Il governo di Cuba affronta il tema del femminicidio. Affrontare la violenza di genere è una priorità per Cuba.
di Maddalena Celano
Fonte:Prensa Latina
26 ottobre 2020
Il problema del femminicidio è stato qualificato come questione di alta priorità nazionale: affrontare le manifestazioni della violenza di genere, richiede l’articolazione di sforzi congiunti che contribuiscano a una maggiore velocità, profondità e rigore nelle azioni per eliminare questo flagello, su cui il Paese ha dichiarato un politica di tolleranza zero.
Qualificato come materia di alta priorità nazionale, affrontare le manifestazioni di violenza di genere richiede l’articolazione di sforzi congiunti che contribuiscano a una maggiore velocità, profondità e rigore nelle azioni per eliminare questo flagello, su cui il paese caraibico ha dichiarato un politica di tolleranza zero.
A Cuba, il 14 ottobre 2020, è stata Convocata dalla Commissione per l’Attenzione ai Bambini, i Giovani e l’Uguaglianza dei diritti delle donne, dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP), e presieduto dal membro dell’Ufficio politico del partito, Teresa Amarelle Boué, segretaria generale della Federazione delle donne cubane (FMC) e Ana Mari Machado, vicepresidente dell’ANPP, un incontro multidisciplinare tra i rappresentanti degli organi di amministrazione della giustizia, il Ministero degli interni, la FMC e altre entità, che hanno valutato la necessità di migliorare i meccanismi di azione contro queste pratiche discriminatorie.
Secondo una pubblicazione del sito web del Parlamento Cubano, è emerso che il Ministero sta facendo progressi nella progettazione di un metodo per elaborare le denunce di violenza di genere più rapidamente e opportunamente perché, sebbene vi siano procedure standard, questi casi richiedono un’attenzione diversa e richiedono una migliore formazione delle forze dell’ordine responsabili.
José Luis Toledo Santander, presidente della commissione per gli affari costituzionali e giuridici, ha assicurato che ci sono gli strumenti giudiziari necessari per rispondere e prevenire la violenza di genere, ma l’ambito della materia deve essere esteso a tutti coloro che lavorano negli organi di Giustizia.
La segretaria generale della FMC, ha sottolineato che questo tipo di violenza non può essere trattata come una semplice indisciplina sociale, perché ridurrebbe al minimo la sua gravità.
In vari contesti, Amarelle Boué ha sottolineato che le donne cubane non saranno indifese, che la FMC e lo Stato saranno sempre fedeli cani da guardia della legalità, e chiederanno che la giustizia rivoluzionaria condanni duramente chi commette crimini legati al violenza di genere.
L’organizzazione delle donne perfezionerà la strategia globale per la prevenzione, l’attenzione alle vittime e il contrasto alla violenza di genere, in alleanza con varie organizzazioni e istituzioni, e parteciperà ad un aggiornamento della legislazione che consentirà ulteriori progressi, in conformità con la Costituzione del Repubblica di Cuba, nella risoluzione di quei flagelli che il presidente Díaz-Canel ha descritto come “debiti di secoli che solo la Rivoluzione al potere ha affrontato con indiscutibile progresso”.