TELESUR LA VERA TV INTERNAZIONALE LATINOAMERICANA

 

di Marzio Castagnedi

 

Negli anni 90 e fino alla  metà del primo decennio duemila, viaggiatori occidentali in Latino America, e anche giornalisti o turisti, potevano vedere le stazioni televisive locali dei vari Paesi e se accedevano al servizio internazionale con antenna parabolica (per esempio negli alberghi) potevano vedere altre reti, molte statunitensi e pure una selezione di programmi tv italiani su "Rai International". Ma a farla da padrona, in fatto di notizie e cronache del continente latinoamericano dal Messico e Centro America e Caraibi e poi lungo tutto il cono sur del continente, era la "Cnn en español". Sì, proprio la filiazione diretta della celebre e più nota Cnn di Atlanta, Stati Uniti. Con l’edizione in lingua spagnola della Cnn, gli Usa potevano diffondere " le loro versioni" sui fatti nazionali e internazionali a decine di milioni di telespettatori latinoamericani. Anche perché sin dagli anni  80 gli Usa avevano stretto "alleanze politiche e di libero commercio" (Alca) con molte delle oligarchie governanti loro strette alleate. Ma erano altri tempi  per la dominazione e i forti interessi Usa in Latino America .

 

Questo facile e  comodo servizio informativo è durato fino al 2005 perché nel luglio di quell’anno ha iniziato a trasmettere "Telesur", anch’essa emittente internazionale in tutto il continente latinoamericano e ancora più potente in quanto il suo segnale raggiunge anche l’Europa e il Nord Africa.
Telesur si è ben presto imposta come emittente leader in tutta l’America Latina anche perché le notizie non provenivano più esclusivamente da fonti di "yankees o gringos", ma dagli stessi Paesi centro e sudamericani tra l’altro in rapida e diffusa fase di cambiamenti politici orientati a sinistra.  

 

Oggi è Telesur a dominare lo spazio delle informazioni nel subcontinente latinoamericano. Non solo grazie, ovviamente, alla comune lingua spagnola (in Brasile accompagnata  da sottotitoli in portoghese) ma anche perché Telesur si avvale di diverse decine  di giornalisti e cronisti locali  della grande e nuova tv latinoamericana che poi in altri continenti, per esempio in Asia nel vicino-medio ed estremo Oriente, ha molti suoi inviati che coprono quotidianamente ,per esempio, le crisi nei paesi arabi come Egitto e Siria.

Accade così che varie decine e decine di milioni di telespettatori (si tratta di un bacino d’utenza anche attorno ai 200 milioni di persone), da Città del Messico a Buenos Aires, da Rio de Janeiro a Caracas, da Santiago del Cile all’Avana, possono essere informati da una voce e fonte "latina" e non da una tv statunitense anche se in lingua spagnola. Telesur è stata una grande idea di quello straordinario statista che è stato Hugo Chávez Frías, il presidente del Venezuela Bolivariano dal 1999 alla sua prematura scomparsa alla fine febbraio 2013 (Chávez ha vinto tutte le regolari e democratiche elezioni nazionali o locali con una media di consensi superiore al 60 per cento dei voti). 

 

Telesur è strutturata in una compartecipazione tra vari stati latinoamericani. In primis il Venezuela (46%),poi Argentina (20), Cuba (19),Uruguay (10), Bolivia (5) con l’adesione nel tempo anche di altri paesi come Brasile, EcuadorNicaragua. In pratica nel giro di poco tempo Telesur ha sbaragliato l’edizione spagnola della Cnn.

 

Negli anni 90 Cuba aveva due sole reti televisive, l"ammiraglia" Cubavisiòn e Telerebelde. Poi si sono aggiunte in pochi anni le reti Cubavisión Internacional Multivisión, Canal Habana e i due Canali Educativi Uno e Due (sono reti speciali a finalità espressamente culturale e didattica poiché trasmettono 18 ore al giorno in gran parte documentari scientifici, artistici, corsi di istruzioni scolastica e universitaria e numerosi corsi di lingue stranierei).

E oggi è sul canale Educativo Due che ogni giorno vanno in onda sei ore di programmazione come "il meglio di Telesur".

 

Questa nuova e grande emittente tv continentale ha un lemma molto significativo che è il seguente: "Nuestro Norte es el Sur" (il nostro nord è il sud) proprio a ribaltare quell’invasivo e dominante luogo comune secondo il quale ogni Nord del mondo sarebbe sempre migliore di ogni Sud.

Telesur, con orgoglio, fa sua una consegna e un impegno proprio al contrario. Anche il logo che appare sugli schermi tv è significativo. Con una serie di 5 quadratini colorati è riprodotta la sagoma geografica del grande continente latinoamericano, dal Messico confinante con gli Usa, alla punta dell’estremo sud condivisa tra Argentina e Cile.

Telesur è una televisione del tutto priva di pubblicità, ma ricca di notizie e informazioni locali e internazionali che si susseguono senza interruzione. Naturalmente ha spazi e rubriche informative in fatto di cultura, sport e contenuti sociali.

Tra i programmi più seguiti, ogni pomeriggio è programmata la "Mesa redonda Internacional de Telesur" che va in onda da paesi diversi: la "tavola rotonda internazionale" può andare in onda da Caracas o dall’Avana o dal Brasile o Argentina e viene trasmessa in tutto il continente. Naturalmente l’uso dello spagnolo come idioma comune permette il fenomeno comunicativo così ampio. Cosa ovviamente impossibile, per esempio, in Europa dove ogni paese ha una sua lingua differente.

E’ straordinario, per esempio, su Telesur, come nel giro di una quindicina di minuti possano intervenire di seguito diversi corrispondenti tutti in collegamento in diretta, uno dal Messico, poi un’altro dai Caraibi, poi un’altro ancora da Colombia, Brasile o Argentina, Bolivia. Naturalmente sia la grafica che lo stile comunicativo che la professionalità di giornalisti e tecnici (molte donne tra loro), è di alto livello mondiale.

Telesur è una vera utilità e piacere informativo, la si può seguire anche in Italia (e in Svizzera, n.d.r.) dall’antenna parabolica attorno al canale 1150 (naturalmente è necessario "masticare" un po’ lo spagnolo).

Vorremmo al termine dedicare qualche linea a una trasmissione seguitissima in tutta l’America Latina. Si tratta di "Dossier", in onda ogni sera da Caracas in diretta dalle 22,30 alle 24. A condurre uno straordinario giornalista, Walter Martínez, chiaro e puntuale analista oltre che arguto commentatore e  attento divulgatore. Martínez apre il suo programma con sullo sfondo una grande immagine spaziale del pianeta Terra ("la nostra cara, unica e contaminata nave spaziale", la chiama Martínez, il quale svolge il suo programma davanti a una  gigantesca mappa geografica mondiale che occupa una intera parete dello studio. Poi passa in rassegna le 24 ore dei vari avvenimenti mondiali "en pleno desarollo", in pieno sviluppo. Con una notevole mostra di filmati internazionali, Martínez muove una lunga bacchetta metallica estensibile sulla carta del mondo e segnalando i luoghi dove sono in corso fatti, crisi, situazioni particolari,  notizie dell’ultimo minuto. Dalla Corea alla Siria e all’Egitto, dal Sudafrica alla Colombia, dagli Stati Uniti all’Europa. Anche l’Italia è abbastanza presente in "Dossier" di Telesur: dalle convulsioni politiche, al Papa argentino, dalla  grande crisi  alle manifestazioni in corso. Anche Berlusconi ha avuto i suoi spazi nei momenti "topici" e con qualche sorrisetto ironico, naturalmente. In "Dossier" di Telesur con Walter Martínez, immagini, notizie e commenti dai fatti  del mondo "en pleno desarollo"mentre  il pianeta ha compiuto altre 24 ore di percorso ruotando attorno al suo asse immaginario.

Anche all’Avana alle dieci di sera Telesur e Martínez sono un appuntamento da non perdere.

Walter Martínez la sera del 9 ottobre 2013 ha mandato in onda uno straordinario "Speciale-Dossier" di Telesur. Ha viaggiato con la sua troupe in Bolivia, è salito a La Higuera e ha filmato e intervistato in quel paesino di montagna dove nel 1967 morì  Ernesto Guevara. Da tempo la piccola scuola dove il Che, ferito in battaglia, fu prigioniero per diverse ore e poi ucciso a freddo su ordine della Cia, è divenuta un piccolo ma prezioso museo  internazionale specie dal 2004, da quando la Bolivia è governata dal presidente Evo Morales. Immagini del Che sono dipinte sui muri delle case e una sua statua è posta all’ingresso del borgo campesino de La Higuera  divenuto meta di un flusso di visitatori da molte parti del mondo.

Martínez ha intervistato anziani abitanti che furono testimoni diretti degli avvenimenti del 1967 e un missionario e studioso tedesco residente nella zona. Ma il programma di Martínez conteneva anche ampi brani di un documentario degli anni ’80 sulla ricerca dei resti di Che Guevara e di altri cinque compagni di lotta sepolti con lui in una fossa comune situata a lato dell’aeroporto di Valle Grande, il capoluogo regionale. In quel filmato si descrive come un gruppo di ricercatori cubani e latinoamericani ritrovarono nel luglio del 1997, dopo lunghe indagini e scavi, le ossa dei rivoluzionari assassinati tra cui furono identificati i resti di Ernesto Guevara.

Mi trovavo a Cuba in quell’estate tropicale e vidi in tv l’arrivo dell’aereo all’Avana con le piccole urne poi caricate sulle jeep. Dal successivo mese di ottobre del 1997, dopo un viaggio lungo le strade cubane affollate di popolo, le urne coi resti del Che e dei suoi compagni di battaglia sono custodite in una cripta nel mausoleo della Plaza de la Revolución di Santa Clara.

Tutto ciò si poté vedere, in tutta l’America Latina, nello "Speciale"-Dossier" di Walter Martínez dello scorso 9 ottobre 2013. "Solo por Telesur".

 

Pubblicato in Attualità

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