“Esta humanidad tiene ansias de justicia” (+VIDEO)

Assistiamo impotenti al massacro della popolazione di Gaza. Già superati 10’000 morti! Le potenze occidentali hanno abbandonato i civili alla loro sorte. Loro unica preoccupazione: continuare a dominare il mondo. A Gaza non è in gioco la questione palestinese, ma l’ordine internazionale. Dopo la disfatta della Nato in Ucraina, quella di Israele segnerebbe la fine di un mondo.
Negli ultimi settantacinque anni mai siamo stati così vicini a uno scontro generalizzato.

Tratto da: “La farsa umanitaria del genocidio palestinese”
di Alfonso Aramburu Suárez
Traduzione e aggiunte: GFJ
10 novembre 2023

VIDEO: Fidel Castro all’Assemblea Generale dell’ONU, 12 ottobre 1979

Non è possibile umanizzare la guerra. La guerra è un crimine contro l’umanità. Quando raggiunge la dimensione del genocidio, della pulizia etnica, come sta accadendo ora in Palestina, la sua disumanizzazione ci porta in un territorio che va oltre l’orrore. In effetti, non ci sono parole per descrivere ciò che sta accadendo. Le immagini parlano da sole. Ci restano solo lo stupore e l’indignazione.

Come non essere stupefatti di fronte al veto opposto da Stati Uniti, Francia e Regno Unito alla proposta di un cessate-il-fuoco umanitario immediato? Come non interpretare questa decisione come volontà di prolungare un conflitto iniziato 76 anni fa?

VIDEO: Conferenza stampa del Ministro degli Esteri cubano sul conflitto in Palestina

Tuttavia, il martirio inflitto al popolo palestinese nel suo complesso, in modo indiscriminato, crudele e vendicativo, non sembra essere sufficiente a produrre una reazione unanime per porre fine al massacro. Al contrario, la seconda dose di stupore e rabbia ci viene riservata dalla sfilata dei massimi leader internazionali che si prostrano davanti a coloro che ordinano ed eseguono i massacri in Palestina. Tutti questi rappresentanti politici non sono solo complici, sono corresponsabili del genocidio. Perché oltre a non censurarlo o impedirlo, lo giustificano, in nome di un presunto diritto alla difesa che supera ogni limite di civiltà.

Questi rappresentanti internazionali dell’Unione Europea e degli Stati Uniti appoggiano irresponsabilmente il governo di un Paese che esercita il terrorismo di Stato sulla popolazione civile della Palestina, tanto che più della metà dei morti causati dai bombardamenti sono bambini. Ma anche questo fatto non è abbastanza significativo da modificare di una virgola la politica di incondizionato sostegno europeo a un governo criminale.

Si accontentano di cercare di coprire la loro vergogna con un gesto umanitario vuoto e insufficiente per le persone che sono fuggite, cacciate dalle loro case da una violenza estrema. In realtà, il massimo a cui aspirano è proporre un cosiddetto “cessate il fuoco umanitario” limitato a pochi giorni per fornire un soccorso minimo e in numero ridicolo a 1,5 milioni di civili che vivono nel terrore. Così, di tregua umanitaria in tregua umanitaria, lanciano la prossima bomba perché ottengono il privilegio dello sterminio, con i dadi di una scacchiera sempre favorevole a infliggere morte con l’impunità dei bombardamenti.

Bambina di Gaza

È un documento impressionante della disintegrazione tollerata e normalizzata dei fondamenti etici di base che si supponeva governassero le nostre società del secondo dopoguerra. Il “mai più” di Auschwitz è stato dimenticato in modo eclatante, a Gaza. Pulizia etnica, deportazione, trasferimenti forzati di popolazione, crimini contro l’umanità, genocidio. Queste sono parole di calibro grossolano che descrivono perfettamente ciò che lo Stato di Israele sta infliggendo al popolo palestinese.

Coloro che sono stati vittime del nazismo sono oggi carnefici della popolazione civile palestinese. Il ghetto di Varsavia del passato è il ghetto di Gaza del presente. E la cosiddetta Comunità Internazionale li saluta, abbracciando i governanti carnefici e comunicando il suo fedele e incrollabile sostegno.

Il ghetto di Varsavia e quello di Gaza oggi

Coloro che sono stati vittime del nazismo sono oggi carnefici della popolazione civile palestinese. Il ghetto di Varsavia del passato è il ghetto di Gaza del presente. E la cosiddetta Comunità Internazionale li saluta, abbracciando i governanti carnefici e comunicando il suo fedele e incrollabile sostegno.

Era da tempo che la distanza tra la posizione assunta da questo branco politico e istituzionale e le persone, i popoli e i Paesi che pretendono di rappresentare non era così evidente. L’indignazione suscitata dalle immagini di distruzione e morte di questi giorni è doppiamente accresciuta dalle solenni dichiarazioni di totale allineamento dei leader europei con il governo del principale aggressore di questo conflitto, sia nel presente che nel passato.

La presidente Ursula von der Leyen ha dato prova in piu’ occasioni di aver dimenticato che l’organo che presiede, cioe’ la Commissione europea,  dovrebbe rappresentare ’’in piena indipendenza’’ gli interessi dell’Unione europea. "Europa e Israele sono legati come amici e alleati e tua libertà, Israele, e' la nostra libertà'', un po' come dire ‘’i tuoi amici, Israele, saranno sempre i nostri amici’

L’unico aiuto umanitario valido è un cessate il fuoco permanente; la fine dei bombardamenti sui civili. Tutti gli attori internazionali dovrebbero imporre tale cessate il fuoco. Esistono leggi e mezzi che lo sostengono e lo rendono possibile. Perché non lo fanno? Perché non è nell’interesse delle superpotenze che controllano le organizzazioni internazionali, ponendo il veto sulla loro capacità di agire.

Chiedere “pause umanitarie” per continuare a fare la guerra è uno scherzo di cattivo gusto. Stiamo assistendo a una buffonata politica che si fa beffe del buon senso, della giustizia, del comune sentire e della decenza, prendendo in giro i popoli e l’opinione pubblica.

La guerra, tutte le guerre, hanno i loro beneficiari – sempre gli stessi – e le loro vittime – sempre le stesse. Nel migliore dei casi, per loro si aprono “corridoi umanitari” per certificare la loro espulsione, deportazione o trasferimento forzato.

Alcuni si arricchiranno ulteriormente da questa catastrofe. Altri vedranno soddisfatta la loro brama di potere politico, economico, geostrategico o di semplice vendetta. Il resto di noi, la maggioranza sociale, rimane spettatore forzato e impotente di questa macabra rappresentazione.

No alla guerra! Fermate il genocidio del popolo palestinese!

VIDEO: A Cuba, giovani residenti della Striscia di Gaza danno la loro testimonianza sul crimine contro la Palestina.

 

 

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Pubblicato in Attualità, Cuba, Internazionale

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