14 giugno 1928: nasce Ernesto Guevara de la Serna. Vogliamo ancora essere come il Che? (+VIDEO)

La rivoluzione richiede passione e audacia (leggi)

Ernesto Guevara è morto non in nome dell’utopia, come molti hanno detto, ma nella certezza di una società migliore e più giusta. Tuttavia, considerarlo un profeta o una guida onnisciente significherebbe calpestare il significato stesso della sua lotta…

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Traduzione e aggiunte: GFJ
14 giugno 2023
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14 giugno 2023

Che Guevara 54 anni dopo. La sua figura vive nella lotta palestinese e in quella di qualsiasi paese del mondo (leggi)

Solo poche ore ci separano dal celebrare – forse – una delle date più importanti della storia recente della nostra regione: la nascita di Ernesto Guevara de la Serna. Anche se è vero che il giorno in sé conta poco – nonostante sia un “anniversario chiuso” – e, in fondo, non fa differenza se gli rendiamo omaggio a giugno o a dicembre, almeno questa volta saremo rigorosi con il calendario. Soprattutto perché negli ultimi 95 anni sono successe molte cose in America Latina, nei Caraibi e nel Mondo. E forse uno dei responsabili di tanto “scompiglio” è stato questo argentino asmatico dal carattere poco ortodosso.

Il Che riuscì a comprendere la realtà del suo continente (e non solo) e le conseguenze implicite della dominazione imperialista come pochi altri.

Confuso, incompreso e persino sottovalutato nel tempo, anche dagli stessi movimenti di sinistra, il Che ci viene presentato come una figura che richiede, come minimo, la conoscenza della sua storia per comprendere l’origine e la radicalizzazione del suo pensiero.

Chi era quest’uomo? Era soprattutto un profondo pensatore politico con un’ampia formazione marxista-leninista che, attraverso lo studio autodidattico e l’esperienza accumulata, riuscì a comprendere la realtà del suo continente (e non solo) e le conseguenze implicite della dominazione imperialista come pochi altri.

Ernesto è morto non in nome dell’utopia, come molti hanno detto, ma nella certezza di una società migliore e più giusta

Le sue azioni e il suo lavoro intellettuale, come sappiamo, erano improntati a una ferrea concezione etica e umanistica che ancora oggi, di fronte a tanta meschinità politica, facciamo fatica ad assimilare. Ernesto è morto non in nome dell’utopia, come molti hanno detto, ma nella certezza di una società migliore e più giusta. Tuttavia, considerarlo un profeta o una guida onnisciente significherebbe calpestare il significato stesso della sua lotta.

Al di là dei discorsi e degli slogan, non dobbiamo chiederci perché dobbiamo essere come il Che, ma perché c’è chi non vuole che siamo come il Che.

Come provocazione al dibattito e alla costruzione collettiva, restano i suoi studi sul socialismo a Cuba e le sue proposte teoriche e pratiche per risolvere i problemi fondamentali a partire dalla nostra realtà. Al di là dei discorsi e degli slogan, non dobbiamo chiederci perché dobbiamo essere come il Che, ma perché c’è chi non vuole che siamo come il Che.

VIDEO: “Mio fratello argentino”

Pertanto, essere un rivoluzionario nella concezione guevariana comporta la responsabilità morale di un’azione trasparente e riflessiva, di una critica puntuale e di un sacrificio incondizionato. Si tratta di opporsi senza riserve ai manuali e ai dogmatismi, da qualunque parte provengano.

Il Che incarna il meglio di una stirpe di soggetti forgiati nel calore della lotta contro lo sfruttamento e l’ingiustizia

Né edonista, né avventuriero, né sociopatico antiamericano, il Che incarna il meglio di una stirpe di soggetti forgiati nel calore della lotta contro lo sfruttamento e l’ingiustizia. E rappresenta un nuovo tipo di politico, più interessato all’educazione delle coscienze che alle leggi del capitale e del mercato.

Tra magliette, tazze, berretti, uniformi verde oliva e stelle solitarie, Ernesto Guevara ci sembra l’eterno pretesto per chiederci quale rivoluzione e quale Paese stiamo costruendo.

VIDEO: Nicolás Guillén, Che Comandante, amigo


Alcune considerazioni sulla “sinistra” occidentale, così lontana dagli insegnamenti del Che (+VIDEO)

(tratto da una riflessione di Fabio Marcelli)

"Soprattutto, siate sempre in grado di sentire profondamente qualsiasi ingiustizia fatta a chiunque, in qualsiasi parte del mondo. Questa è la qualità più bella di un rivoluzionario". Ernesto "Che" Guevara, Lettera di addio dei suoi figli.

Dalla vita e dall’opera di questo grande personaggio possono desumersi vari insegnamenti di estrema attualità. Ne segnalo in particolare tre: la coerenza esemplare, che fa seguire l’azione al pensiero e viene portata fino all’estremo sacrificio; la sensibilità verso la sofferenza, l’oppressione e la violazione della dignità umana, sentite come offese intollerabili alla sua stessa persona, in qualunque luogo del mondo esse avvenissero; il grande disinteresse personale e la costante sottolineatura dell’importanza delle gratificazioni politiche e morali rispetto agli incentivi materiali.

Si tratta di insegnamenti di grande attualità perché proprio l’essersi distaccati da essi, ha provocato, in tutto il mondo e in particolare in Occidente, la crisi della sinistra e il suo distacco dagli ampi strati del popolo e dei giovani.

Le nostre deplorevoli classi politiche di “sinistra non è state coerenti, non sono state sensibili nei confronti della sofferenza e dell’oppressione, e non sono state disinteressate. Prova ne sia il fatto che le condizioni di vita della gente comune, la maggioranza della società, non sono per nulla migliorate durante i periodi in cui questa cosiddetta sinistra ha governato. Anzi, fenomeni come la disoccupazione o la perdita di potere d’acquisto dei salari o il calo della parte dei salari sul prodotto nazionale lordo si sono verificati più o meno allo stesso modo che al governo ci fosse la destra.

Sul piano decisivo dei risultati concreti conseguiti nessuno dei governi di “sinistra” può pertanto essere ritenuto di sinistra. Idem dicasi per quanto riguarda gli altri insegnamenti menzionati, coerenza e disinteresse; sarà meglio stendere un velo pietoso.

I tre aspetti menzionati per il Che, d’altronde, sono tra di loro interrelati. La ricerca del beneficio personale prende il sopravvento nel momento in cui viene meno il progetto complessivo di trasformazione sociale che mette al primo posto gli interessi e la dignità dei settori subalterni a livello economico e sociale. In tale stesso momento ovviamente la coerenza va a farsi benedire.
Notevole anche la stupidità della quale, in tale contesto, ha dato prova la cosiddetta sinistra, illudendosi che la società, per qualche strana ragione, avrebbe continuato ad appoggiarla nonostante la pochezza dei suoi risultati e il sempre maggiore squallore della sua immagine. Ovviamente la società, che non è stupida, si è resa conto della situazione ed ha voltato le spalle alla sedicente “sinistra“, rifugiandosi nell’astensionismo, nella fuga dalla politica, nell’adesione a fantomatici correnti populiste e in qualche caso perfino in quella dalla linea razzista e fascista, che alla lotta di classe ha sostituito quella contro i “clandestini invasori”, che è più facile da sbandierare e non fa per nulla male al capitale.

L’insegnamento e l’esempio di Ernesto Che Guevara restano, a 95 anni dalla sua nascita, di importanza fondamentale, per riaffermare nella coscienza dei popoli e dei giovani la necessità di una trasformazione sociale radicale

Nonostante questa catastrofe di portata storica, una sinistra si rivela tuttora indispensabile in Europa, come nel mondo intero, così come pure la resistenza all’attacco imperialista,  come fanno in America Latina Cuba, Venezuela e Nicaragua soprattutto.

L’insegnamento e l’esempio di Ernesto Che Guevara restano, a 95 anni dalla sua nascita, di importanza fondamentale, per riaffermare nella coscienza dei popoli e dei giovani la necessità di una trasformazione sociale radicale e ripudiare senza alcun compromesso e cedimento i fallimenti rovinosi delle “sinistre” degenerate e neoliberiste che occupano un posto da incubo venuto in essere, ripudiando completamente l’insegnamento e l’esempio del Che.

VIDEO: Intervista esclusiva con Aleida Guevara March, figlia del Guerrillero Heroico Ernesto Che Guevara


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