazione che si è sviluppata tra Israele e Colombia, i principali alleati degli Stati Uniti rispettivamente in Medio Oriente e in America Latina.

Nel 2006, un rapporto del Congresso degli Stati Uniti ha elencato una serie di PMC e altre società che hanno firmato contratti per svolgere operazioni di contro-narcotraffico (spesso in realtà anti-guerriglia) e attività correlate come parte del Plan Colombia.

La DynCorp figura tra le società incaricate dal Dipartimento di Stato, mentre altre hanno firmato contratti con il Dipartimento della Difesa. Anche altre aziende di diversi Paesi, tra cui Israele, hanno firmato contratti con il Ministero della Difesa colombiano per attività di sicurezza o militari. Un numero sproporzionato di mercenari con le PMC oggi è colombiano, poiché la lunga storia di guerra civile della Colombia ha portato a un’eccedenza di soldati esperti e i colombiani sono molto più economici dei soldati del Primo Mondo.

Il mercenarismo nella storia

Per cinquecento anni i mercenari svizzeri sono andati in guerra per i sovrani stranieri in cambio di un compenso. Foto: Battaglia di Arques del 1589: partecipazione di mercenari svizzeri. Echtzeitverlag

La storia del mercenarismo è molto lunga. Nell’Anabasi, Senofonte racconta che Ciro il Giovane assunse un grande esercito di mercenari greci (i “Diecimila”) nel 401 a.C. per impadronirsi del trono di Persia di suo fratello, Artaserse. Anche se l’esercito di Ciro ottenne la vittoria nella battaglia di Cunaxa, Ciro fu ucciso nella battaglia e la spedizione fallì. Bloccati in territorio nemico, il generale spartano Clearco e la maggior parte degli altri generali greci furono uccisi per tradimento. Senofonte ebbe un ruolo fondamentale nell’incoraggiare l’esercito greco dei “Diecimila” a marciare verso nord fino al Mar Nero in un’epica ritirata di combattimento.

Cartagine ingaggiò pastori delle Baleari come frombolieri durante le guerre puniche contro Roma. Una parte importante della cavalleria cartaginese era costituita anche da guerrieri berberi. La stragrande maggioranza delle forze armate cartaginesi, ad eccezione degli alti ufficiali, della marina e della guardia nazionale, erano mercenari. I mercenari greci furono assunti da Cartagine per combattere sia contro Roma che contro Siracusa. Nel 242 a.C. si verificò una ribellione dei Greci, che si ribellarono a Cartagine, loro datore di lavoro, perché non era stato pagato loro il salario, e questo fu il motivo dell’inizio della cosiddetta guerra mercenaria. Lo spregevole E. V. Prigozhin si sarebbe ribellato al suo datore di lavoro 2.265 anni dopo, in questo caso per un’ambizione sfrenata associata alla più straordinaria mancanza di scrupoli e di morale.

L’Impero bizantino ricorreva spesso a mercenari, tra cui membri di tribù tracie indipendenti come i Bessi e i Dii; i Figli di Marte, mercenari italiani; tribù illiriche, turche e bulgare. Particolarmente nota era la Guardia Varangiana, composta da scandinavi che navigavano a sud lungo i fiumi russi, compreso il Dnieper.

Quasi tutti i Paesi europei nel Medioevo e nella prima età moderna hanno fatto ricorso a mercenari. Nella penisola iberica, signori della guerra mercenari come El Cid Campeador pullulavano durante i regni di Taifa, i cavalieri cristiani potevano combattere non solo per i regni feudali della loro fede, ma anche per un sovrano musulmano contro i suoi nemici, fossero essi cristiani o musulmani. Combattevano per denaro e altre ricompense materiali (terra, acqua, bestiame, vassalli, ecc.).

Il mercenarismo a Cuba e nella Patria Grande

Il generale di brigata José Ramón Fernández Álvarez, eroe della Repubblica di Cuba e Fidel Castro

Il mercenarismo è stato praticato a Cuba fin dall’inizio della sua storia. Dai corsari ai banditi al servizio della colonia spagnola e soprattutto i “cuochi” della famigerata Brigata 2506, sconfitta in 66 ore sulla sabbia di Playa Giron.

Mercenari, Playa Girón

Il generale di brigata José Ramón Fernández Álvarez, allora capitano, capo delle operazioni del conflitto di Girón e uno dei suoi principali eroi, disse che i mercenari erano ben organizzati, ben armati, con un buon appoggio: “Ma mancavano di motivazione, della giustezza della causa che difendevano. Per questo non hanno combattuto con l’ardore, il coraggio, la fermezza, l’audacia e lo spirito di vittoria con cui hanno combattuto le forze rivoluzionarie. L’organizzazione, le armi, la logistica e l’addestramento erano di prim’ordine, solo gli uomini erano di seconda scelta“.

Hermanos al Rescate”, Organizzazione mercenaria controrivoluzionaria con forti legami con la CIA e la mafia di Miami, responsabile di azioni terroristiche condotte contro Cuba, dentro e fuori il territorio nazionale. Foto: José Basulto, capo di“Hermanos al Rescate”, negli anni '90. AL JAZEERA

Più recentemente, i mercenari sono stati utilizzati contro Cuba in atti terroristici contro istallazioni turistiche, e si sospetta, con ottime ragioni, che alcune pestilenze e patologie possano essere derivate da questa attività. Un esempio di mercenarismo sono stati gli atti degli autoproclamati “Hermanos al Rescate” (“Fratelli del Soccorso”, ndt), volti non a salvare nessuno, ma a creare un conflitto internazionale e a inasprire lo spietato embargo contro Cuba. Oltre a quelli di origine cubana, almeno uno dei piloti era un ex membro dell’aviazione, fantoccio sudvietnamita, un saigonese che agiva solo a pagamento.

Mercenari colombiani. La Colombia si è guadagnata la reputazione di essere un terreno fertile per i mercenari.

La Patria Grande è stata infestata dal mercenarismo. Nel 1855, durante una guerra civile in Nicaragua tra conservatori e liberali, questi ultimi reclutarono un avventuriero americano di nome William Walker che promise di portare 300 mercenari a combattere per i liberali, ma ne ottenne solo una sessantina, ai quali si aggiunsero altri 100 statunitensi insieme al mercenario belga Charles Frederick Henningsen che si trovava già in Nicaragua. Quest’ultimo finì fucilato qualche anno dopo. Nel 1994, il Presidente della Colombia, César Gaviria, firmò il Decreto 356, che permetteva ai ricchi proprietari terrieri di reclutare i propri eserciti privati e liberalizzava la legge sull’uso di “contractors” paramilitari per combattere le FARC. A seguito del decreto 356, nel 2014 la Colombia aveva 740 bande paramilitari che operavano sul suo territorio, più di qualsiasi altra parte del mondo. Le PMC statunitensi hanno assunto sempre più spesso mercenari colombiani, che sono più economici e spesso più esperti in guerra dei mercenari statunitensi. Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha assunto mercenari colombiani per combattere la sua guerra contro la popolazione dello Yemen.

Durante la guerra delle Falkland (Guerra de Las Malvinas), i britannici utilizzarono ampiamente le forze Gurkhas contro le forze armate argentine.

Wagner (niente a che vedere con il compositore tedesco) e il misero E. V. Prigozhin

Stepan Bandera e Evgueni V. Prigozhin: uccelli della stessa piuma, criminali ambiziosi, disposti a commettere qualsiasi crimine per ottenere il potere.

Il Gruppo Wagner si autodefinisce una “società militare privata”, che ha combattuto a fianco delle forze armate russe in Ucraina e, in misura minore, in Siria. È stato identificato per la prima volta nel 2014, quando ha sostenuto la popolazione russa nell’Ucraina orientale, selvaggiamente attaccata dai mercenari ucraini filonazisti per eccellenza, come la brigata “Azov“, la divisione “Galitzia” e altre formazioni di criminali fascisti ultranazionalisti ucraini, seguaci del mercenario del Terzo Reich S. Bandera.

Da allora, la Wagner è cresciuta notevolmente e oggi opera con decine di migliaia di mercenari, molti dei quali rilasciati dalle carceri. Il suo leader E. V. Prigozhin ha un’ambizione sfrenata, pari solo all’assenza di qualsiasi principio o sentimento patriottico.

Un problema nell’ingaggiare mercenari è che il nemico può sempre pagarli meglio e comprarli, con denaro, offerte di potere, privilegi, impunità o una combinazione di tutti questi elementi.

Il complotto contro il popolo russo è fallito, ma avrà indubbiamente delle conseguenze, nessuna delle quali positiva. Il governo russo, che personalmente sostengo, deve imparare a non voler usare “le armi ammaccate del capitalismo” e il mercenarismo è una di queste, che ha tradito la Russia e coloro che credevano fosse possibile usare i mercenari e non essere esposti ai loro crimini.

rmh/jro

 

(*)José R. Oro è nato a Cuba nel 1952. Geologo di professione, è autore di quattro libri e di più di 100 articoli specializzati in estrazione mineraria, geologia, ingegneria e ambiente e di molti altri su temi sociali, politici ed economici. Parla spagnolo, inglese, russo e portoghese. Esperienza nello sviluppo di grandi progetti minerari e infrastrutturali a Cuba, Porto Rico, Venezuela, Colombia, Finlandia, Stati Uniti e Canada. Vive nel Connecticut, USA.

Pubblicato in Attualità, Cuba, Cultura, Internazionale, Svizzera

ARCHIVI