Crisi, crollo e rinascita del socialismo

Il pesante fardello dell’uomo bianco è quello di portare ai popoli incivili, per metà diavoli e per metà bambini, la vera fede, la civiltà, la democrazia dovendo, ahimè, combattere le “guerre selvagge” della pace. Ma coloro che abbiamo salvato dalla barbarie siamo sicuri che lo volessero? Siamo sicuri che la loro fosse “barbarie”, […]

Certo che questa nostra voglia di portare la civiltà agli altri ha avuto anche qualche vittima per i danni collaterali. Quando ci sono milioni di morti una cosa è sicura: questi morti non potranno mai usufruire degli “immensi benefici” della democrazia, della libertà e dei frutti della “civiltà” occidentale. E le vittime? […]

Articolo tratto da Giambattista Cadoppi: Crisi, crollo e rinascita del socialismo. Il socialismo dalla «primavera di Praga» alla caduta nell’Europa orientale, alla rinascita in Asia, Anteo Edizioni, 2018

Attacco alla Bielorussia

di Giambattista Cadoppi

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La Bielorussia di Aleksandr Lukashenko sembra indirizzata sulla strada di una 
economia sociale di mercato” sul modello cinese. Lex dissidente russo Roy Medvedev scrive:

«Alla fine dellanno 2005 più dell80 per cento delle attività, nelle città e nelle campagne di Bielorussia, facevano riferimento alla proprietà statale e cooperativa. Non esistono oligarchi, e non sono presenti grandi corporazioni private. Però le imprese bielorusse, i kolchoz e i sovchoz, funzionano, in generale, meglio che nellepoca sovietica, poiché oggi devono competere nel mercato russo e mondiale.

Nelleconomia bielorussa sono mantenute, in sostanza, le forme di organizzazione economica (di direzione amministrativa) sovietiche, e lo stato sostiene anche molte imprese deficitarie. Ma in Bielorussia non c’è un partito unico dirigente, bensì un gruppo di partiti che appoggia il presidente, e un altro gruppo di partiti che forma lopposizione. La Bielorussia non persegue lo status di paese con economia di mercato, ma costruisce una società di giustizia sociale, impiegando relazioni di mercato, che si correggono secondo le necessità.

Così, per esempio, in Bielorussia si sostiene, mediante sussidi, il mantenimento di prezzi bassi per i prodotti di prima necessità, i servizi abitativi sociali e i trasporti pubblici. Aleksandr Lukashenko ha dato in molte occasioni una chiara definizione del modello bielorusso: L’essenza del modello socio-economico di sviluppo del nostro stato, ha detto Lukashenko in una conferenza stampa, il 23 novembre 2005, consiste nel creare uno stato per il popolo. Costruiamo uno stato orientato al sociale. Non abbiamo percorso la strada della distruzione, e abbiamo anche rinunciato alla parola riforma, che ha intimorito le nostre genti, in Russia come in Bielorussia.

Noi non parliamo di riforma, ma di perfezionamento. Non percorriamo la precedente strada della distruzione. Partiamo da quello che abbiamo, mettiamo in piedi ciò che veramente vale la pena, e iniziamo a perfezionare tutto questo. E fondamentalmente ci appoggiamo alle fondamenta che sono state create in Unione Sovietica, qui, in questa terra, e innalziamo un edificio economico normale, che oggi ci fa conseguire il risultato definito. Costruiamo un modello che tiene conto, prima di tutto, dellessere umano. E unicamente in questo si trova la base della forza del presidente e del nostro stato, nel fatto che mai perderemo di vista gli interessi del cittadino”» (Medvedev, 2006).

Oggi il governo è formato da più partiti tra cui il Partito Comunista Bielorusso, per altro in forte crescita, che conserva il Ministero della Pubblica Istruzione.

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